Santena, Santino Cascella: “Per riportare la città alla normalità deve cadere il muro di omertà”

Santena – 13 giugno  2011 – «Dopo avere letto quanto riportato in questi giorni da questo blog e dagli altri mezzi di informazione in merito alle vicenda dell’ex sindaco Benny Nicotra sono assalito da un senso di prostrazione. Da anni questa città è afflitta da problemi di carattere morale che riguardano la classe politica. Non riusciamo a venirne fuori come si dovrebbe per la grande omertà che impera: per quanto mi riguarda siamo di fronte a un grosso problema che in qualche modo va risolto». La denuncia arriva da Santino Cascella, ex presidente del Consiglio comunale. Di seguito quanto dichiarato.

 

«Voglio dirla tutta e in modo chiaro – aggiunge Santino Cascella – due anni fa a seguito della vicenda legata al Centro lavaggio terreni di Fossano e dell’aggressione subita da parte dell’allora sindaco ho presentato denuncia alla Procura della Repubblica e un esposto al Prefetto di Torino.  Ho chiesto un incontro al signor Prefetto perché avevo piacere di poter fare alcune dichiarazioni in merito alla situazione che si è venuta a creare in città. L’allora Prefetto non mi ha mai neanche risposto e non ha ritenuto di incontrarmi. In tutti questi mesi non è successo nulla, anzi, ho il fondato sospetto che certi fatti disdicevoli che avevamo segnalato siano stati reiterati».

Santino Cascella prosegue: «Ho letto quanto riportato dal blog e l’articolo del quotidiano torinese La Stampa sabato scorso. Sono stato colto da un momento di scoramento. E’ mai possibile che, a fronte di quanto è accaduto e sta accadendo mai nessuno intervenga? Non solo, dopo lo scioglimento del consiglio comunale, arrivato a seguito delle dimissioni contestuali di noi undici consiglieri, l’ex sindaco va in piazza e, con un comizio, annuncia che sta lavorando per ripresentarsi agli elettori.  Io, con questo intervento, vorrei ricordare a tutti che il sindaco prima di pensare a ripresentarsi agli elettori dovrebbe risolvere un po’ di vicende di carattere non solo morale. Solo dopo ciò, eventualmente questo signore potrà pensare di ripresentarsi agli elettori.  E dico di più: l’ex sindaco conta tutt’ora su un gruppo di fedelissimi che in questi anni hanno condiviso e appoggiato tutte le sue scelte politiche e l’agire amministrativo. Possibile che tutte queste persone non si rendano conto dei nodi che il sindaco è chiamato a dipanare. Secondo me non hanno ben capito i termini delle vicende, oppure hanno riposto fiducia in una persona sbagliata».

«In piazza il sindaco ha definito noi undici consiglieri dimissionari dei traditori – aggiunge Santino Cascella – mi sembra una analisi troppo superficiale; forse l’ex sindaco dovrebbe avviare una riflessione più profonda. Lo scioglimento del consiglio comunale è arrivato a seguito di deliberata scelta compiuta da undici consiglieri eletti. Si è trattato di un gesto forte; è una richiesta di chiarezza rispetto a quanto è successo in città a livello amministrativo cittadino. L’arrivo del Commissario prefettizio e del sub-commissario non può eludere i necessari chiarimenti rispetto ad alcune vicende successe. In questi anni alcuni di noi amministratori hanno presentato una denuncia per truffa ai danni dello Stato nei confronti dell’ex sindaco rispetto alla vicenda della ditta Centro lavaggio terreni. E’ un fatto che non può cadere nel dimenticatoio: alcuni consiglieri hanno messo sotto accusa l’allora sindaco e hanno chiesto alla Magistratura di fare chiarezza. A due anni di distanza, anche se non è ancora successo nulla, questo non vuol dire che la vicenda possa passare in cavalleria. Da quel che ho capito si attende la decisione di un Pm rispetto alla richiesta di rinvio a giudizio. Certamente la vicenda non può considerarsi chiusa come vorrebbe l’ex sindaco quando afferma che siccome non è ancora stato arrestato lui sarebbe una persona pulita».

Santino Cascella continua: «Io invito tutti a riflettere sul gesto compiuto da noi undici consiglieri comunali. E’ mai possibile che nessuno si chieda come mai undici persone si sono dimesse per far sciogliere anzitempo il consiglio comunale? E’ chiaro che alla base di tale gesto ci sono fondate motivazioni. Noi consiglieri siamo stati eletti per amministrare; se non ci fosse stato qualche problema sicuramente non ci saremo dimessi. Non abbiamo mandato a casa il consiglio comunale solamente per riavere l’ordinaria amministrazione: l’abbiamo fatto perché alcuni nodi non venivano sciolti e non si poteva andare alle elezioni nel 2012 come se nulla fosse. A Santena, oltre all’ordinaria amministrazione ci sono alcuni problemi da risolvere. Le vicende della tentata speculazione dei terreni della Masseria; quanto successo con la vicenda outlet, con tanto di denuncia presentata dai dirigenti apicali del Comune; la faccenda della ditta Centro lavaggio terreni di Fossano, devono arrivare al dunque. Tali vicende certamente non possono essere considerate acqua passata. Siccome non riuscivamo a venire a capo di nulla abbiamo giocato la carta delle dimissioni contestuali perché era l’unica strada per togliere dalla stanza dei bottoni l’ex sindaco. Tutto questo nella speranza che finalmente, in tempi brevi, la situazione torni a normalizzarsi. Noi non abbiamo fretta, ma a fronte di una serie di denunce e segnalazioni ci piacerebbe anche vedere succedere qualcosa».

Santino Cascella prosegue ancora: «Le mie denunce, gli esposti e le segnalazioni sinora non hanno smosso nulla. Sono cosciente dei tempi lunghi della giustizia, attendo fiducioso. Nel frattempo, a seguito del comizio in piazza dell’ex sindaco, sono successe altre cose. Ansaldi ha rivelato che l’ex sindaco è stato dipendente dell’Ages. Io ho chiesto agli uffici comunali di verificare se nel periodo in cui Nicotra era assessore avesse o meno percepito indennità doppia; in quanto dipendente non ne aveva diritto. Leggo sui giornali che Nicotra dice che era consulente dell’Ages: se è così resta da capire come nell’estratto previdenziale si faccia riferimento a un tipo di contribuzione dovuta per lavoro dipendente. Se è stato consulente avrà emesso queste fatture, dimostri di averle emesse. Attendiamo di poter chiarire questo aspetto. Vorremmo poterlo fare senza attendere molto oltre.Ritengo – io, come i santenesi e i lavoratori Ages – di avere diritto a sapere come stavano le cose. Mi chiedo anche se tocchi solo agli oppositori chiedere conto di queste cose. Mi chiedo se sia davvero normale che uno possa essere sul libro paga di un’azienda senza che questa lo ammetta, così come è avvenuto per l’Ages.  Anche la vicenda Masseria, come quella relativa all’outlet non possono continuare a passare sotto silenzio: ma dove si è mai visto che il padre di un assessore presenti ai proprietari dei terreni planimetrie di futuri insediamenti edilizi di un’area destinata a servizi, oppure vada in giro a opzionare terreni destinati ad accogliere un mega outlet».

Santino Cascella continua: «Io chiedo che tutte queste cose vengano chiarite. Non è accettabile che, a fronte di quanto successo, l’ex sindaco dica che siccome non l’hanno ancora arrestato lui è pulito e pensi di ripartire con la competizione elettorale come se niente fosse successo. Peggio ancora, non vorrei che siccome lui si dice “pulito” agli occhi dei santenesi quelli “sporchi” siamo noi che abbiamo presentato esposti e denunce».

L’ex presidente del consiglio comunale aggiunge: «C’è un’altra cosa che ancora va detta. Sarebbe opportuno che, finalmente, cadesse il muro di omertà e complicità rispetto a tali vicende. Io dico che è ora di dire basta al sistema che è andato maturando in questi anni nella nostra città. Si tratta di un appello che mi sento di rivolgere agli ex amminsitratori, come ai dirigenti comunali e a tutti i cittadini. Per il bene della città questo muro di omertà costruito negli anni deve essere abbattuto. Ritengo questa una condizione propedeutica per ritornare alla normalità. Se vogliamo cambiare questa città prima di partire con il confronto elettorale sarà necessario risolvere questi nodi».

«Dico questo anche – aggiunge Santino Cascella – perché esiste la possibilità che determinati tipi di reati, anche a seguito delle lungaggini della macchina della giustizia, possano venire addirittura reiterati. Faccio un esempio: in questi giorni circola con insistenza la voce che l’ex sindaco, oltre che all’Ages di Santena e alla Pantek di Caserta – altra società del gruppo guidato dall’imprenditore Di Sora – dopo la vicenda del Centro lavaggio terreni, sarebbe stato dipendente anche di un’altra rinomata azienda cittadina, di cui io non conosco ancora il nome. Anche qui si tratta di voci, ma è bene che chi sa parli».

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