Santena – 21 giugno 2011 – A che punto è il ricorso straordinario che Tamagnone aveva presentato al capo dello Stato nei confronti dell’allora sindaco Nicotra? Di seguito, ecco cosa ci ha detto Edoardo Tamagnone.
La chiacchierata con Edoardo Tamagnone comincia con un argomento leggero. Abbiamo chiesto all’ex consigliere comunale a che punto è il ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato nel lontano marzo 2009 nei confronti dell’allora sindaco Benny Nicotra che gli aveva revocato l’incarico di assessore e le relative deleghe.
«Ora che l’intero consiglio comunale è stato sciolto – afferma Edoardo Tamagnone – l’argomento non mi sembra più molto interessante. Comunque, per la cronaca, lo scorso 16 febbraio 2011 si è tenuta la seduta del Consiglio di Stato dove la pratica è stata esaminata e, presumibilmente, sono arrivati a una decisione. Ricordo che la vicenda era già stata affrontata nell’ottobre 2010. Il problema è che sinora non è ancora stato pubblicato il relativo verbale della riunione del febbraio scorso. Nel sito del Consiglio di Stato ci sono verbali che vengono pubblicati tempestivamente; altre volte – come sta accadendo nel mio caso – passano dei mesi. Proprio in questi giorni sul sito è possibile leggere pareri di gennaio, come di maggio. E’ evidente che non sono in grado di fare previsioni rispetto alla pubblicazione del verbale che riguarda il mio ricorso. Aspetto».
Edoardo Tamagnone aggiunge: «Certo, i tempi si stanno rivelando lunghi anche per alcune denunce che abbiamo presentato nei confronti dell’ex sindaco. Io credo che occorra avere fiducia nella Magistratura. In passato, rispetto a una serie di comportamenti dell’ex sindaco Nicotra alcuni di noi consiglieri si sono rivolti alla Magistratura e a tutta una serie di organi competenti proprio perché avevamo fiducia nella Giustizia. Ad esempio, rispetto alla vicenda del Centro lavaggio di Fossano le denunce nei confronti dell’ex sindaco sono state presentate da un buon numero di consiglieri di opposizione: mancavano solo le firme dei consiglieri dell’Unione centrosinistra».
Nel gennaio 2010 Tamagnone e altri avevano accusato il primo cittadino di truffa perché avrebbe millantato un rapporto di lavoro con la società Centro lavaggio terreni allo scopo di mettere a carico delle casse comunali i contributi previdenziali dopo avere chiesto l’aspettativa. La denuncia era stata presentata alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, all’Inps, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza.
Edoardo Tamagnone afferma: «Anche qui dobbiamo avere fiducia nella Magistratura. Sicuramente il Pm è al lavoro e prima o poi arriverà la richiesta di archiviazione o la richiesta di rinvio a giudizio. Qualche tassello sulla vicenda lo possiamo già ricostruire: ad esempio, da quanto mi risulta, l’Inps ha mandato al Comune una comunicazione dove si afferma che il rapporto di lavoro tra l’ex sindaco e il Centro lavaggi era insussistente. Si tratta di un punto fermo che avvalora le nostre accuse».
Tamagnone aggiunge: «Certo molte volte come cittadini restiamo un po’ spiazzati e perplessi dal lento procedere della Giustizia. Vorrei però aggiungere una cosa: il fatto che non arrivi tempestivamente una condanna non è che può cambiare la sostanza dei fatti. Dico questo perché, almeno su alcune vicende che hanno coinvolto l’ex sindaco, anche grazie ai mezzi di informazione, le persone hanno comunque potuto costruirsi e sedimentare un’opinione abbastanza precisa. Mentre attendiamo che la Magistratura faccia il suo lavoro, occorre ricordare che anche se per assurdo non ci fosse un reato – cosa che nella vicenda legata al Centro lavaggi evidentemente c’è – i comportamenti che abbiamo denunciato non mi pare possano indurre un cittadino ad avere fiducia negli amministratori che si sono responsabili di simili comportamenti. Dico ancora di più: ritengo che tali disdicevoli comportamenti danneggino l’immagine di tutti gli amministratori. Chiudo aggiungendo che, a più riprese ho anche sollecitato un intervento dei vertici regionali e provinciali del Pdl: tutto è stato vano. Non solo non è mai avvenuto, ma considerata l’attuale bufera giudiziaria che ha investito gli amministratori della Regione Piemonte, mi sembra che le vicende santenesi, se pur gravi e rilevanti, evidentemente rischiano di continuare a passare in secondo piano per un bel po’ di altro tempo ancora. Anche qui aspettiamo».
**
blog rossosantena.it
filippo.tesio@tin.it
©riproduzione riservata