Santena – 25 giugno 2011 – A una decina di lavoratori Ages abbiamo chiesto di commentare la notizia del rapporto di lavoro dipendente esistito tra Nicotra e l’Ages dal 2005 al 2007. Ecco quanto riferito.
Giovedì pomeriggio, all’appuntamento nella storica saletta sindacale dell’Ages – ora Belconn gomma e cavi – sono arrivati in undici. Nello stretto locale la bandiera più alta è quella rossa della Cgil, a fianco, un po’ più piccola, quella della Cisl. Sono le due sigle sindacali che in questi anni hanno accompagnato l’odissea che i lavoratori dell’Ages stanno vivendo. Sulle pareti della saletta tanti ritagli di giornali che riportano alle molte iniziative condotte in questi anni dai lavoratori per scongiurare il fallimento. Fa caldo, il sole fende il piccolo locale, sono da poco passate le 18, anche se l’orologio della saletta è fermo a poco prima delle due.
L’incontro si apre con un intervento di Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil: «Quando abbiamo appreso che Benny Nicotra è stato lavoratore dipendente di Ages dal 2005 al 2007 ci siamo mossi stigmatizzando l’accaduto con interventi sui mezzi di informazione. Abbiamo anche inviato una lettera all’Inps per chiedere di accertare se l’ex sindaco realmente avesse o meno avuto un rapporto di lavoro dipendente con l’Ages. Tra l’altro desidero sottolineare che questa nostra iniziativa potrebbe avere un seguito rispetto a future richieste riguardanti anche altre aziende con cui l’ex sindaco, anche di recente, potrebbe avere avuto fittizi rapporti di lavoro. In questo senso ci muoveremo successivamente. Ora attendiamo risposta dall’inps che, evidentemente, compirà gli accertamenti rispetto a quanto chiesto».
Enrico De Paolo aggiunge: «La nostra richiesta non ha nulla a che vedere con i chiarimenti e i controlli chiesti dall’ex presidente del consiglio comunale Santino Cascella che ha inoltrato agli uffici comunali una richiesta di verifica se nel periodo in cui, in base all’estratto Inps, l’ex sindaco risulta avere con Ages un rapporto di lavoratore dipendente, avesse o meno percepito il raddoppio dell’indennità spettante come assessore. La richiesta del sindacato evidentemente è un’altra: ai lavoratori interessa che l’Inps verifichi se tra il 2005 e il 2007 nei fatti è realmente esistito un rapporto di lavoro dipendente tra Ages e l’ex sindaco. Il sindacato e i lavoratori ritengono che questo tipo di rapporto non poteva sussistere. Ne deriva che se tale rapporto di lavoro non c’è stato l’ex sindaco dovrebbe restituire i soldi che gli sono stati erogati in quegli anni. Si tratta di risorse che chiediamo finiscano nella gestione portata avanti dal commissario straordinario. Noi, semplicemente, chiediamo che se l’ex sindaco ha indebitamente percepito un salario questo vada restituito e messo a disposizione della contabilità dell’amministrazione straordinaria. I lavoratori sono pronti a testimoniare che in Ages l’ex sindaco l’hanno visto ben poche volte».
Dopo l’introduzione del sindacalista, la parola è passata a una decina di lavoratori. Di seguito si riportano le loro opinioni. Ecco quanto hanno riferito.Più che i nomi – riconducibili alla foto pubblicata – sono importanti le cose che riferiscono. «Io sono rimasto davvero stupito delle affermazioni fatte dall’ex sindaco durante il suo comizio in piazza Martiri della libertà – afferma un primo lavoratore –. Durante il suo monologo a un certo punto ha accusato alcuni di noi lavoratori Ages di essere responsabili della chiusura e del fallimento dell’Ages. Dopo che siamo venuti a conoscenza che sarebbe stato un dipendente per oltre due anni, percependo oltre 400mila euro di stipendio, siamo stati colti da indignazione. Noi in Ages Nicotra l’abbiamo visto ben poche volte. Si presentava durante gli scioperi e le mobilitazioni e per varcare i cancelli affermava che andava da Di Sora per sostenere le nostre cause. Semplicemente l’ex sindaco rispetto a quanto riferiva allora si dovrebbe proprio vergognare. In quel periodo, come avviene da anni, i lavoratori Ages percepivano poco oltre seicento euro il mese, mentre lui portava a casa uno stipendio mega».
Un secondo lavoratore afferma: «Il giorno del comizio in piazza di Nicotra io non c’ero, ma ho letto quanto accaduto e ho sentito l’audio della sua arringa. Sono rimasto veramente indignato dalla notizia relativa al suo rapporto di lavoro dipendente, soprattutto rispetto a quanto avrebbe percepito come stipendio. In quel periodo, così come avviene anche oggi, noi lavoratori riuscivamo a malapena a portare a casa alle nostre famiglie quanto sufficiente per mangiare o poco più. Qualcun altro, alle nostre spalle, senza mettere piede in azienda, evidentemente poteva festeggiare con champagne e ostriche. Se questa è stato quanto è successo la richiesta del sindacato presentata all’Inps per avere chiarezza sul tipo di rapporto realmente esistito è un atto dovuto. Faremo tutto il possibile per poter riavere indietro le risorse uscite dalle casse dell’Ages senza una fondata motivazione. E’ una battaglia che si deve ai tanti di noi che, da anni, vivono con poco più di 600 euro il mese».
Un terzo lavoratore prosegue così: «La richiesta di chiarimenti all’Inps è sacrosanta. Penso sia auspicabile il passaggio successivo. Una volta ottenuta chiarezza su quelli che sono stati i reali rapporti di lavoro tra Nicotra e l’Ages nella gestione portata avanti con Egidio Di Sora io credo che dovremo inoltrare formale richiesta alla Procura per capire se ci sono stati anche altri che possono avere approfittato della situazione e avere tratto benefici sulle spalle di tutti noi lavoratori. In questi anni ci siamo sempre chiesti come sia stato possibile formare un buco di oltre 80milioni di euro». Il lavoratore aggiunge: «Personalmente Nicotra l’ho visto in Ages ben poche volte. Una prima l’ho visto transitare nel corridoio che portava agli uffici. Una seconda volta l’ho intravisto in occasione della posa di una grossa pressa per lo stampaggio della lamiera; era da solo e non aveva il consueto badge che viene fornito ai visitatori».
Un quarto lavoratore riferisce: «Dai tempi della Contitech Ages l’allora sindaco e parlamentare circolava in fabbrica e ogni tanto si faceva vedere. Sin da allora abbiamo chiesto ai dirigenti quale ruolo aveva in Ages senza mai riuscire a capire quale fosse il suo ruolo. Ora siamo venuti a sapere che aveva un rapporto di lavoro dipendente, ma soprattutto abbiamo saputo che in poco più di due anni si è portato a casa oltre 400mila euro. Io lavoro in Ages da 33 anni e porto a casa 600 euro o poco più il mese e con questi devo vivere. A fronte di quanto successo viene da pensare che in questo mondo i furbi la fanno sempre franca. Tra l’altro vorrei anche sapere che tipo di responsabilità potrà essere addebitata all’imprenditore Egidio Di Sora, principale artefice dell’affossamento dell’Ages. E’ mai possibile che i responsabili delle vicissitudini e delle tribolazioni di noi operai in questi ultimi anni non paghino mai alcuna conseguenza? Abbiamo perso il posto di lavoro e con esso la tranquillità e, in taluni casi, anche la salute: abbiamo subito danni morali, biologici ed economici. Mi chiedo se mai potremo avere giustizia rispetto a tutto quanto abbiamo passato e stiamo passando?».
Un quinto lavoratore afferma: «Venire a conoscenza di certe notizie relative al tipo di rapporto di lavoro e all’alto stipendio dell’ex sindaco non è una cosa che ci ha fatto molto piacere. In questi anni io Nicotra l’ho visto appena poche volte, quasi sempre durante manifestazioni o presidi di protesta. RIferiva di entrare in fabbrica per dialogare con Di Sora e per sostenere la nostra causa. Alla luce delle notizie di questi giorni penso che la realtà fosse un po’ diversa. La richiesta presentata all’Inps andava fatta: confidiamo di poter ottenere giustizia. E speriamo anche che la vicenda ci consenta di poter recuperare un po’ di risorse».
Il sesto lavoratore afferma: «Ricordo di avere visto Nicotra in Ages appena due volte. Durante il suo mandato parlamentare in ripetute occasioni ha affermato di essersi adoperato per l’Ages. In particolare faceva riferimento a probabili commesse per le ferrovie dello Stato. Io in quel periodo lavoravo nel settore industrializzazione e sviluppo prodotti: l’unico pezzo che ho visto arrivare legato ai treni era un cuscinetto. Fuori di questo non abbiamo visto altro. Ricordo bene anche altre cose: qualche operaio in fabbrica quando vedeva il Nicotra lo riveriva e quasi gli si inginocchiava ai piedi: una sorta di vassallaggio che non ho mai capito, né potuto digerire. Anche io ricordo di avere visto Nicotra praticamente solo in occasione di scioperi o nostri picchettaggi. La notizia del suo inserimento sul libro paga dell’Ages evidentemente è una cosa scandalosa. Una presenza alla faccia nostra: si tratta di una cosa che non deve stupirci troppo. Oggi viviamo in un Paese dove sembrano vincere i più furbi. Ogni giorno si scoprono nuovi scandali. In questo contesto i diritti per i più deboli non esistono. Tutta la vicenda Ages è uno specchio fedele del nostro Paese».
Il settimo lavoratore spiega: «Sinceramente non pensavo si potesse giungere a tanto. Quando nel 2005 è arrivato l’imprenditore Egidio Di Sora io avevo notato che spesso si accompagnava con l’allora sindaco Nicotra. All’epoca ero componente la Rsu: in numerose riunioni abbiamo chiesto ufficialmente di sapere a che titolo Nicotra varcasse i cancelli Ages e di cosa eventualmente si occupava. Una domanda che non ha mai ricevuto risposte chiare.Una domanda che è stata ripresentata a tutti i capi del personale avvicendati negli anni: Passarello, Panicchi, Melai e altri ancora. Di fronte alle nostre richieste c’era chi faceva spallucce, altri allargavano le braccia, altri ancora negavano il fatto, senza ulteriori chiarimenti. Mai una risposta definitiva. Al più veniva ammesso che Nicotra collaborava a singoli progetti. Ricordiamo tutti che proprio sul probabile arrivo di commesse da parte delle ferrovie dello Stato Nicotra praticamente ha costruito un pezzo della sua campagna elettorale che lo ha portato per la terza volta a guidare la città. Noi con la richiesta presentata all’Inps ci aspettiamo di potere avere giustizia. Speriamo di poter recuperare un po’ di risorse in modo che il commissario straordinario possa poi girarle a noi lavoratori che – e questo non andrebbe mai dimenticato – in questa vicenda abbiamo pagato e stiamo pagando il prezzo più alto».
L’ottavo lavoratore presente riferisce: «Sono entrata in Ages nell’88, allora la situazione era discreta. All’arrivo del Di Sora la situazione è notevolmente peggiorata. E’ riuscito a far scatenare una guerra tra noi lavoratori: si è arrivati a litigare per i posti, le produzioni e financo per la cassa integrazione. Alcuni di noi sono finiti a zero ore perché – ingiustamente – ritenuti assenteisti. Anche lo stesso Nicotra, in qualche uscita sui mezzi di informazione, aveva dichiarato che in cassa erano stati messi gli operai assenteisti. Aggiungo che io Nicotra in Ages non l’ho mai visto. In tutti questi anni noi lavoratori abbiamo molto tribolato e anche le nostre famiglie hanno subito pesanti ripercussioni».
Il nono operaio presente in saletta sindacale afferma: «Il comizio in piazza dell’ex sindaco mi ha lasciato esterrefatto. Per quasi tutta la durata dell’intervento ha attaccato a testa bassa tutto e tutti. Riferito a noi operai Ages ha detto che saremmo stati i responsabili della chiusura della fabbrica. In queste settimane da fonti giornalistiche abbiamo poi scoperto che questo signore aveva un rapporto di lavoro dipendente con Ages così come con la Pantek di Caserta. E, se sono vere le voci che circolano in città, sarebbe stato sul libro paga di altre ditte santenesi. Tra i tanti episodi dell’ex sindaco che più mi hanno colpito vorrei solo ricordare quella volta che attraverso i giornali ci accusò di fare sciopero perché non funzionava più la macchinetta del caffè… Più volte, nel corso di scioperi o altre iniziative organizzate da noi lavoratori, arrivava in Ages e ci diceva che veniva per aggiustare le cose con Di Sora. Da quanto emerso in queste ultime settimane più che entrare per aiutarci evidentemente faceva il doppio gioco: questo non ce lo aspettavamo proprio. Oggi, alla luce delle notizie emerse, scopriamo che era un dipendente Ages: robe da pazzi. Risulta dipendente anche durante il mandato parlamentare. Io mi auguro che la nostra segnalazione vada a buon fine e venga accertata la realtà dei fatti. Mi auguro che con la nostra segnalazione si riesca anche a recuperare un po’ di risorse che possano finire nella cassa dell’amministrazione straordinaria. Ricordo che, in tutti questi anni, noi lavoratori abbiamo subito seri danni morali ed economici. Quando la vicenda dell’amministrazione straordinaria sarà finalmente chiusa potremo anche provare ad avere giustizia rispetto a tale tipo di danni. Chiudo con una considerazione: la vicenda Nicotra-Ages, comunque finisca è tutt’altro che edificante. Il sindaco dovrebbe costituire un esempio per tutti i cittadini: in questo caso non è andata così».
La chiacchierata con gli operai si chiude con questo intervento: «Oltre alle esternazioni di tutti noi occorre altresì prendere in considerazione un aspetto fortemente morale. In molti Stati a fronte di comportamenti quali quelli messi in atto in questi anni da Di Sora come dall’ex sindaco si arriva alle dimissioni o almeno a pubbliche scuse. Nel caso del nostro ex sindaco abbiamo letto che ritiene che siccome sinora non l’hanno ancora arrestato evidentemente è una persona per bene. Noi preferiamo attendere la chiusura delle vicende in corso. Un’altra affermazione arrivata dall’ex sindaco è che se ha ricevuto qualcosa in più di quanto doveva durante il mandato da assessore la restituirà, quando gli daranno la liquidazione. Per quel che mi riguarda considero tali affermazioni uno schiaffo morale a noi lavoratori, come a tutto il Paese. Il sindaco appare comunque in buona compagnia: tutti i giorni i mezzi di informazione riportano casi simili».
L’incontro termina con questa frase: «La nostra richiesta inviata all’Inps era un atto dovuto a tutti i lavoratori danneggiati dalla vicenda Ages. Non appena si chiuderà l’amministrazione straordinaria Ages avvieremo altre iniziative a difesa dei lavoratori. Tutti dobbiamo comunque impegnarci perché simili vicende cessino quanto prima possibile».
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