Santena – 1° ottobre 2011 – Il ponte del Banna di via Cavour verrà intitolato al partigiano Giuseppe Musso, santenese, carabiniere, catturato, torturato e barbaramente seviziato dai fascisti nella notte tra il 28 e 29 ottobre 1944, a San Raffaele Cimena.
Giuseppe Zarcone, commissario prefettizio, spiega: «Questa settimana ho fatto partire la documentazione per avviare il procedimento per l’intitolazione del ponte sul Banna al partigiano Giuseppe Musso. Spero che questo procedimento si concluda prima della fine del periodo di commissariamento perché mi piacerebbe proprio esserci alla cerimonia di inaugurazione. E’ una cosa in cui credo molto».
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Di seguito, due documenti:
1) la lettera dell’Associazione Le radici la memoria al Commissario prefettizio in cui si mostra consenso alla proposta di intitolazione del ponte partita dal commissario prefettizio;
2) una scheda su Giuseppe Musso, preparata dall’associazione Le radici la memoria.
LETTERA
Al Commissario Prefettizio
presso il Comune di Santena
Dr. Giuseppe ZARCONE
via Cavour, 39 – Santena
Da: associazione “le radici, la memoria”
Oggetto: Musso Giuseppe Medaglia d’argento alla memoria al valore Militare.
Da tempo la nostra associazione è impegnata, con lo scopo di aiutare la città di Santena a sanare una brutta ferita risalente al 21 Maggio 1972, quando in piazza d’Armi a Torino, presenti le autorità Civili e Militari, centinaia di famigliari di Partigiani decorati, accompagnati dai gonfaloni delle loro Città, spiccava l’assenza del Comune di Santena, del gonfalone, del sindaco, dell’amministrazione comunale e della città tutta. Il 2 giugno scorso, durante la cerimonia, con gioia abbiamo visto sul suo volto lo stupore, esternato durante le sue dichiarazioni, e confermato successivamente nei colloqui.
Prendiamo atto della sua disponibilità ad avviare l’iter burocratico amministrativo per un’iniziativa volta a sanare questa ferita, anche a nome della famiglia Musso ed in particolare della sorella di Giuseppe, Margherita che ha passato la sua vita a mantenere viva la storia di suo fratello. L’idea, la proposta, che Lei, Dr. Zarcone ci ha prospettato nell’ultimo colloquio di giovedì 15 settembre; dare il nome di Giuseppe Musso al ponte sul Banna di via Cavour ci entusiasma, perché luogo vicino alla casa natia, perché al centro del paese ed ancora perché “il ponte” ha un grande significato simbolico: di passaggio da una sponda all’altra, traghetta le persone, da sicurezza, vede passare le stagioni secche e aride e quelle abbondanti di piogge ecc.
Il ponte è il simbolo ideale per ricordare Giuseppe Musso, perché con i suoi ideali, la fedeltà all’Arma, all’Esercito Italiano, alla bandiera e alla Patria, il martirio e il sacrificio della vita, ha contribuito a costruire quel ponte che ha traghettato l’Italia verso la Democrazia, dando certezze a noi ed alle future generazioni con la Costituzione Repubblicana.
La presente è nostra totale disponibilità, certi che Lei avvierà l’iter burocratico, in attesa di un suo riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Santena 22 settembre 2011
p. l’associazione “le radici, la memoria”
Franca Musso
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SCHEDA
Giuseppe Musso:
Giuseppe Musso è nato il 15 Gennaio 1922, residente in via Principe Amedeo, 10, Santena, da Musso Matteo e Berutto Caterina. Soprannome della famiglia “lasò”
Frequenta le scuole elementari a Santena, va a lavorare a Torino in un’officina, a 18 anni nel 1940 fa richiesta di arruolamento volontario nell’Arma dei Carabinieri, il 4 ottobre 1940 arriva la cartolina, il 5 Ottobre 1940 entra nella scuola allievi Carabinieri presso la caserma Cernaia, a Febbraio 1941 è inviato alla caserma di Vico Canadese, nel 1942 rientra alla Cernaia per corsi di aggiornamento di guerra, il 6 Agosto 1942 è inviato in Russia di scorta ai convogli militari Italiani, nel 1943 è destinato alla caserma di Castelletto Ticino, l’8 Settembre 1943 torna a casa.
14 Santenesi più 2 di adozione hanno aderito all’appello del Comitato di Liberazione Nazionale a unirsi alle formazioni partigiane, “per organizzare la resistenza armata, preparare l’insurrezione, riorganizzare in clandestinità l’esercito della Repubblica Italiana, cacciare l’invasore tedesco e riconsegnare il paese liberato ad una Assemblea Costituente”.
Giuseppe Musso il 18 Settembre 1943 aderisce alle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà, con il nome di “TOM”, viene inquadrato nel gruppo “Monviso” che dal 15 Agosto 1944 prende il nome di Nino Montano, operante sulle colline del Chierese, nell’ottava zona militare del Piemonte comandata da Pompeo Colajanni.
Il gruppo era conosciuto come gruppo Negro, dal suo comandante il Cap. di Fanteria Negro Vittorio, Santenese classe 1920, Musso dimostra subito grandi capacità organizzative e strategiche, viene nominato, all’inizio del 1944, vice comandante e ad Ottobre 1944 comandante di un gruppo di 120 uomini.
Il 27 (26?) Ottobre 1944 venne catturato sotto il bastione del castello di Moncucco Torinese, a pochi passi dalla sede della base operativa di Giustizia e Libertà, posizionata nell’Asilo nido “Ida Matta” oggi sede del Comune di Moncucco.
Torturato, barbaramente seviziato e violentato nella piazza di San Raffaele Cimena (To.) e finito in via Chivasso all’altezza del n° 72, nella notte tra il 28 e il 29 Ottobre. Non parlò, non svelò nulla che potesse compromettere la vita e la lotta degli oltre 400 uomini che formavano la Divisione Nino Montano, degli abitanti, delle staffette e collaboratori.
Lo Stato Italiano ha riconosciuto a Giuseppe Musso, ai fini amministrativi, il grado di Tenente e il 21 Maggio 1972, con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana, insignito di medaglia d’Argento alla memoria al valore militare.
Stiamo ancora raccogliendo materiale e testimonianze, nella convinzione in futuro di poter pubblicare un opuscolo interamente su di lui.
Santena 21 settembre 2011
p. l’associazione:
Franca Musso
Gaude Giovanni – Teresa Tosco
p. la famiglia: Musso Margherita
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