La Stampa – La rivolta dei sindaci “La tangenziale Est sarà un’altra Tav”

Santena – 21 novembre 2011 – La rivolta dei sindaci “La tangenziale Est sarà un’altra Tav”. Questo il titolo dell’articolo pubblicato ieri dal quotidiano torinese La Stampa. Il pezzo, firmato dal cronista Federico Genta, è uscito a pagina 71. Di seguito, riportiamo integralmente il pezzo.

La rivolta dei sindaci
“La tangenziale Est
sarà un’altra Tav”

Comuni contro Provincia e Regione: no al progetto

Chieri – La tangenziale Est sarà una nuova Tav». Lo dicono i sindaci della cintura di Torino. Contestano quella che doveva essere la risposta ai problemi del traffico pesante che attraversa le città tra Santena e San Raffaele Cimena.

Ventidue chilometri di strada veloce, dallo svincolo dell’A21 fino alla circonvallazione di Gassino. Un progetto su cui si discute e si litiga da più di trent’anni. Per i costi altissimi, intorno al miliardo di euro, e per l’inevitabile impatto ambientale.

All’inizio della settimana Provincia e Regione hanno annunciato l’accelerazione dei lavori, grazie agli sgravi fiscali per i costruttori previsti dalla legge di stabilità. Una defiscalizzazione di Irap, Ires e Iva che accorcerà i tempi di consegna dei cantieri, ma che ha provocato la reazione compatta di tutti i Comuni coinvolti. La replica dei sindaci è unanime: «Altro che gare d’appalto: manca ancora un tracciato condiviso».

Chieri è stata, ed è tuttora, la città capofila del progetto concordato nel 2008 insieme agli esperti del Politecnico. Un’ipotesi di percorso senza pedaggio, con diversi punti d’accesso e ampi tratti in galleria. «La trattativa si è interrotta da quasi due anni, quando ci siamo trovati davanti un disegno che non aveva nulla a che fare con la nostra idea di tangenziale», ricorda Francesco Lancione. Era l’inizio del 2010. La Cap, società partecipata da Anas e Regione, aveva presentato diverse modifiche rispetto alle previsioni delle amministrazioni locali. Spariva la possibilità di un ingresso tra Chieri e Andezeno, che sarebbe stato realizzato più a Sud, alla periferia di Riva.

«Questa è la dimostrazione più chiara che la tangenziale non serve a questo territorio» sbotta Manuelita Nosengo, primo cittadino di Andezeno. E minaccia: «Sono mesi che chiediamo alla Regione di convocare un tavolo. Se non avremo risposte in tempi brevi siamo pronti ad unirci ai No TangEst». Una provocazione già raccolta dal sindaco di San Raffaele Cimena, Angelo Corrù: «Trasformeremo queste colline in una nuova Valsusa – promette -. Sono stupefatto per la leggerezza con cui vengono annunciati lavori che ancora devono essere definiti nei dettagli».

Restano poi da definire, oltre ai punti di ingresso e uscita dalla tangenziale, anche i tratti in galleria. Inizialmente erano stati previsti circa otto chilometri coperti, che interesseranno l’area compresa tra Marentino e Montaldo. Qui il sindaco Valerio Soldani si era mostrato più disponibile del suo predecessore, Giancarlo Vidotto. «Perché non volevo oppormi a priori verso un’opera tanto attesa – dice lui -. Di certo non potrò dare il mio consenso senza aver visto prima cosa ha veramente in mente di realizzare la Cap». Gassino cerca di gettare acqua sul fuoco, ma chiede che il confronto con le amministrazioni locali riprenda in tempi brevi. «Abbiamo bisogno di un percorso alternativo per liberare le strade dal traffico, ma non accetteremo un progetto piovuto dal cielo».

Chi sorride per la rabbia dei sindaci è il comitato No TangEst, che di quei 22 chilometri di asfalto non ha mai voluto nemmeno sentir parlare. Negli ultimi mesi hanno raccolto un migliaio di firme per chiedere alla Regione di abbandonare il progetto. «Sapevamo che sarebbe finita in questo modo», taglia corto il portavoce del movimento, Luigi Cerini. E annuncia: «Siamo pronti a piazzarci davanti alle ruspe. Sappiamo bene di essere in pochi e di non poter impedire la costruzione di questo mostro, ma faremo di tutto per rallentare l’apertura dei cantieri».

Federico Genta

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Articolo de La Stampa. Domenica 20 novembre 2011. Pagina 71.

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