Santena – 9 dicembre 2011 – Sta per nascere un presidio di Libera che vedrà impegnate persone di Santena, Villastellone e Carignano.
A Santena e nei Comuni di Villastellone e Carignano un gruppo di persone – giovani e non solo – ha iniziato un cammino che dovrebbe portare alla costituzione di un presidio di Libera. Nei giorni scorsi una ventina di persone si sono ritrovate a Villastellone con l’intento di arrivare alla costituzione di un presidio.
Maria José Fava, referente regionale di Libera Piemonte, ha spiegato che Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1.500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. Il presidente di Libera è don Luigi Ciotti, già fondatore del Gruppo Abele di Torino.
Durante la serata a Villastellone un buon numero di persone ha portato il proprio contributo. Marco ha ricordato “l’importanza di sensibilizzare i cittadini su questi temi”. Silvia ha detto che anche a Villastellone, come in tutta la zona “c’è bisogno delle attività che porta avanti Libera”. Cristina ha aggiunto come spesso “molta gente si lamenti, ma poi non fa nulla per cambiare la situazione esistente”. Valentina ha rimarcato “la necessità di svegliare le coscienze di molti cittadini che paiono quantomeno sopite”. Fabio ha aggiunto che è importante “riflettere sulla situazione locale per capire che cosa si può fare”. Stefano ha detto che anche nei nostri piccoli Comuni spesso “ci sono situazioni che non vanno, ma la gente spesso invece di impegnarsi fa finta di non vedere quanto accade” ed ha aggiunto che “occorre invece fare qualcosa per cambiare la situazione attuale”. Daniele ha ricordato “l’importanza di una corretta informazione per poter capire che cosa si può fare a livello locale per cambiare in meglio l’attuale situazione”. Graziano ha ricordato che, in passato, in città come Santena c’è stato chi “ha avuto il coraggio di denunciare il fenomeno usura” e “ha pagato questo coraggio con l’isolamento che continua ancora oggi, a distanza di anni dalla chiusura dei processi e dall’arrivo delle condanne”. Filippo ha ricordato come taluni politici locali santenesi “si siano resi protagonisti di gesta non propriamente edificanti”, ha invitato a “prestare attenzione ai risvolti legati al fenomeno delle macchinette da gioco che imperversano nei locali pubblici” e ha ricordato che “a Santena, nei prossimi anni, è previsto l’arrivo di alcuni milioni di euro di risorse comunitarie per ristrutturare il complesso cavuriano. Si tratta di una operazione che non conosce uguali nella zona per il livello di investimenti con risorse pubbliche e che avrà bisogno di essere monitorata”.
Alberto Martano, coordinatore del presidio Rita Atria di Chieri, ha salutato la nascita di un nuovo presidio come “un traguardo importante” e ha ricordato “le tante attività e l’azione di sensibilizzazione che da anni porta avanti il presidio di Libera di Chieri”, ha inoltre aggiunto che “un presidio è importante sia per l’azione che svolge sia per organizzare il coraggio delle persone che in qualche modo denunciano e lottano contro il malaffare locale”.
Ancora Maria Jose Fava ha riassunto i compiti di un presidio: «un gruppo informale di persone che si ritrova per formarsi e informare. Innanzitutto occorre conoscere la realtà del territorio. Libera agisce per favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie, certa che il ruolo della società civile sia quello di affiancare la necessaria opera di repressione propria dello Stato e delle Forze dell’Ordine, con una offensiva di prevenzione culturale. Libera organizza la sua azione in alcuni particolari settori, fra cui l’educazione alla legalità nelle scuole, per diffondere, soprattutto tra i più giovani, una cultura della legalità. Libera promuove l’informazione sul variegato fronte antimafia, attraverso strumenti di diffusione notizie e di approfondimento tematico sia a stampa che elettronici. Libera opera con la formazione e l’aggiornamento sul mutare del fenomeno mafioso e sulle soluzioni di contrasto a esso, attraverso campi di formazione, convegni e seminari. A livello nazionale Libera presta sostegno diretto a realtà dove è molto forte la penetrazione mafiosa, con progetti tesi a sviluppare risorse di legalità umane, sociali e economiche presenti sul territorio».
Nelle prossime settimane è prevista una nuova riunione che dovrebbe sancire la nascita del presidio di Libera.
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