Santena – 6 gennaio 2012 – “…nell’era post barbarie”: questo il titolo del contributo che oggi ha inviato Bruno Ferragatta.
…nell’era post barbarie.
Viviamo in un clima nazionale dove le decisioni sono assunte da governi – più o meno – tecnici, che hanno tra gli interlocutori più attivi i sindacati, e dove la politica sembra scomparsa dalla scena, tranne quei momenti in cui deve difendere i propri privilegi. E in questo clima si svolgeranno le prossime elezioni comunali santenesi.
Il rischio più grave è di andare alle elezioni pensando, in una sorta di autismo politico, di essere l’ombelico del mondo. Non penso che questa idea possa aiutare a ricomporre il dialogo tra chi nutre ambizioni verso il governo della Città e la realtà che sta cambiando. Non è più sufficiente rimescolare le carte per cominciare un gioco nuovo. Riconquistare la fiducia, ma soprattutto meritarsela, non sarà cosa semplice. La vera responsabilità politica oggi non appartiene a chi si dice pronto a sacrificarsi mettendosi in gioco – magari ripetendo lo stesso gesto da vent’anni –, ma piuttosto a chi saprà favorire e accompagnare, magari non da protagonista, il processo realmente nuovo per Santena.
La novità si distingue dal nuovismo perché richiede prima di tutto un atteggiamento che si radica nel coraggio di un rinnovamento concreto, fatto di persone che, oltre ad avere a cuore le sorti di Santena, abbiano conseguito dei riconoscimenti politici – non partitici – o civili evidenti. Insomma, non basta più la logica delle tifoserie per distinguere il nuovo dal vecchio portando magari come eredità la presa di distanza dall’ex sindaco e dalla sua Giunta o la sola capacità di consenso, ma la differenza dovrà contenere le capacità riconosciute a partire dal proprio impegno nella società. Naturalmente tutto questo si deve integrare con un profilo eticamente indiscutibile.
La logica che deve portare alla scelta del nuovo candidato Sindaco, indipendentemente dalla sua esperienza politica – di partito o no –, dovrà esprimersi nella capacità di scegliere figure del territorio riconoscibili per il loro impegno quotidiano da cui trarre linfa vitale per i contenuti di una nuova politica in grado di rendere credibili le candidature e, una volta eletti, alimentare coerentemente la proposta amministrativa.
I programmi – spesso, purtroppo, ridotti a promesse – sono simili, ma le persone no. Santena è una delle Città, nella seconda cintura della Provincia, più significative in termini numerici – e non solo – e può trasformarsi in una fucina di progetti di trasformazione interna e proposte innovative che potranno coinvolgere anche i Comuni limitrofi.
Se non vogliamo più ascoltare l’orchestra che suona da tanto tempo e che continua a farlo mentre la nave affonda, come sul Titanic, è il momento che a Santena si facciano avanti, in una sorta di sussulto di generosità, nuove energie per dare il proprio contributo all’inizio dell’era del post barbarie.
Bruno Ferragatta
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