Rassegna stampa – Il Mercoledì – Santi Medici, festa con incontri pericolosi?

Santena – 18 gennaio 2012 – “Santi medici, festa con incontri pericolosi?”: Questo il titolo  di un articolo pubblicato dal settimanale Il Mercoledì, a firma del direttore Mel Menzio, a pagina 4, nell’edizione del  18 gennaio 2012. Di seguito, il testo dell’articolo.

Santi Medici festa

con incontri pericolosi?

Servizio di Rai 3 sulla ‘Ndrangheta in Piemonte

SANTENA – Domenica in prima serata su Rai Tre, il programma-inchiesta «Presa Diretta» ha incentrato la puntata sul rapporto tra mafia, politica e affari al Nord Italia. In particolare sono state affrontate realtà preoccupanti in Liguria e in Piemonte.

Nello specifico della nostra regione l’analisi è partita da Santena, lasciando intendere che la nostra cittadina sia al centro di rapporti particolari e profondi tra Ndrangheta e politica e per evidenziare questo è stata utilizzata la famosa e pittoresca festa che ogni settembre viene dedicata ai santi Cosma e Damiano, protettori di Riace, cittadina da cui proviene la maggioranza dei santenesi di origine calabrese, che sono circa 3 mila sugli oltre 11 mila residenti nella nostra città

Il presidente dell’associazione per le celebrazioni di Cosma e Damiano, Antonio Cosimo Trimboli, intervistato dal giornalista Domenico Iannacone, che ha condotto l’inchiesta televisiva, alla domanda circa la partecipazione di dubbi personaggi alla festa, ha risposto: “Vista la grande partecipazione, non conosciamo il 95% di chi viene. Noi siamo come la chiesa: apriamo le braccia a tutti”. Il giornalista Rai ha parlato di Vincenzo D’Alcalà, indagato per usura, e lo ha indicato da un lato come “uno che qui faceva il bello e cattivo tempo” e dall’altro come un forte sostenitore dell’ex-Sindaco Benny Nicotra, chiedendo poi a Trimboli se ci fosse una connessione tra questa amicizia e la sfiducia votatagli dal Consiglio comunale nella scorsa primavera.

“Noi siamo apolitici e non ci occupiamo di cosa succede in Comune – ha tagliato corto Trimboli, che ha poi aggiunto – sui facili discorsi che associano i meridionali alla mafia si dovrebbero fare lunghi discorsi. Se ci sono rapporti, qui in Piemonte, come negli Stati Uniti ad inizio secolo, ciò è dovuto alla disperazione e alla fame, Tutti i capo bastone della vecchia ‘Ndrangheta erano dei pecorai poveracci. Però è anche vero che quella “Ndrangheta è morta nel 1975 e quella di oggi è cambiata e può avere intrecci con politica e affari”. Questo è poi stato il connubio che la trasmissione ha sviluppato, sia con le considerazioni del Procuratore Generale Caselli, che con un viaggio nelle periferie della zona nord-est della provincia di Torino e ripercorrendo le tappe dell’operazione «Minotauro». Inchiesta giudiziaria che con il pentimento di Rocco Varacalli, ha portato all’arresto di 150 persone nel giugno scorso, ma anche a scoprire la ramificazione dell’organizzazione in tante realtà torinesi, tra cui Moncalieri e Nichelino.

Le reazioni a Santena, al programma-inchiesta, sono state sicuramente di interesse, ma anche di stupore e in qualche caso di disappunto per l’accostamento dell’essere calabrese, del promuovere o partecipare a una antica festa e l’agire di organizzazioni mafiose.

Mel Menzio

**

Fonte: Il Mercoledì – 18 gennaio 2012 – pagina 4