Santena, Laria in liquidazione, intervista a Dario Boni, segretario Fillea Cgil

Santena – 9 febbraio 2012 – Dario Boni, segretario generale delle Fillea Cgil di Torino, riassume la grave situazione della Laria che, nei giorni scorsi, ha annunciato al sindacato la messa in liquidazione della società.

Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil di Torino, afferma: «La situazione della Laria sta assumendo toni drammatici rispetto alle previsioni e alla tenuta occupazionale. La Laria ha annunciato al sindacato che ha sciolto la società, nominando un liquidatore: l’intenzione dell’azienda – ormai dichiarata – con ogni probabilità è di andare a un concordato e  di chiudere anche lo stabilimento di Castello D’Annone. Tutto questo senza avere minimamente discusso con il sindacato».

«La Laria, di fatto – aggiunge Dario Boni –  ha deciso di interrompere le relazioni sindacali non avendo costruito un percorso di conoscenza e condivisione con il sindacato degli obiettivi aziendali.  Ovviamente tutta questa situazione assume toni drammatici: tutti gli 81 lavoratori dello stabilimento astigiano in questo momento sono in sciopero. Ormai ci sembra chiaro che l’intenzione della Laria sia quella della delocalizzazione piena: lo scorso anno ha chiuso lo stabilimento di Santena, trasferendo gli addetti a Castello d’Annone; oggi arriva lo scioglimento della società. Evidentemente l’obiettivo è spostare tutta l’attività commerciale e produttiva nel nuovo stabilimento costruito in Tunisia, a Sfax».

Dario Boni aggiunge: «Io credo che, a fronte di tale situazione, istituzioni e forze locali debbano fare quadrato per difendere l’occupazione. Crediamo anche, con una certa fondatezza, che ci sia una volontà o intenzione di vendere i terreni dei due insediamenti di Santena e Castello d’Annone, variando la destinazione, da industriale a commerciale. Valuteremo attentamente tutte le mosse che farà la Laria: certamente ci opporremo a qualsiasi cambio di destinazione d’uso. Senza ritorni occupazionali certi per gli attuali occupati credo che tutte le forze politiche e tutte le istituzioni in questo momento debbano fare quadrato a difesa dei lavoratori per impedire delocalizzazioni che assumono carattere speculativo».

Il segretario della Fillea Cgil aggiunge: «In questi anni abbiamo tutti sentito parlare del progetto dell’outlet, sappiamo che c’è l’Ikea che da tempo è alla ricerca di un insediamento produttivo: si è parlato di La Loggia, Nichelino, Moncalieri e Trofarello. Noi, a questo punto, crediamo che anche Santena possa entrare in questa partita. Il sindacato afferma che tutte queste operazioni dovranno fare il conto con le ricadute occupazionali: occorre capire che benefici potranno avere i lavoratori da queste operazioni. Naturalmente la nostra priorità è difendere lo stabilimento di Castello D’Annone. Sindacato e istituzioni sono chiamati a non permettere eventuali intenzioni speculative da parte dalla Laria».

«Detto questo – aggiunge Dario Boni – dobbiamo fronteggiare una situazione grave: i lavoratori non percepiscono salario ormai da mesi, non hanno preso la tredicesima, risultano non pagati i contributi. La decisione unilaterale della Laria di comunicare al sindacato a cose avvenute lo scioglimento della società e la nomina di un liquidatore certamente non fa presupporre rapporti improntati alla correttezza».

 Dario Boni chiude così: «Lo stabilimento della Laria in Tunisia è terminato ed è pronto a cominciare a produrre. La Laria ci aveva comunicato l’intenzione di mantenere il sito di Castello D’Annone sia per la produzione sia per la commercializzazione dei prodotti che arrivavano dalla Tunisia. Le decisioni di questi giorni evidentemente dicono un’altra cosa: la Laria intende chiudere anche il sito astigiano e orientare tutti i ricavi provenienti dalla vendita dei siti di Santena e Castello d’Annone sul nuovo stabilimento in Tunisia».

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