Santena – 9 febbraio 2012 – Di seguito, la lettera che il commissario prefettizio Giuseppe Zarcone ha inviato oggi al quotidiano La Stampa – e per conoscenza al blog – dopo l’articolo pubblicato stamattina dal giornale torinese.
Al Direttore
LA STAMPA
Via Marenco,32
10126 TORINO
Egregio Direttore,
sono alquanto sbigottito e sconcertato dalla lettura dell’articolo “Vietato parlare male del Comune” pubblicato a pagina 61 de “La Stampa” del 9 febbraio. Il pezzo contiene gravi inesattezze e quel che è peggio accomuna una serie di situazioni diverse che, ad un lettore distratto, possono fare identificare il Commissario Straordinario come un severo censore che vuole imbavagliare l’opinione pubblica o addirittura come colui il quale contribuisce a far passare in secondo piano, coprendoli, gravi episodi di criminalità in ordine ai quali purtroppo si assiste da tempo immemorabile al degradante e squallido fenomeno dell’omertà che pervade una parte non insignificante della Comunità Santenese.
Già l’incipit è pessimo. E’ scritto: “Troppe polemiche sullo sgombero neve il commissario prefettizio annuncia che querelerà per diffamazione chiunque critica l’operato dell’Amministrazione di Santena. La protesta si fa tazebao, volantini anonimi sui muri.” Premetto che vorrei sapere dove il cronista ha letto questo mio fantomatico annuncio o chi comunque glielo avrebbe riferito e che, spero, al riguardo, di non avere una risposta omertosa.
Ma a prescindere da questo, il titolo è di una falsità grossolana. Ho sempre sostenuto e continuo a farlo che chiunque può esprimere il sacrosanto diritto di critica nei confronti dell’operato dell’Amministrazione e degli Uffici e che quanto minimo ridicolo è il commento riportato nell’articolo “… Perché qui ci vietano persino di protestare”. Quello che non va bene è lo sconfinamento dalla critica all’offesa gratuita ed ingiustificata. Mi riferisco all’accostamento che nella prima serata di domenica 29 gennaio, è stato fatto da un utente di un blog tra il Comandante Schettino e il comportamento del Comune, dopo avere appreso, tra l’altro sembra neanche da fonti ufficiali, che le scuole sarebbero rimaste aperte nella giornata del lunedì successivo.
Mi sembrerebbe, quindi, del tutto ingeneroso quanto meno nei confronti del personale del Comune, non assumere una posizione di ferma condanna riguardo questo accostamento quanto meno azzardato, agendo per le vie legali. Ragioni di correttezza, ovviamente, però, mi impongono, ugualmente, di verificare che anche gli altri commenti non travalichino nell’offesa, ma penso già che la stragrande maggioranza degli stessi, seppure esagerati, si mantengano nei limiti del diritto di critica.
Per concludere con l’argomento “neve”, lascio da parte ogni considerazione sull’eccezionalità del fenomeno che, per stessa affermazione del Ministro dell’Interno, si verifica ogni trenta anni, tralascio i commenti sulle accese polemiche nei confronti di qualche Sindaco che ha, invece, deciso di chiudere le scuole e così via, e mi limito a commentare quanto avrebbe dichiarato il vicepreside Martino Pollone il quale afferma che alle medie dei trecento studenti, a scuola sono riusciti a entrare appena la metà. Probabilmente quella metà che è riuscita ad entrare dovrebbe, forse, avere un riconoscimento “honoris causa” di provetto sciatore, ma certo è che a fronte dell’eccezionalità del fenomeno, una presenza di studenti pari alla metà è un ottimo dato. Ai fautori della chiusura delle scuole a tutti i costi vorrei, a proposito, chiedere, se si son posti il problema se le famiglie fossero in grado di garantire in modo alternativo e non costoso, l’affidamento dei bambini in condizioni di sicurezza e tranquillità.
Con tutto ciò non intendo evidentemente concludere che la Macchina organizzativa si sia comportata in maniera eccellente, ma certamente la sua performance non è stata inferiore alla media. Ma come se non bastasse tutto ciò il Cronista si produce in un vero e proprio “minestrone” in cui mescola di tutto e di più: lo sgombero neve, il paragone a Schettino e la mancata chiusura delle scuole viene accomunato con i volantini “No all’omertà. Riprendiamoci questa città” e con gli episodi malavitosi ed intimidatori in ordine ai quali l’omertà regna davvero sovrana.
Stento davvero a credere che i Signori Zangilorami e De Filippis con le loro dichiarazioni abbiano veramente voluto inquadrare il discorso dei commenti sulla neve con i fatti di criminalità e sarà mia cura approfondire personalmente il loro pensiero. Certo è che se veramente l’opinione pubblica la pensa come l’articolo lascia supporre, non credo che la Società civile Santenese abbia concrete possibilità di venir fuori dalle secche dell’omertà e che abbia veramente poche probabilità di miglioramento e di crescita. Si continuerà a “piagnucolare” dopo le nevicate eccezionali e a dare addosso al Comune per qualunque cosa accada – come argutamente commentava Bruno Gambarotta proprio sulla Stampa del 30 gennaio – ma ci si continuerà a tenere le bombe e gli incendi.
Proprio questa mattina ho avuto l’occasione di conoscere i rappresentanti di “Libera”, una della associazioni più impegnate nella lotta alle mafie, due ragazzi davvero coraggiosi dai quali molti dovrebbero prendere esempio ed apprendere cosa non si dovrebbe mai fare per darla vinta alla criminalità organizzata e soprattutto che differenza c’è tra criticare l’Amministrazione Comunale per una nevicata e denunciare fatti criminosi di cui si è a conoscenza !
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Dott. Giuseppe ZARCONE
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