Santena, amministrative 2012, Francesco Cima si rottama

Santena – 12 febbraio 2012 – «Nelle scorse settimane un cronista del Corriere di Chieri mi aveva simpaticamente definito rottamatore. Bontà sua. L’ho preso alla lettera e mi sono rottamato. Lascio il posto a chi vuole andare avanti». Con queste parole Francesco Cima annuncia il suo ritiro dal campo di battaglia delle amministrative 2012.

Francesco Cima, quali le ragioni di questa decisioni mentre il Pdl provinciale non si è ancora pronunciato in merito alla situazione locale?

«Secondo me le idee le hanno già chiare. Io non ho chiesto niente a nessuno. Sergio Pasino ha invece mandato una lettera, a Ghigo come alla Ruffino, per chiedere un incontro. Di risposte, almeno sinora, non ne ha avute. Per quanto mi riguarda io ho capito che qualcuno ci teneva molto a prendere in mano il Pdl cittadino e allora io molto onestamente mi ritiro. Basta, ho chiuso. Da oggi in avanti nessuno avrà più un Cima da prendere a calci, così come ebbe a dire Richard Nixon ai giornalisti durante la conferenza stampa in cui annunciava il suo ritiro dalla vita politica dopo la sconfitta nelle elezioni del 1962 per la carica di Governatore della California. Dunque nel Pdl stiano ora tutti buoni e bravi, io mi sono auto rottamato».

Perché questa decisione?

«Io ho settant’anni. E alla mia età – facendo ricorso a una metafora ciclistica –  non pretendevo di essere né un Bartali, né un coppi, ma non possono neanche pretendere di relegarmi sulla sella dell’ultimo gregario. Io ho la mia dignità. In questo Comune ho al mio attivo trent’anni di onesta attività amministrativa. Aggiungo che tutte le indicazioni che oggi ha preparato la parrocchia in vista delle elezioni amministrative, io per trent’anni le ho sempre applicate senza che me le insegnassero loro. Mi sento la coscienza a posto».

Quando è scattata la decisione di rottamarti?

«Ho deciso di farmi da parte quando ho capito che la mia presenza era gradita unicamente in termini di consenso che potevo portare. Trent’anni fa mi ero messo di fare il sindaco e ho raggiunto tale obiettivo con le mie forze; vent’anni fa la cosa si è ripetuta.  Oggi è l’ultima idea che ho per la testa, ma se ce ne fosse stato ancora bisogno io ero disposto a mettere a disposizione la mia fedina penale immacolata e anche la mia testa – per quel che vale ancora  – ero volentieri disposto a metterla a disposizione. Nel momento in cui ho capito che i giochi sono già fatti e le cariche sono tutte già prenotate e per me l’unico spazio rimasto è quello dell’ultimo gregario, beh, allora ho preferito ritirami».

Francesco Cima che peso dai alle voci in merito al presunto ritorno di Benny Nicotra?

«Io non sono certo uno di quelli che gli ha chiesto di tornare. Evidentemente un persona come Benny Nicotra che è stato 17 anni in un Comune avrà pur delle conoscenze, e qualcuno di questi gli avrà detto di tornare. Non certo io, perché ho detto chiaro che non era più opportuno che Benny Nicotra si ricandidasse».

Francesco Cima, secondo te ci sono le condizioni perché questa città possa un giorno non tanto lontano ritornare a essere normale?

«Secondo me Santena vive oggi parecchie difficoltà. E anche la situazione in cui versa l’intero nostro Paese non aiuta. Così come in Italia oggi alla guida c’è un governo di tecnici, anche a Santena bisognerebbe riuscire a mettere insieme una Giunta di tecnici. Un gruppo che compia scelte coraggiose quanto necessarie e non abbia timore di perdere i voti. Oggi Santena ha un volto triste e preoccupante».

L’intervista finisce con un riferimento ad alcuni candidati che in casa Pdl stanno scalpitando per avere la guida. Francesco Cima prende a prestito l’ultimo verso de La cavalla storna, di Giovanni Pascoli: “…Sono alto un nitrito”.

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