Santena – 13 febbraio 2012 – Di seguito, un contributo che ha inviato Domenico Galizio a seguito della serata organizzata dal locale presidio di Libera con Pino Masciari, testimone di giustizia.
UNA BELLA SERATA
Una bella serata e tempo ben speso quello dedicato ad ascoltare, il 9 febbraio scorso, Pino Masciari. Un racconto svolto in maniera semplice, con linguaggio lineare e diretto, una trama a tratti sconvolgente eppure confortante per i messaggi positivi che provenivano da un uomo che ha messo in gioco la propria vita e quella dei suoi famigliari per affermare principi alti e valori forti in altre situazioni troppo spesso solo elencati, troppe volte contrastati violentemente e in tante altre occasioni minimizzati e ridicolizzati.
Un racconto forte e una trama avvincente come uno svolgimento di un film in cui le scene sono incalzanti, reso vivo e palpitante dalla attualità e dalla realtà del tema, con il protagonista lì presente in carne ed ossa, a schiena dritta, vigoroso e disponibile a trasmettere messaggi positivi nonostante la violenza della vicenda vissuta sulla propria pelle. Messaggi di speranza per un futuro migliore per noi e i nostri figli, nonostante l’uragano che per lungo tempo ha travolto lui ed i suoi famigliari.
Meglio di quanto possa dire io, Pino Masciari ha detto: «Io sono orgoglioso di essere nato in Calabria. Faccio parte della Calabria buona, l’altra è malata e va curata. Da mio padre ho ereditato un grande senso dello Stato, un grande senso civico. Quando sono arrivate le richieste di pagamento da parte della ‘ndrangheta che per continuare a tenere aperti i cantieri mi chiedeva il 3 per cento mi hanno aiutato le parole di mio padre. Mi ha sempre detto che se uno si piega una volta diventa schiavo per tutta la vita. Io non ho ceduto ai ricatti. L’ho fatto con normalità e naturalezza. Io sono lo Stato, noi tutti siamo lo Stato. Quelli – la ‘ndrangheta – sono l’antistato e non possiamo dargliela vinta perché altrimenti ci distruggeranno la speranza di poter avere una vita migliore per i nostri figli. Se ci pieghiamo ai compromessi e ai ricatti che vita stiamo dando ai nostri figli?».
Io posso solo aggiungere che vorrei essere un calabrese così. Come italiano mi sento fortemente in debito di riconoscenza nei confronti di un calabrese di tale forza. Da santenese friulano penso che sarebbe bello se, in occasione dei festeggiamenti dei Santi Medici Cosma e Damiano, fosse possibile rivedere Pino Masciari con il riconoscimento della cittadinanza onoraria dell’Amministrazione comunale e premiato dall’Associazione dei Santi Medici come calabrese eccellente a testimonianza e riconoscimento che l’Italia virtuosa va da Sud a Nord, da Est a Ovest e che la distinzione, necessaria e da farsi, è solo quella tra il valore positivo dell’onestà e il disvalore e la negatività di chi sceglie di delinquere.
Domenico Galizio
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