Santena – 13 marzo 2012 – Mauro Sensi e Tonino Lotrecchiano hanno inviato al blog una lettera aperta a Santena cambia e a Santena 2012. La pubblichiamo qui di seguito.
Lettera aperta a Santena Cambia e a Santena 2012
Delusione. Profonda delusione. E’ questo il nostro stato d’animo dal momento in cui abbiamo avuto notizia, attraverso il blog RossoSantena, del fallimento dell’alleanza tra “Santena cambia” e “Santena 2012”. La delusione non è solo nostra, ma di tante persone che sono informate dei fatti perché da giorni hanno seguito, come noi, il blog. Ed è guardando i volti di queste persone che abbiamo deciso di scrivere questa lettera.
Una lettera che ha il solo scopo di esternare il nostro pensiero e di chiedere alle persone con cui abbiamo parlato di condividere questi nostri pensieri. Dopo giorni di attesa, di speranza, di fiducia tutto si è infranto, all’ultimo minuto, sulla scelta del candidato sindaco, proprio nel momento in cui era palpabile la sensazione che questa volta si potessero superare i particolarismi per il bene di tutti. Certo, per il bene di tutti.
Vi abbiamo dato fiducia, abbiamo sperato fino alla fine che il valore alto di comunità non fosse solo una bandiera, ma il valore ultimo verso cui tendere nell’azione della futura amministrazione. Invece, ancora una volta, è prevalso lo spirito del gruppo di appartenenza. Quando nel silenzio vi abbiamo delegato e dato carta bianca nel creare un’alleanza, eravamo coscienti delle dinamiche di gruppo che sono sempre presenti, ma credevamo che almeno questa volta, consci della disgregazione sociale che ha portato a Santena il metodo nicotriano di amministrare o meglio di non amministrare il paese, si potesse avere un colpo di reni e riuscire a lanciare davvero il cuore oltre l’ostacolo.
Cosa dovremmo fare noi ora? Scegliere da che parte stare, se con Galizio o con Baldi dovremmo iniziare a capire o meglio scoprire se ha ragione l’uno oppure l’altro schieramento. Dovremmo dividerci tra amici, dividerci nelle famiglie, aumentare il grado di conflittualità come se non ce ne fosse già abbastanza. Il mandato silenzioso che vi avevamo dato era di unirvi, non di dividervi. Non ci è sembrato che ci fossero scelte politiche non condivise.
Diventa molto difficile credere che il problema fosse il numero delle donne, dei giovani o di qualche altra categoria sociale da proteggere dall’estinzione. Non crediamo siano stati fatti gli sforzi necessari. Abbiamo la netta sensazione che ci sia paura di “contaminarsi”, ma solo dalla contaminazione di culture, di pensieri, di emozioni si sviluppa una nuova creatività. Una creatività in grado di dare una nuova speranza a questa cittadina, ridotta ormai ad un insieme di nuclei familiari, slegati uno dall’altro, e dove, spesso, non ci si conosce neppure se si abita nello stesso palazzo. Cittadina in cui i genitori sono costretti a scarrozzare i figli da una casa all’altra o in qualche centro commerciale per far sì che possano incontrarsi, poiché, oltre all’oratorio, non esistono altri momenti e luoghi di aggregazione.
Se avete davvero a cuore Santena non potete far altro che guardarvi ancora negli occhi e riprovare a trovare una soluzione, non possiamo pensare di ricostruire il tessuto sociale di un paese partendo dalle divisioni. Ricordate che in questi casi non vince il migliore, ma spesso si fa solo il gioco del terzo, che in virtù della divisione degli altri prepara i piani di spartizione del potere. Se davvero c’è qualcuno che la pensa come noi è arrivato il momento di far sentire la propria voce.
Mauro Sensi
Tonino Lotrecchiano
**
blog rossosantena.it