Santena, il programma elettorale 2012 del Movimento 5 Stelle Santena

Santena – 3 aprile 2012 – Di seguito, il programma elettorale 2012 del Movimento 5 Stelle Santena che candida a sindaco Alessandro Caparelli.

 

Programma Elettorale 2012

MoVimento 5 Stelle Santena

 

Principi Costitutivi del Movimento 5 Stelle Santena

1. Tutela Ambientale

2. Acqua Pubblica

3. Gestione Rifiuti

4. Stop al Consumo del Territorio, Urbanistica

5. Trasparenza, Partecipazione, Efficienza nel Comune e Legalità

6. Politica Energetica

7. Rete e Wi-Fi Gratuito

8. Trasporti e Viabilita’

9. Artigianato, Commercio e Agricoltura

10. Politiche Sociali, Immigrazione ed Integrazione, Pari Opportunita’

11. Scuola e Formazione

12. Cultura e Tempo Libero

13. Turismo

Contratto Etico

 

PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MOVIMENTO 5 STELLE SANTENA

Crediamo che il sistema delle deleghe non funzioni più, che i partiti siano diventati, più che altro, un comitato d’affari. I cittadini vivono con frustrazione e con sempre maggior rabbia la degenerazione ambientale, morale ed economica della nostra società. Pensiamo ci sia ancora, nonostante tutto, lo spazio per cambiamenti radicali. Basta che le persone si uniscano, facciano rete, ed entrino in connessione tra di loro e comunichino… Per questo siamo qui!

Siamo cittadini e cittadine santenesi, interessati alla qualità della vita e alla tutela del territorio che ci ospita. L’attuale situazione politica ci impone di attivarci in prima persona nella gestione del territorio comune e del nostro futuro. Riteniamo che sia importante iniziare percorsi di democrazia partecipata in cui ogni cittadino e cittadina conti uno e debba poter prendere parte attiva alle decisioni che riguardano la città, secondo le sue possibilità e competenze. Riteniamo, inoltre, che la politica debba essere un servizio reso alla comunità a tempo determinato, senza scopo di lucro.

Chi lavora per il bene comune non deve trarre vantaggi economici da questa sua scelta a scapito della collettività. Non abbiamo ricette pronte per tutti i problemi, siamo aperti ad ogni contributo che rispecchi veramente la volontà di rinnovamento verso una società sostenibile, efficiente, equa e libera, perseguendo un’idea di sviluppo che renda ogni cittadino sempre più autonomo dai grandi sistemi economici. Rifiutiamo la logica di chi nasconde la mancanza di idee dietro falsi ottimismi e slogan che troppo spesso si trasformano in inutili parole.

Vediamo una società ormai al degrado, dove gli egoismi e le diffidenze rendono la vita in comune sempre più difficile. Se siamo arrivati a questo è stato per aver delegato ad altri i nostri interessi. Vorremmo invece rieducare al rispetto altrui e ad un quieto vivere civile a cominciare dalla scuola, dove cresciamo e prepariamo i cittadini di domani, perché facciano meglio di quanto abbiamo fatto noi. Di questa situazione e del nostro futuro, siamo tutti responsabili.

1. TUTELA AMBIENTALE

“Qualunque cosa fate a questa terra,la fate ai figli ed alle figlie di questa terra;continuate a contaminare i giacigli dei vostri focolari ed una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti.”

Black Elk, da “Alce Nero parla”, ed. Adelphi

Principio fondante è che l’ambiente possa diventare materia trasversale per tutta l’azione di politica economica della Pubblica Amministrazione (locale e nazionale).

L’ambiente non può essere, come in passato, relegato quale ultimo punto di un programma politico. Ogni aspetto della nostra vita è riconducibile all’ambiente: salute, trasporti, edilizia, agricoltura, rifiuti.

Non possiamo e non vogliamo “mangiarci” la Terra, per noi e per i nostri figli e le Amministrazioni locali non possono prostituire il territorio. L’ambiente che ci circonda deve essere considerato “il presupposto” fondamentale; in esso sono definiti i nostri limiti in termini di esistenza e sopravvivenza anche delle generazioni future.

Riteniamo necessarie proposte di programma nazionali finalizzate alla riduzione dei consumi, promuovere il riciclo e incentivare le fonti di energia rinnovabile.

Nella nostra ottica dobbiamo visualizzare e realizzare un sistema a “decrescita felice” orientata, in primis, verso il miglioramento qualitativo della vita e la riduzione dei consumi che, per più del 50%, sono costituiti da sprechi.

Aumentare l’efficienza è il prerequisito fondamentale per lo sviluppo futuro; nello specifico riteniamo, quindi, che sia necessario incrementare l’utilizzo di fonti rinnovabili non mirate a coprire fabbisogni maggiori ma a sostituire gradualmente le fonti fossili (limitate).

Il Movimento 5 Stelle si prefigge il raggiungimento di uno standard di vita a misura d’uomo, eco-sostenibile e compatibile ad “impatto zero”.

Riteniamo che l’aria, l’acqua, i cibi e le fonti di energia non debbano essere fonte di speculazioni a livello economico, ambientale e a danno del benessere della persona.

1.1 Obbligo per il comune di costituirsi parte civile per reati ambientali.

1.2 Istituzione di un servizio di controllo tramite telecamera per monitorare le aree utilizzate impropriamente dai cittadini come “discariche abusive” e cogliere sul fatto i trasgressori, sanzionando loro per i danni arrecati alla comunità; i proventi di tali sanzioni verranno utilizzati per ripagare i servizi del sistema di sorveglianza.

1.3 Introduzione della legge 113 del 1992 che prevede l’obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica; inoltre il 12 Marzo 2010 è stato approvato, dal Consiglio dei Ministri, un disegno di legge che punta a promuovere l’ampliamento degli spazi di verde urbano e la “cultura del verde” e rendere effettivo l’obbligo di piantare un albero per ogni nato.

1.4 Divieto di utilizzo dei terreni in tutto il dominio comunale per la collocazione di campi fotovoltaici.

1.5 Limitare al massimo, o addirittura disincentivare, le nuove costruzioni ad esclusione di case passive, incentivando le ristrutturazioni con canoni ben definiti (es. case Classe A++).

 

2. ACQUA PUBBLICA

“Il diritto all’acqua risulta quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.”

Risoluzione ONU 29 Luglio 2010

2.1 Immediata modifica dello Statuto Comunale in difesa della gestione dei beni di servizio, in particolare dell’Acqua, contro ogni forma di privatizzazione (modificando l’articolo 1 e l’articolo 38) con impegno costante nel mantenere informata la cittadinanza sugli aspetti qualitativi e quantitativi dell’acqua a livello territoriale mirato alla riduzione dei consumi in eccesso, alla modulazione delle tariffe e al mantenimento dell’efficienza della rete di distribuzione idrica.

2.2 Proposta di garanzia di un minimo di acqua gratuito procapite e definizione di un sistema di tariffazione che penalizzi gli sprechi d’acqua.

2.3 Pubblicazione mensile delle analisi chimico-fisiche delle acque di falda e dei pozzi.

2.4 Installazione di uno o più punti per l’erogazione dell’acqua, liscia o gasata, a prezzo popolare.

2.5 Introduzione di direttive affinchè si distribuisca, in via preferenziale, acqua in bottiglie di vetro rigorosamente con vuoto a perdere, promuovendo l’installazione di sistemi per la spillatura di acqua nei locali di ristoro.

2.6 Occorre definire delle sanzioni amministrative severe per chi inquina, abolendo l’autocertificazione e verificando gli impianti esistenti e di nuova costruzione con personale qualificato.

2.7 E’ necessario introdurre nelle scuole dei programmi che promuovano un uso consapevole e parsimonioso del bene acqua, trattandosi di una risorsa essenziale la cui disponibilità non è illimitata.

2.8 Per favorire una maggior presa di coscienza nel Cittadino dell’importanza dell’acqua si potrebbe inserire in bolletta e/o diffondere via internet i dati sulla qualità dell’acqua dell’acquedotto pubblico, rapporti sui consumi pro capite e degli afflussi pluviometrici.

2.9 Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni va introdotto l’obbligo del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi, compreso l’obbligo di usare l’acqua piovana per i wc. Il recupero delle acque piovane in vasche di accumulo deve essere introdotto come obbligatorio nelle nuove costruzioni, incentivando gli impianti di fitodepurazione ecocompatibile.

2.10 E’ necessario introdurre l’obbligatorietà di adozione dei depuratori (in assenza di rete fognaria) nelle abitazioni civili e nelle aziende.

Una volta c’erano le fontane pubbliche, ora ci sono i distributori di bottigliette e lattine: l’acqua pubblica è il primo passo di “ritorno”, il “progresso” non è sempre positivo ed in certi campi fare un passo indietro significa ripristinare una qualità della vita migliore.

3. GESTIONE RIFIUTI

Il Movimento 5 Stelle si oppone con un fermo NO alla costruzione di nuovi inceneritori: costi elevati e non programmabili di realizzazione e mantenimento, tempi di entrata in funzione troppo lunghi, produzione di tonnellate di ceneri tossico-nocive ogni giorno, produzione di composti altamente dannosi per la salute nei fumi (che provocano leucemie, cancro, allergie, malattie genetiche), impossibilità di riuscire a controllare cosa effettivamente viene bruciato sono le nostre motivazioni.

Il NO all’inceneritore è un punto centrale del programma, perché economia, acqua, aria, salute, posti di lavoro, turismo, sviluppo passano obbligatoriamente dal blocco del mostro del Gerbido, che dista da noi soltanto 18 Km in linea d’aria.

Il Movimento 5 Stelle Santena persegue l’obiettivo “RIFIUTI ZERO” e intende adottare tutte le migliori pratiche atte alla riduzione dei rifiuti alla fonte, quali:

3.1 Adozione di sistemi di raccolta differenziata Porta a Porta e di Tariffazione Puntuale finalizzata a premiarne i comportamenti virtuosi, la revisione e l’ottimizzazione, secondo il principio “meno rifiuti indifferenziati = meno costi”; questo in qualità di incentivo alla differenziata ed alla diminuzione di RSU-Rifiuti Solidi Urbani (ad esempio: sperimentazione con metodo di raccolta “mirata”, ovvero dotare i mezzi di raccolta di bilancia elettronica con lettore ottico del “codice a barre” in modo da pagare il quantitativo di rifiuti con precisione ecc.).

3.2 Promozione della riduzione dei rifiuti alla fonte, tramite l’educazione e la ri-progettazione degli oggetti di uso quotidiano (anche con progetti scolastici).

3.3 Incentivazione del riutilizzo di tutti gli oggetti che possono godere di una seconda vita o il riciclo di tutto ciò che resta, rimettendo in circolo tutta la materia in modo da creare un circolo virtuoso quale unica via verso una società sostenibile. Come? Creando un sito di stoccaggio ove il cittadino avrà la possibilità di depositare oggetti in disuso in modo che altri possano recuperare e riciclare e avere lui stesso la possibilità di godere del servizio.

3.4 Sconti sulle tariffe per gli esercizi che aboliscano l’usa e getta. Obbligo per tutti gli esercizi pubblici che distribuiscano cibo da asporto di impiegare contenitori riciclabili o biodegradabili.

3.5 Riduzione degli imballaggi mediante incentivazione della diffusione dei distributori automatici di prodotti sfusi “alla spina” (acqua e latte in primis, ma anche pannolini lavabili, detergenti a basso impatto ambientale,pasta e cereali ecc.).

3.6 Forte disincentivo ad ogni tipo di pubblicità in buca, mediante pesanti aumenti della TARSU, in base al peso dei materiali distribuiti, il cui costo di smaltimento risulta essere a carico della collettività.

3.7 Re-incentivazione al compostaggio domestico (ricordando che in passato, un nucleo familiare di 4 persone solito a tale pratica, calcolava in media un risparmio di circa 50 euro sul totale delle tariffe annuali) e promuovendo progetti mirati come il compostatore di quartiere (con un’utenza di circa 100 famiglie).

3.8 Azioni contro lo spreco di cibo, partendo da campagne di sensibilizzazione a tutti i livelli (serate e lezioni pubbliche a scopo informativo, monitoraggio delle mense, recupero costruttivo degli eccessi alimentari).

3.9 Reintroduzione delle aree ecologiche, dove possibile.

3.10 Accelerazione/aumento progressivo degli acquisti eco-compatibili nella pubblica amministrazione.

4. STOP AL CONSUMO DEL TERRITORIO, URBANISTICA

L’Italia è un paese meraviglioso, ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio, ma ha una malattia molto grave: il consumo del territorio. Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento.

Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di auto-riprodursi è sempre più vicino: nessuno se ne cura, meno che mai le nostre passate Amministrazioni comunali.

Da circa 20 anni, con la favola che “il privato è meglio”, abbiamo assistito allo smantellamento del patrimonio pubblico, attraverso la messa sul mercato di servizi, la svendita dei beni comuni, la mercificazione dei diritti, affidando tutto ciò alla logica della finanza, che ha distrutto l’ambiente, svuotato l’economia del valore del lavoro, dell’ingegno umano e delle esperienze maturate negli anni.

Anche a livello locale, le amministrazioni sostengono i profitti delle imprese, chiamandoli “sviluppo”, portando avanti una politica di devastazione dei territori e restringimento dei diritti e degli spazi sociali democratici, ed è qui che noi Cittadini dobbiamo intervenire, impegnandoci per riprendere la nostra terra e il nostro futuro.

Il territorio, la natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite.

Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico è sull’orlo di una compromissione irreversibile, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto.

La Terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata. Curiamola!

L’obiettivo è semplice e concreto: mettere al centro dell’agenda politica nazionale e delle migliaia di agende politiche locali il tema del risparmio del suolo.

PIANO REGOLATORE

Lo sviluppo di insediamenti urbani e industriali deve essere chiaro, facilmente individuabile e soprattutto supportato da quei servizi che rendono la vita di una comunità accettabile. Non si può più dire, dall’oggi al domani, senza programmazione elettorale, adesso costruiamo lì o là.

Perciò una compagine politica che si propone agli elettori dovrà dire qual è il territorio destinato agli insediamenti.

Per cui ad esempio la zona della Masseria, per quanto appetibile per la sua vasta superficie ma controindicata per lo sfogo delle sempre possibili alluvioni, dovrà rimanere agricola.

Sarà utile individuare una zona, salvaguardate le produzioni agricole, in cui edificare. Ovviamente dopo aver recuperato tutto il possibile nel concentrico: e ciò favorendo e privilegiando vecchi rustici e abitazioni.

Tutte le nuove edificazioni dovranno rientrare in criteri di compatibilità ecologica e ambientale (isolamenti, pannelli solari…)

Particolare attenzione dovrà essere usata riguardo alle distanze tra insediamenti urbani ed agricoli: in pratica non può più essere ammissibile che nuovi insediamenti produttivi o abitativi confinanti con zone agricole mantengano la distanza di cinque metri. Come può sopravvivere una coltivazione oscurata da un muro? L’assurdo è che la distanza tra un campo coltivato a pioppeto e uno a granoturco deve essere di 15 metri mentre attualmente le norme dicono 5 metri tra un capannone industriale e una serra. Non dovrà più essere possibile che aree già dismesse a servizi siano occupate da nuove edificazioni

residenziali e produttive. Non si può più ragionare in termini di incamerare oneri di urbanizzazione per favorire l’edilizia.

4.1 Bisogna introdurre la valutazione strategica OBBLIGATORIA dell’impatto ambientale per qualsiasi intervento sul territorio.

4.2 Ci batteremo per uno sviluppo urbanistico armonioso, rispettoso dell’ambiente e della salute, strettamente collegato alle effettive necessità di nuove costruzioni. Daremo priorità al principio che il risparmio di territorio è un investimento.

4.3 Bisogna mettere un freno al consumo del territorio ed alla costruzione di nuovi alloggi. Attualmente il patrimonio edilizio esistente è più che sufficiente per le esigenze abitative.

Occorre incentivare la valorizzazione e riqualificazione dell’esistente e del nuovo con criteri di adattamento al paesaggio ed al risparmio energetico: pannelli solari, fotovoltaici, coibentazioni, pompe di calore, recupero idrico, bioedilizia.

4.4 Occorre sviluppare la partecipazione dei Cittadini nell’ambito della programmazione urbanistica. Serve una reale analisi costi/benefici, per cui vengano inseriti TUTTI i costi, anche quelli sociali, sanitari, culturali, paesaggistici.

4.5 Primario “censimento” degli edifici già costruiti in Santena, che metta in luce un dato essenziale: quanti di essi (civili, industriali, commerciali, artigianali, agricoli…) risultano disabitati, vuoti o non utilizzati;

4.6 Moratoria generale al Piano regolatore: finché il “censimento” non sarà completato, sospensione assoluta di tutte le nuove edificazioni;

4.7 Al termine del “censimento”, convocazione di tavoli partecipati fra cittadini, associazioni, tecnici ed amministrazione per ridiscutere complessivamente il Piano Regolatore (strumento primario della vita di una comunità);

4.8 Introduzione di referendum comunali per i grandi progetti urbanistici e nuove costruzioni pubbliche;

4.9 Premiare i proprietari che affittano, riducendo la tassa ed offrendo loro una fidejussione comunale per eventuali rischi.

4.10 Disincentivare chi tiene sfitto l’alloggio con l’imposizione di una penale, innalzando l’IMU ex ICI e soprattutto facendo pagare questa imposta anche ai costruttori.

4.11 Scoraggiare l’aumento demografico oltre la capacità di carico del territorio per mantenere la qualità della vita degli abitanti. Favorire la ridistribuzione geografica tra zone sovrappopolate ed eventuali borgate spopolate.

4.12 Completa messa in sicurezza del torrente Banna anche con l’utilizzo di nuove aree golenali per contrastare le esondazioni.

Contrariamente a quanto si possa pensare lo stop alla costruzione di nuovi edifici non comprometterebbe l’economia locale, al contrario stimolerebbe la manutenzione, la ristrutturazione e la riqualificazione energetica di buona parte dei numerosi edifici ormai obsoleti migliorando la qualità della città di Santena.

Inoltre bisogna considerare il fatto che nuovi insediamenti abitativi implicano aumento della popolazione e di conseguenza aumento dei servizi che il comune deve sostenere quindi maggiori costi a lungovtermine a carico del comune.

5. TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA NEL COMUNE E LEGALITA’

5.1 Introduzione (previa modifica dello Statuto comunale) e uso regolare di referendum deliberativi/propositivi senza quorum, per permettere ai cittadini di decidere direttamente su specifiche questioni, utilizzando Internet per renderli economicamente sostenibili.

5.2 Destinazione del 5% del bilancio del comune a opere proposte dai cittadini tramite referendum.

5.3 Promozione dei comitati spontanei di borgata/rione, per permettere la partecipazione attiva di tutti i cittadini.

5.4 Istituzione nella biblioteca di un punto di partecipazione dal basso dove i cittadini possono trovare informazioni sui temi in discussione in Consiglio Comunale, partecipare ed essere consultati.

5.5 Trasparenza totale del bilancio e delle spese del Comune, permettendo di sapere effettivamente come vengono spesi i soldi dei cittadini fino all’ultima fattura.

5.6 Accesso informatico libero ai dati e agli atti dell’amministrazione comunale, utilizzando standard e formati aperti, e condividendo con licenze libere.

5.7 Realizzazione di un notiziario/newsletter (sia cartaceo per chi lo richiede onde evitare gli sprechi, sia e-mail) che permetta ai cittadini interessati di essere avvisati per tempo delle attività comunali (cantieri, ecc.) e delle discussioni in corso che riguardano la specifica zona in cui abitano, vivono, lavorano.

5.8 Video ripresa del consiglio comunale e anche delle commissioni.

5.9 Migliorare il controllo partecipativo della qualità dei servizi comunali tramite questionari di valutazione della soddisfazione dei cittadini (eventualmente online per ridurre i costi).

5.10 Introduzione definitiva e generalizzata della carta d’identita elettronica per ridurre l’impegno burocratico dell’amministrazione, permettendone l’uso certificato per scaricare documentazione, inviare richieste, partecipare a consultazioni e referendum.

5.11 Riduzione dei costi informatici e telematici tramite l’utilizzo di software libero e di sistemi di telefonia via Internet (open source e Skype) negli uffici comunali.

5.12 Riduzione delle spese correnti per consulenze esterne tramite un migliore impiego delle risorse umane interne, con ricorso ad esterni solo in caso di effettiva incapacità di adempiere all’incarico e investimenti nella formazione del personale affinché acquisiscano le competenze tecniche necessarie per svolgere le attività internamente.

5.13 Costituzione da parte del comune in parte civile per reati di mafie

5.14 Fondo di solidarietà per vittime.

5.15 Dotarsi di un protocollo di legalità per le opere pubbliche/private.

5.16 Divieto di assunzione in Comune o di ingaggio come consulenti di parenti e coniugi di politici comunali, nazionali e regionali.

5.17 Introduzione del Consiglio Comunale aperto al pubblico con possibilità di partecipazione da parte della cittadinanza.

5.18 Riconversione del parco macchine del comune con macchine elettriche

5.19 Forum di discussione pubblica presente sul sito del Comune.

5.20 Inserimento nei contratti di tutti i dirigenti comunali di un clausola che decurti parte dello stipendio pari ad almeno il 20% legata ai risultati in termini negativi sulla qualità dei servizi al cittadino.

5.21 Introdurre lo strumento della revoca degli eletti che permette agli elettori di sostituire un amministratore qualora ritenuto inadatto.

5.22 Essere più vicini ai cittadini, conoscerne meglio i bisogni, aumentarne la fiducia e migliorarne la qualità della vita sono i traguardi che ci prefiggiamo di raggiungere.

Assicurare una significativa presenza delle forze dell’ordine, in modo visibile e capillare sul territorio, risponde in modo concreto e appropriato alla crescente domanda di sicurezza del cittadino moderno.

6. POLITICA ENERGETICA

L’esercizio delle attività umane nelle città italiane si articola con un consumo energetico che purtroppo contempla sprechi che arrivano in certi casi sino al 60% dell’energia, non ha nessun senso che una civiltà si chiami tecnologicamente avanzata con queste performance così negative!

L’obiettivo immediato è quello di predisporre all’interno del territorio comunale una serie di misure e provvedimenti atti ad introdurre, tanto nello sviluppo delle attività pubbliche quanto in quelle private, un “consumo energetico virtuoso” basato sull’uso razionale dell’energia.

Attraverso lo sviluppo di una politica energetica virtuosa, è possibile ridurre i consumi energetici dei privati come della Pubblica Amministrazione (ed i relativi costi in bolletta) di almeno il 20-25%, attraverso la semplice eliminazione di sprechi e dispersioni e attraverso il graduale utilizzo delle energie da fonti rinnovabili.

“Migliorando il rendimento di un edificio vecchio ed inefficiente, si può risparmiare fino al 20-25% di energia. Se poi a questo si aggiunge, con un passo successivo, il solo impiego di elettricità che non provochi emissioni climalteranti, prodotta sul posto o acquistata, per riscaldare, raffreddare o illuminare l’edificio, si concluderà l’opera: un edificio a zero emissioni”.

Lester R. Brown

Sul piano del risparmio energetico sono molteplici gli aspetti da affrontare e fra questi al primo posto va inserita la necessità di dotare l’Amministrazione Comunale di un Piano Energetico Comunale (P.E.C.) volto alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare (l’Amministrazione Comunale come esempio per i privati), incentivare l’utilizzo della fonte di energia geotermica ed elettrica in sostituzione del metano, a partire dalle istituzioni pubbliche.

La politica energetica va indirizzata prioritariamente verso la riduzione dei consumi, che per più del 50% sono costituiti da sprechi, e verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

In questo modo i risultati perseguibili sono:

6.1 Razionalizzazione dell’illuminazione pubblica, freno alla proliferazione di nuovi punti luce se non strettamente necessari, utilizzo di lampade a basso consumo e riduzione di flusso luminoso.

6.2 Pannelli solari sugli edifici e strutture pubbliche previa valutazione vincolo paesaggistico.

6.3 Convertire per legge gli edifici riscaldati ad olio combustibile con impianti alimentati a metano. Dotare le case popolari e tutti gli edifici di proprietà comunale di pannelli fotovoltaici di ultima generazione.

6.4 Obbligo dell’utilizzo di tecnologie edilizie ad alta efficienza, quale l’obbligo di realizzare tetti ventilati.

Per gli alloggi da costruire in futuro, consentirlo solo utilizzando criteri di risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente (bioedilizia) – (prendere esempio dai criteri adottati dalla Provincia autonoma di Bolzano, o dai Comuni Rinnovabili del rapporto di Legambiente in cui si impone la classe B come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti).

6.5 Introdurre soluzioni tipo sconti o bonus volti al minor consumo energetico o investimenti volti al risparmio energetico; promuovere ad esempio dei gruppi di acquisto per il solare/fotovoltaico; installazioni diffuse di pannelli fotovoltaici sui tetti e sui parcheggi di pertinenza comunale o sui tetti di aree industriali dismesse.

6.6 Istituzione di un ufficio comunale per la consulenza energetica per i Cittadini.

6.7 Introdurre vincoli di progettazione per favorire la costruzione di edifici (pubblici e privati) a basso consumo di energia, su tutto il territorio comunale, promuovendo la realizzazione di impianti volti alla produzione di energia da fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico, geotermico, organico).

6.8 Recepire la direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici (Direttiva 2002/91/CE). Tale certificazione garantirà il valore dell’immobile proporzionalmente ai requisiti ottenuti.

6.9 Stendere un piano pluriennale per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.

6.10 Favorire il recupero di edifici civili già esistenti e di aree industriali dismesse, previa destinazione di una parte di esse a verde pubblico.

6.11 Promozione delle tecnologie che utilizzano le fonti fossili residuali nei modi più efficienti, come la cogenerazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri commerciali, industrie (con processi che utilizzano calore tecnologico), centri sportivi.

6.12 Incentivi alla micro-cogenerazione domestica e aziendale.

6.13 Incentivare l’uso dei rilevatori di presenza nei locali degli uffici pubblici, installazione di interruttori crepuscolari anche nei locali chiusi.

6.14 Applicazione della normativa prevista sui certificati di efficienza energetica, anche in considerazione dell’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che essi comportano, nella diagnosi dei consumi energetici degli edifici della pubblica.

6.15 Il Comune provvederà per ogni immobile di sua proprietà a redigere un apposito documento preventivo attestante tutte le dispersioni energetiche presenti nell’edificio, al fine di provvedere a miglioramento e l’efficienza anche sotto tale aspetto, qualora l’immobile necessitasse di opere di restauro o manutenzione.

6.16 Imposte di urbanizzazione inversamente proporzionali al risparmio energetico.

6.17 L’Amministrazione Comunale si impegna a ridurre gli sprechi con un piano di riqualificazione energetica degli edifici pubblici col metodo ESCO.

Le Energy Service Company sono società che operano ristrutturazioni finalizzate ad accrescere l’efficienza energetica. Il denaro risparmiato con la riduzione del consumo di energia (elettricità, metano, acqua) ripaga i costi di investimento per la ristrutturazione. Il Comune nei primi anni continuerà comunque a pagare bollette aventi un importo identico al periodo antecedente alla ristrutturazione. Una volta che la ESCO avrà ripagato il proprio investimento, le spese del Comune diminuiranno in maniera sensibile.

L’operazione, per l’amministrazione comunale, è a costo zero nel breve periodo e a guadagno significativo nel lungo periodo.

“La Rivoluzione Energetica Rinnovabile segna l’inizio del crescente distacco dai combustibili fossili e dallo sfruttamento delle risorse in progressione lineare, nonché il catastrofico spreco cui entrambi hanno portato.”

Peter Droege

La riconversione energetica riparte “anche” dalla riqualificazione del verde urbano, riequilibrando il rapporto tra organico e inorganico nelle città, ottenendo immediatamente 3 benefici:

6.A Le aree verdi assorbono l’acqua e consentono di riempire le falde freatiche, le aree impermeabilizzate fanno disperdere l’acqua, noi aumentiamo i consumi di acqua e diminuiamo contemporaneamente attraverso l’asfaltatura, attraverso la cementificazione la capacità delle falde freatiche di riempirsi.

6.B Il verde urbano abbassa la temperatura dei microclimi delle città che sono di 3 o 4 gradi superiori ai microclimi delle zone circostanti.

6.C Una forestazione urbana consente di assorbire la CO2 e quindi di ridurre anche l’effetto serra e di ridurre anche l’innalzamento termico!

7. RETE E WI-FI GRATUITO Lo si sa da sempre, evoluzione e informazione sono collegate, non la famigerata informazione che purtroppo contraddistingue in negativo l’era delle telecomunicazioni, ma l’informazione trasparente dei dati che governano la nostra economia e la nostra vita.

La connettività significa che in ogni punto del Territorio ci si trovi, è possibile collegarsi alla rete gratuitamente, Internet consente di informarsi in maniera autonoma, senza filtri.

Significa che il Cittadino può ottenere i servizi comunali senza doversi muovere da casa, senza fare code, senza cercare parcheggi.

La conoscenza è fondamentale per le proprie scelte, chi non sa è facilmente manovrabile, chi non è informato non può avere un quadro chiaro di ciò che lo circonda.

La modernizzazione della distribuzione del segnale internet, organizzando/finanziando in parte lo sviluppo delle infrastrutture è la partenza.

La rete è l’autostrada dell’industria del presente, ma anche della conoscenza, dell’informazione, della cultura.

7.1 Potenziamento e miglioramento della rete Wi-Fi già esistente con una più ampia copertura del segnale.

7.2 Progetto Cittadinanza Digitale: ad ogni residente nel comune sarà associato un codice per l’accesso ai sistemi informatici Cittadini e alla rete Internet gratuita grazie all’utilizzo della banda larga per la città, che utilizzerà tecnologie sia in fibra ottica sia wireless che Wi-Max consentendo così di ottenere economie sui costi per le telecomunicazioni e di estendere la connettività per un uso mobile sul territorio.

7.3 Adozione di software per la gestione del traffico urbano e la programmazione privata, via internet, degli spostamenti locali.

7.4 Le sedute del consiglio comunale devono essere pubbliche, come pure quelle delle commissioni tematiche, il Cittadino deve poter controllare i propri dipendenti in ogni momento. Pubblicazione mensile delle spese dei membri del consiglio comunale per i benefit, telefonia, trasporti, rimborsi spese e quant’altro.

7.5 Aste online per gli appalti comunali.

7.6 Diffusione dell’Open Source nella Pubblica Amministrazione Locale.

7.7 Va portata avanti una forte alfabetizzazione informatica della popolazione adulta, ma soprattutto scolastica.

7.8 Collaborazioni con associazioni che dai PC abbandonati, perché obsoleti o per qualche componente bruciato, riportino in vita computer capaci ancora di essere usati.

Il Comune può e deve far sì che questi PC vengano recuperati e usati nelle scuole e in centri sociali, finanziando l’attività di queste associazioni.

8. TRASPORTI E VIABILITA’

E’ nota la discussione e la diversa maniera di intendere la mobilità. Tant’è che la questione è stata persino riproposta con l’istituzione di un comitato per impedire di incrementare l’aumento di traffico dall’esterno (vedi la Sanda Vadò e il ponte a Tetti Giro).

Sono due i nodi della discussione, uno complementare all’altro: la mobilità esterna e quella interna.

Un numero sempre maggiore di persone, vuoi per la crisi economica vuoi per la maggior facilità (niente ricerca di parcheggi o per evitare il traffico), scelgono di spostarsi all’interno del concentrico a piedi o in bicicletta.

Sarebbe bene, sfatando una contraddizione che ci vede tra gli ultimi in Europa, dotarsi di qualche pista ciclabile protetta,(studiarne la fattibilità). Lo spostamento con altri mezzi che non siano l’automobile non deve essere sempre sminuita o in contrapposizione. Un sistema misto di mobilità è di buon esempio anche per i giovani.

Altro discorso è quello della mobilità esterna.

Santena, a differenza di altri comuni limitrofi, ha sempre subito le scelte di enti esterni: provincia, regione e società autostradali. L’unico mezzo che unisce il concentrico a Torino è la linea del 45. In alternativa c’è solo l’automobile. I treni da Cambiano sono sempre meno e non tutti arrivano a Porta Nuova.

Santena deve farsi parte attiva sia per collegare meglio il centro alla stazione (ad esempio creando la coincidenza del 45 con la stazione di Cambiano) sia per incrementare il numero di corse con Torino.

8.1 Ampliamento della pista ciclabile a monte e a valle del Banna (pista ciclabile extra urbana).

8.2 Studio di una possibile pedonalizzazione della piazza centrale di Santena.

8.3 Miglioramento del servizio navetta.

8.4 Rendersi parte attiva nel considerare gli interessi della comunità santenese riguardo all’eventuale tangenziale est e allo spostamento dei caselli.

8.5 Far ritornare l’ufficio postale nel concentrico di Santena.

9. ARTIGIANATO, COMMERCIO E AGRICOLTURA

ARTIGIANATO E COMMERCIO

9.1.A Promozione di un’economia etica e solidale all’interno del territorio con particolare attenzione alle realtà che perseguono la filiera corta e il Km.0.

9.1.B Campagna di comunicazione a sostegno di prodotti stagionali offerti da produttori locali, prodotti tipici del territorio locale, in cambio dell’offerta di questi prodotti a prezzi accessibili.

9.1.C Opposizione alla realizzazione di altri centri commerciali.

9.1.D Sostegno ai Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.) e alla Banca del Tempo: creazione di spazi di scambio solidale tra cittadini (baratti, donazioni, riutilizzo, servizi).

9.1.E Sostegno ad iniziative di microcredito locale.

9.1.F Disincentivi alle aziende nonché ad attività e prodotti che generano un danno sociale (es. distributori di acqua in bottiglia, inceneritori, ecc.).

9.1.G Sostegno al turismo di cultura, consapevole ed eco-compatibile.

9.1.H Sostegno al piccolo commercio eco-compatibile. Si incentiverà l’apertura dei negozi del riciclo e di vendita di prodotti alla spina.

9.1.I Incentivazione dei “farmer’s market” o mercati del contadino evitando la filiera lunga, e quindi la speculazione sui prezzi e un’impronta ecologica pesante: tutti i prodotti commercializzati attraverso la filiera corta dovranno esibire etichette trasparenti che mostrino la tracciabilità del prodotto.

9.1.J Creare filiere imprenditoriali per il riutilizzo delle materie prime prodotte dagli impianti di riciclaggio dei rifiuti.

9.1.K Istituire il marchio di certificazione DE.CO. (denominazione di origine comunale), inserendo inoltre nel sito del comune uno spazio gratuito dedicato a imprese e commercianti/produttori che intendono promuovere prodotti di chiara rilevanza locale.

AGRICOLTURA

9.2.A Importanza prioritaria l’installazione di punti vendita al pubblico di prodotti locali, come hanno già fatto altri paesi (Trofarello…) favorendo le colture autoctone (es. Asparago, oramai quasi estinto in quel di Santena) e sostenendo con iniziative mirate allo sviluppo dei prodotti agricoli a marchi DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta), salvaguardando ed incentivando la biodiversità, favorendo la salvaguardia di quell’ambiente naturale di cui l’agricoltore può e deve ridiventare il primo custode.

9.2.B Incentivare l’agricoltura biologica e intraprendere una strada di continua riduzione nell’uso di prodotti chimici nel territorio.

9.2.C Vietare l’uso di sementi e coltivazioni OGM.

9.2.D Variazione delle norme urbanistiche che regolano le distanze tra insediamenti industriali e agricoli non inferiore a 30m.

10. POLITICHE SOCIALI, IMMIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE, PARI OPPORTUNITA’

10.1 Promozione del servizio civile europeo, nazionale e comunali, di gemellaggi, scambi giovanili e viaggi di studio comunitari ed extracomunitari.

10.2 Lotta ai videopoker e al gioco d’azzardo, vietandone l’installazione nei luoghi pubblici e la

promozione. Verrà fatta un’apposita campagna informativa sui rischi correlati all’eccessivo ricorso ai giochi d’azzardo, pratica che può sfociare in patologia.

10.3 Obbligo di frequenza per tutti i residenti immigrati di corsi di italiano diurni e serali.

10.4 La disabilità a Santena non deve essere uno svantaggio. Su questo ed altro si mostra il livello di civismo e civiltà di una comunità che vuol esser tale. La priorità è garantire alle persone disabili la maggiore autonomia e indipendenza.

10.5 Agevolazioni comunali a coloro che debbano ristrutturare le abitazioni per accogliere i propri cari in difficoltà deambulatoria.

10.6 Abbattimento delle barriere architettoniche ostacolanti dove possibile.

10.7 Riconoscimento, sviluppo e sostegno delle attività di volontariato, in collegamento con le iniziative programmatiche proposte.

10.8 Rivalorizzazione e potenziamento dei luoghi (Piazze) e delle strutture polivalenti idonei a favorire gli incontri, la libera interazione, la socializzazione e l’apprendimento.

10.9 Le assistenti sociali sono il termometro della società civile in difficoltà. E’ nostra intenzione dialogare con gli operatori e operatrici del territorio avviando immediatamente una mappatura delle emergenze sociali.

10.10 In collaborazione con l’ASL, saranno rafforzate campagne di sensibilizzazione verso gli animali, applicando specifiche sanzioni in caso di maltrattamenti e abusi.

10.11 Promuoreve Orti comunali per un migliore stile di vita.

10.12 Unioni civili: Riconoscimento della famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi. Senza intaccare la tutela della famiglia così come definita dall’art. 29 della Costituzione, si propone di garantire comunque alle persone, senza discriminazione di sorta, i diritti civili e sociali di cui agli art. 2 e 3 della Costituzione, ai sensi della legge anagrafica vigente.

10.13 Introduzione del Testamento Biologico con l’istituzione del registro comunale.

10.14 Sala del Commianto.

10.15 Impegno collettivo per il miglioramento dell’arredo urbano, lotta al degrado lungo le strade, rimozione micro discariche abusive, sostituzione di segnaletica obsoleta, anche attraverso l’uso di lavoro socialmente utile o tempo libero di pensionati-cassintegrati.

10.16.A Impegno al fine di combattere ogni forma di discriminazione in materia di razza o di origine etnica, di religione o di convinzioni personali, di disabilità, di età, di sesso e di orientamento sessuale;

10.16.B Impegno nel contribuire alla creazione di modelli che incentivino le donne e le minoranze a partecipare più attivamente alla vita pubblica della città.

10.16.C Impegno a coinvolgere gli stranieri residenti alle consultazioni a livello locale agevolando la creazione di organismi consultivi eletti dagli stranieri regolarmente residenti.

11. SCUOLA E FORMAZIONE

11.1 Aumento dei posti negli asili nido e sviluppo dei micro-nidi familiari e aziendali, al fine di garantire un posto a ogni bambino.

11.2 Indagine sul rispetto delle norme di sicurezza degli edifici scolastici e verifica della messa a norma degli stessi.

11.3 Potenziamento del doposcuola, rafforzando la collaborazione con le associazioni.

11.4 Sfruttamento più esteso degli edifici scolastici, favorendo l’apertura pomeridiana delle strutture per realizzare corsi tenuti da associazioni di volontariato, quali alfabetizzazione informatica, italiano per stranieri, gruppi di studio, ecc.

11.5 Creazione nelle scuole di nuovi laboratori informatici tramite progetti che riutilizzino macchine donate dai cittadini e rivitalizzate attraverso l’applicazione di software libero.

11.6 Insegnamento di educazione stradale, educazione alla legalità, educazione ambientale, educazione civica, ecc.

Cittadini si diventa a partire dai primi anni di scuola. La materia dell’educazione civica deve essere inserita nel programma didattico fin dalla scuola primaria.

11.7 Mensa scolastica comunale a Km. 0, con l’utilizzo di prodotti locali.

11.8 Richiesta al Governo di escludere dal patto di stabilità le spese per la scuola.

11.9 Ricognizione dei servizi e prestazioni esternalizzate, nonché delle consulenze, al fine di poter verificare l’attuale situazione e procedere a un suo riordino, con l’obiettivo di riportare  gradualmente e ove possibile i servizi a carico del Comune.

11.10 Trovare un nuova locazione sita in struttura comunale per la biblioteca.

11.11 Disponibilità di menù vegani e vegetariani nelle mense comunali.

12. CULTURA E TEMPO LIBERO

12.1 Promozione di zone centrali “SIAE free” per l’esibizioni di strada, tramite prenotazione e previa iscrizione comunale, come già avviene in alcune grandi città europee. Favorendo così anche il commercio locale.

12.2 Creazione di corsi incentivati dal Comune, i corsi possono essere molteplici e che coprano tutta la fascia della popolazione.

12.3 Individuazione di uno spazio preesistente per la realizzazione di un centro culturale costituito da biblioteca, teatro/auditorium/cineforum a impatto ambientale zero, con spazi pubblicitari autocostruiti, gestito da associazioni di cittadini.

12.4 Scuola per i cittadini sulle buone pratiche ecosostenibili:

-informazione, formazione dei bambini attraverso le scuole e dei cittadini attraverso iniziative pubbliche sulla NON necessità di acquistare cibi confezionati.

Sensibilizzazione all’acquisto consapevole col fine di produrre la minore quantità di rifiuti;

-promozione di corsi gratuiti d’informazione su salute, sport, sano stile di vita, slow food e slow life; promozione di una comunicazione efficace su nuovi stili di vita sostenibili inerenti a tutte le attività del vivere quotidiano.

12.5 Riconoscimento del fatto che il ruolo del Comune è primariamente quello di favorire la pratica sportiva di base, prima che di sostenere lo sport professionistico;

12.6 Introduzione di un sistema di valutazione dell’uso degli impianti sportivi e ricreativi comunali dati in concessione, con possibilità di annullamento della concessione in caso di mancata valorizzazione o speculazioni;

12.7 Rendere gli impianti sportivi redditizi per il Comune (salvo le attività assistenziali) utilizzando tariffe di mercato e controllando meglio la gestione degli stessi. Vendita / chiusura / cambio di destinazione delle strutture sportive non in grado di mantenere un impatto collettivo e sociale;

Consulenza di allenamento gratuita negli impianti comunali per i principali sport che aiutano la salute (es. corsa, camminata, ciclismo,…), mettendo a disposizione gratuita dei cittadini degli allenatori competenti e certificati che possano indicare il modo migliore per avvicinarsi a un’attività sportiva amatoriale in tutta sicurezza.

12.8 Avvio di un tavolo di discussione con le parti interessate per ri-dipingere la facciata del muraglione esterno del parco Cavour. Una proposta potrebbe essere raffigurare la storia d’Italia tramite artisti.

13. TURISMO

13.1 Santena ha nel complesso cavouriano una fonte di attrattiva con diversi risvolti; potrebbe diventare un punto di ritrovo di eccellenza per la nostra città.

Venaria e Racconigi sono diventati ultimamente un forte richiamo con un buon ritorno anche dal punto di vista del turismo con indubbi vantaggi economici per la collettività. Potrebbero essere esempi da seguire.

La difficoltà maggiore del complesso cavouriano è però la sovrapposizione di proprietà e di competenze che sono di freno per un pieno sviluppo.

Non bisogna quindi considerare come a sé stante la Fondazione con le sue iniziative. Solo un maggior coinvolgimento della popolazione santenese anche tramite iniziative di divulgazione dell’opera di Cavour, cartellonistica locale, serate anche al di fuori del complesso cavouriano, possono creare una maggior presa di coscienza delle potenzialità di sviluppo di tutta la cittadina e consapevolezza delle risorse.

Solo offrendo ai cittadini la compartecipazione alle scelte ci può essere sviluppo. Il complesso ha nel parco l’unico polmone verde accessibile. Renderlo usufruibile ai Santenesi e corresponsabilizzandoli in un corretto uso sarebbe di buon auspicio per tutti.

13.2 Migliorare la festa dell’asparago in modo da attirare più turisti, facendola diventare una vera sagra.

CONTRATTO ETICO

I nostri candidati:

• Sono tutti incensurati

• Non hanno tessere di partito

• Non fanno politica per professione

• Faranno al massimo due mandati elettivi in politica in tutta la loro vita

• Consultare pubblicamente i cittadini almeno ogni anno (incontri pubblici oltre che su internet)

• Rendicontare pubblicamente l’uso di qualsiasi fondo pubblico avuto per svolgere l’incarico che ricoprono (es. spese d’ufficio, rimborsi spese ecc.);

• Ridursi lo stipendio ad un massimo di 1500 euro al mese se sindaco o assessore.

• Dedicare all’incarico il tempo necessario per essere presente con regolarità e svolgere bene il lavoro per cui si è stati eletti;

• Impegno a non assumere incarichi per lo svolgimento di attività professionali per l’amministrazione comunale;

• Impegno, per i professionisti, a non svolgere attività di progettazione pubblica comunale per la durata del mandato elettorale;

• Portare avanti le posizioni del Movimento 5 Stelle e dei suoi elettori e non le proprie idee; l’eletto rappresenta gli elettori e non se stesso.

• Crediamo nella laicità come requisito imprescindibile per chi aspira ad esercitare un ruolo politico con serenità e trasparenza.

Ribadiamo il dettato costituzionale che garantisce a chiunque di poter esercitare senza ostacoli il proprio culto, ma allo stesso tempo difendiamo con forza l’autonomia della politica e della rappresentatività sociale da ogni forma di condizionamento ideologico o religioso.

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http://www.santena5stelle.it

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blog rossosantena.it