Santena, celebrazione 25 aprile, il discorso di Giuseppe Zarcone

Santena – 27 aprile 2012 – Dopo avere salutato ufficialmente la città il commissario Giuseppe Zarcone ha tenuto il discorso preparato per il 25 aprile, anniversario della liberazione d’Italia. Ecco quanto ha detto.

Il 25 aprile autorità, associazioni e cittadini si sono ritrovati davanti al palazzo municipale. Dopo aver compiuto il giro di piazza Martiri il corteo si è posizionato davanti alla lapide dei caduti delle guerre, incastonata sulla facciata del municipio. Il corteo era aperto dalla banda musicale canonico Serra, subito dietro il gonfalone della città di Santena, il commissario Giuseppe Zarcone e le autorità militari e religiose. La corona di alloro era portata da un alpino e da un bersagliere, subito dietro un carabiniere. Dietro i gonfaloni di una ventina di associazioni cittadine. Davanti alla lapide si sono schierate le autorità. Le associazioni si sono posizionate lungo via Cavour. Davanti all’aiuola verde di piazza Martiri della Libertà si è sistemata la banda musicale. I cittadini si sono fermati nel tratto di strada che va dal municipio alla fontana. Davanti ai cittadini si sono schierati gli alpini, i bersaglieri, l’associazione carabinieri e i volontari della Cri. Dopo alcuni brani proposti dai musici c’è stata la posa della corona di alloro e poi il parroco, don Nino Olivero, ha impartito la benedizione. Il microfono è poi passato al commissario prefettizio.

«Veniamo al 25 aprile, il 67esimo anniversario della festa della liberazione – ha detto Giuseppe Zarcone –. Per questo desidero attingere, a piene mani, da quello che è stato il discorso del presidente della Repubblica che ha notato che il 25 aprile è una ricorrenza fondamentale nella storia dell’Italia unita. Una ricorrenza di quelle che forse ha, più di tutte, contrassegnato il cammino sulla via dell’indipendenza, della dignità, della libertà e della coesione nazionale. Il 25 aprile possiamo dire che simboleggia la capacità di riscossa e di mobilitazione di un popolo, duramente provato dalla dittatura. Nel corso degli anni, come sapete, questa data, e tutto ciò che simboleggia, quindi la resistenza, la lotta per la liberazione per la cacciata degli invasori nazisti, ha visto tutto un percorso di rivisitazione di ciò che è successo. E oggi possiamo dire, e il presidente della Repubblica lo dice nel suo messaggio, che il 25 aprile può benissimo identificarsi come la festa della liberazione, ma una festa di tutta la nazione, di tutto il Paese, dalle alpi fino alla Sicilia. Senza distinzione di ideologia e senza distinzione politica o che altro. E’ una festa nazionale. La festa di tutti noi. E, unendomi anche a ciò che dice il presidente della Repubblica, vorrei esprimere anche la mia solidarietà a tutte le nostre forze armate, impegnate in tutto il mondo e, un particolare pensiero, ai due nostri marò, che si trovano attualmente in India, auspicando che la loro situazione si possa risolvere per il meglio».

Giuseppe Zarcone ha proseguito: «Queste parole che ha pronunciato il presidente della Repubblica e che io ho, in parte ripreso, sicuramente penso siano delle belle parole. Anzi, ne sono certo. E’ evidente che però rimangono delle parole vuote se non vengono inserite in un contesto di società civile, e civile in tutti i sensi. Evidentemente non è questo il caso di Santena, però pensate a realtà in cui c’è il degrado totale, in cui lo Stato è quasi inesistente e c’è delinquenza e malavita organizzata. Quindi ricordiamoci di questi eventi, di queste cerimonie. Di questi ricordi importanti per la nostra storia. Però ricordiamoci anche che tutto deve essere tradotto nella coesione di una società civile che fa il suo dovere, in pieno. Insomma, voglio dire, teniamo sempre alta la guardia e facciamo in modo che tutto si svolga sempre per il meglio e che non ci possano essere inquinamenti, deviazioni, infiltrazioni di criminalità organizzata o, comunque, eventi che possano alterare il normale svolgimento della vita di una comunità. Santena ha tutti gli elementi, ha tutte le qualità, ha tutte le doti, per potere andare avanti, a  testa alta. Dovete continuare su questa strada, emarginando sempre di più, ve lo consiglio vivamente con tutto il cuore, eventuali fenomeni devianti del corretto vivere civile».

Il commissario ha concluso così il suo intervento: «Io posso dirvi che sarò sempre con voi perché, ovviamente, tra qualche giorno lascerò Santena, ma sono sempre in Prefettura e sono sempre a disposizione di chiunque voglia consultarsi. Lo dico sin da subito, sono a disposizione della nuova amministrazione comunale. Chiunque vinca. E, come si dice, vinca il migliore. Sono a disposizione di Santena e della nuova amministrazione comunale. Direi di avere parlato anche troppo. Vi auguro quindi un buon proseguimento di festa e, consentitemi di dire, “Viva Santena”. Arrivederci. Grazie ovviamente alla banda musicale che mi ha sempre accompagnato». Dopo alcuni brani proposti dai musici la cerimonia è terminata.

2012apr25 Intervento del commissario prefettizio Giuseppe Zarcone

**

Altre immagini:

**

blog rossosantena.it

©riproduzione riservata

filippo.tesio@tin.it