Santena – 29 aprile 2012 – Il Movimento 5 Stelle, che ha come candidato Alessandro Caparelli, giovedì 19 aprile scorso, si è presentato alla città. Di seguito l’intervento di apertura della serata, organizzato al piano terra di palazzo Visconti Venosta, del candidato sindaco Alessandro Caparelli e gli interventi dei candidati consiglieri Stefania Villani e Daniele Franco.
La serata di presentazione della lista Movimento 5 Stelle si è aperta con l’intervento del candidato sindaco Alessandro Caparelli. «Scusate, l’emozione è tanta. Innanzitutto il nostro presupposto principale è che la cittadinanza riprenda in mano la città. Vogliamo che tutte le decisioni che riguardano la vita politica amministrativa del comune passino per i cittadini. In questi anni abbiamo affrontato molte tematiche: dall’acqua pubblica alla tutela del territorio, all’ambiente e alla trasparenza. Ricordo anche che, con il nostro impegno e di altre persone qui presenti, siamo riusciti a far a modificare lo statuto comunale e far video-riprendere il consiglio comunale per riuscire a diffonderlo via internet, per dare la possibilità a tutta la comunità di poter vedere da casa lo svolgimento e le sedute del consiglio comunale. Il confronto con i cittadini su queste tematiche ci ha dato modo in passato di poter creare molti punti e temi che abbiamo messo nel programma.
Alessandro Caparelli ha detto: «Siamo stati i primi a depositare il nostro programma di lavoro, non perché abbiamo voluto giocare di anticipo, ma perché, avendo le idee chiare già da quanto siamo nati, le nostre battaglie, le nostre lotte hanno fatto sì che fossero punti fondamentali del nostro programma. Il nostro programma è frutto di una collaborazione a 360 gradi con i cittadini: molti loro punti sono stati direttamente espressi e concepiti da loro. Nella serata parleremo anche di alcuni aspetti del programma. Ogni nostro candidato si presenterà e proporrà un concetto, espresso nel programma. Prima di dare la parola ai candidati, la cosa positiva, la cosa bella che intendo segnalare è l’impegno e la determinazione di tutte le persone che hanno partecipato alla nascita e all’evoluzione del movimento 5 Stelle a Santena. E’ stata una emozione bellissima, perché comunque abbiamo lavorato sul territorio a 360 gradi. Paradossalmente siamo la lista elettorale più anziana, ma allo stesso tempo la più giovane. Anche perché le altre liste sono nate le ultime settimane, mentre noi, bene o male, già dal 2010 dopo le elezioni regionali in Piemonte siamo usciti fuori sul territorio».
La prima dei candidati consilieri a intervenire è stata Stefania Villani: «Buonasera a tutti, ho 37 anni, sono residente a Santena, convivo con una tribù felina. Sono vegetariana. Lavoro nel mondo sociale, da 15 anni. Sono coordinatrice in un servizio educativo per minori diversamente abili e, prima di introdurre, quello che è il mio punto, tutto ciò che riguarda le politiche sociali, scuola e formazioni, ci tenevo in qualche modo a dire un attimino quelle che sono state le modalità di questo gruppo. Il programma noi lo abbiamo elaborato in un anno. Questo significa che noi siamo partiti da delle tematiche espresse dal portavoce e abbiamo fatto una analisi dei bisogni dei problemi di questo territorio, per cui siamo partiti andando in comune, parlando con la gente raccogliendo e facendo un sondaggio dei problemi dei territorio. Una cosa non facilissima. E abbiamo creato quella che è una rete con i cittadini. Una rete; noi puntiamo molto anche su internet. Attraverso internet noi possiamo informarci attraverso una informazione che spesso dalla tv non arriva. Noi riteniamo la Tv uno strumento di distrazione di massa. Spesso nell’informarci noi ci accorgiamo di quante cose non sappiamo. Noi siamo cittadini privi di esperienza politica. Noi non abbiamo una laurea in tuttologia. Siamo persone che impariamo e ci formiamo».
Stefani Villani ha aggiunto: «Dopo una analisi dei bisogni e quindi dei problemi abbiamo iniziato a fare una mappatura delle risorse e, dopo un anno, abbiamo elaborato un programma di idee che ha richiesto una capacità di pensiero nuova, diversa da quella dei soliti politici, in quanto legata al bene comune a discapito dell’interesse personale. Io lavoro nel mondo sociale, da ormai diversi anni, ho una mia esperienza. Dal mio lavoro mi arricchisco perché lavoro con la diversità e spesso io collaboro con i servizi sociali di Santena. Sia come cittadina sia come erogatrice, ho la possibilità di seguire queste persone di questo paese. E il primo grande scoglio che noi incontriamo è la macchina burocratica. Il secondo e forse più importante problema sono i tagli economici. Questo significa che quei pochi soldi che ci sono probabilmente vengono gestiti male, per noi è importante capire, attraverso quello che è il nostro concetto cardine, che è la trasparenza, andare a capire come vengono ottimizzate le risorse».
«Non mi dilungo, ora entro nel merito dei punti delle politiche sociali di scuola e formazione – ha detto Stefania Villani –. Noi puntiamo su collaborazione e dialogo con gli operatori socio-sanitari. Ci impegnamo, vogliamo un impegno collettivo che parta da tutti, non solo da noi. Da tutti noi al fine di combattere ogni forma di discriminazione. Puntiamo sulla promozione di un sistema integrato tra le associazioni di volontariato. Noi abbiamo provato, attraverso il sito di internet a capire quante associazioni ci sono; non è facile. Non voglio approfondire ma sarà importante avere un sito dove tutti quanti possano accedere per avere delle informazioni. Noi puntiamo agli orti comunali, sulla possibilità di coltivare ortaggi secondo principi di agricoltura biologica, evitando concimi e fertilizzanti chimici. Ci sono città che hanno esperienze pilota su questo. Sull’orto come funzione sociale e di aggregazione».
Stefani Villani ha proseguito: «Se noi andiamo in piazza a Santena, spesso la è vuota: vuol dire che questa comunità è priva di vita. È priva di relazioni. Per quanto riguarda la scuola noi puntiamo a un aumento di posti negli asili nidi e allo sviluppo di micronidi familiari e aziendali. Vogliamo indagare sulle norme di sicurezza degli edifici scolastici. Intendiamo potenziare il doposcuola, qui rafforzando la collaborazione tra le associazioni, creare una rete, utilizzare le risorse che ci sono senza spendere altri soldi che già sono pochi e vanno ottimizzati. Intendiamo proporre l’insegnamento dell’educazione stradale, ambientale, alla legalità, e l’educazione civica».
Il microfono è passato a Daniele Franco: «Buonasera a tutti. Ho 33 anni. Vivo da sempre qua a Santena, precisamente a Tetti Giro. Vengo da una famiglia mista: madre piemontese e padre calabrese. Il mix giusto per Santena. Conosco pregi e difetti di tutte e due le popolazioni principali della nostra città. Da 14 anni sono operaio metalmeccanico in una piccola officina, a Cambiano. Una di quelle piccole realtà che, diciamo, stanno portando avanti l’Italia senza molte agevolazioni che, di solito si danno alla grande industria che nel nostro Paese sta morendo. E ancora una realtà dove con il datore di lavoro ci si guarda in faccia e nei momenti di crisi e di bisogno ci si viene incontro e ci si da una mano. Di solito io non è che mi interessavo alla politica; mi interessavo di più all’informazione. Negli ultimi anni, seguendo i soliti canali tradizionali tv e giornali non mi riconoscevo più nelle informazioni che davano e non le riscontravo nella realtà che vivevo. Ho deciso di comprare un computer ed entrare nel mondo di internet, dove ho trovato delle altre verità che ci venivano celate e, più che altro, non subivo più l’informazione ma – e lo consiglio a tutti – ognuno può cercare la propria informazione. Su internet ho seguito anche il blog di Grillo e tutto l’iter del Movimento 5 Stelle. Mi sono subito riconosciuto nelle idee del movimento. Noi la cosa principale che portiamo avanti è che per cambiare ognuno deve giocare qualcosa di se stesso. Ognuno deve fare un piccolo passo per cambiare le cose che non vanno».
Daniele Franco ha detto: «Visto che sono operaio non voglio tirarmela, ma una frase che ho letto ultimamente, da quei facinorosi dei No Tav, pronunciata da un signore che riposa in questa tomba, da Camillo Cavour, alla Camera dei deputati, nel 1885: “Il primo bene di un popolo è la sua dignità”. Io penso che a Santena un po’ di dignità negli ultimi anni ce la siamo veramente giocata. Andando un po’ in giro si capisce che il buon nome di Santena un pochettino è stato sfigurato. Penso che vedendo anche questa sala e il gruppo che siamo riusciti a creare possiamo riprendercela questa dignità. Non è persa. E per fare ciò ognuno elencherà dei punti del nostro programma».
Daniele Franco ha proseguito il suo intervento presentando il contratto etico che il Movimento 5 Stelle ha allegato al programma elettorale. «Non sapevamo bene se metterlo all’inizio o al fondo del programma – ha detto –. L’abbiamo chiamato contratto etico. Sono degli impegni e dei doveri che noi ci assumiamo e che chiunque di voi potrà sempre rinfacciarci perché li abbiamo scritti. Nel contratto etico diciamo che tutti i nostri candidati sono incensurati, non hanno tessera di partiti e non fanno e non faranno politica per professione. E, sempre i nostri candidati, faranno al massimo due mandati elettivi in politica, in tutta la loro vita, non consecutivi come prevede la legge. Due e basta: in dieci anni pensiamo che si possa fare molto. Poi ci siamo posti delle altre problematiche: ci siamo presi altri impegni come quello di consultare pubblicamente i cittadini, con riunioni pubbliche o sfruttando lo strumento di internet. Tra gli impegni c’è quello di rendicontare qualsiasi spesa pubblica avuta per svolgere l’incarico. Ognuno di noi cercherà di dedicare il tempo necessario per svolgere il proprio lavoro per cui si è stati eletti. Ci prendiamo l’impegno a non assumere incarichi per lo svolgimento di attività professionali per l’amministrazione comunale. C’è l’impegno, per i professionisti, a non svolgere attività di progettazione pubblica comunale per la durata del mandato elettorale. Ogni eletto porterà avanti le posizioni del movimento e non le proprie idee: l’eletto rappresenta gli elettori e non se stesso. Crediamo nella laicità della politica: secondo noi chi esercita il ruolo politico, per esercitarlo con trasparenza, non debba rappresentare le sue scelte tramite ideologie e religione, però rispettiamo il dettato costituzionale che garantisce a chiunque di poter esercitare senza ostacoli il proprio culto, ma allo stesso tempo difendiamo con forza l’autonomia della politica e della rappresentatività sociale da ogni forma di condizionamento ideologico o religioso».
-segue
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