Santena, un campus per mille libici, la Prodit Engineering presenta il progetto agli amministratori

Santena – 14 novembre 2012 – Lunedì scorso la ditta Prodit Engineering ha presentato al consiglio comunale il progetto che prevede la realizzazione di un campus, capace di accogliere mille studenti libici, della durata di un anno. La riunione si è svolta a porta chiuse: oltre al sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali i quattro gruppi del parlamentino cittadino avevano ognuno due uditori. L’incontro, iniziato alle ore 18, è proseguito sin verso metà serata. Ugo Baldi, sindaco della città, l’incontro lo sintetizza con una intervista di dieci minuti.

Il sindaco, Ugo Baldi, inizia l’intervista con una premessa: «Per il progetto presentato dalla Prodit Engineering intendo agire nella massima trasparenza. Dopo avere informato del progetto in sede di conferenza dei capigruppo ho subito convocato un consiglio comunale informale, a porte chiuse. «La prima cosa da dire che il confronto tra la ditta e gli amministratori è stato assolutamente corretto. Prima di fare entrare la Prodit Engineering – spiega Ugo Baldi – ho riunito tutti i consiglieri e i due uditori esterni per ogni gruppo consiliare e li ho aggiornati sulla vicenda, a partire dalle cose riferite giorni fa in conferenza dei capigruppo, quando la notizia del progetto è diventata pubblica.  Ho spiegato tutto quanto successo nel frattempo, in particolare ho ricordato il coinvolgimento da parte del ministero delle Infrastrutture pubbliche, guidato dal ministro  Corrado Passera, che mi ha contattato chiedendomi di seguire con la dovuta attenzione il progetto presentato dalla Prodit Engineering. Il Ministero si è dato disponibile a collaborare per questa questione; il nostro contatto è il responsabile di Gabinetto del ministro, che mi ha chiesto di tenerlo informato sulla vicenda».

Ugo Baldi prosegue: «Sempre al consiglio ho detto dell’incontro in Regione Piemonte con il direttore regionale del settore urbanistico, Livio Dezzani.  Amministrazione comunale, dirigenti municipali e la Prodit Engineering,  con la Regione, abbiamo ragionato sulle possibili soluzioni urbanistiche in grado di consentire la realizzazione degli alloggi per i mille studenti: attualmente il terreno retrostante la sede della ditta ha un vincolo agricolo, ma è di tipo particolare. La delibera dell’allora consiglio comunale, dell’agosto 2005, infatti, su quell’area agricola, sita nel perimetro aziendale, consente di costruire piazzole e percorsi pedonabili, asfaltati e pavimentati. Nella delibera si prevedeva una “fase due” di sviluppo della Prodit per realizzare all’interno della ditta un centro di formazione professionale, capace di accogliere 250-300 persone. E, di questo, dobbiamo tenere conto: è pur sempre espressione di un precedente consiglio comunale, anche se non è quello attuale. Va però detto che, ovviamente, il progetto attuale, è una situazione del tutto diversa. Oggi si parla di un campus della durata di dodici mesi, capace di accogliere mille persone. Nella delibera di allora c’era comunque una sorta di intesa del consiglio comunale di dare la possibilità alla Prodit di addivenire a questa fase due. E l’azienda si aggancia alla delibera dell’allora consiglio comunale prospettando una sorta di continuità».

Il sindaco prosegue: «Al momento il posizionamento, anche temporaneo, dei fabbricati che dovranno accogliere gli studenti non è previsto da nessun strumento urbanistico e neanche dalla normativa regionale. Con il direttore regionale Dezzani abbiamo cercato di individuare la strada da seguire dal punto di vista tecnico per rendere possibile la realizzazione di strutture abitative per gli studenti.  La strada principale è la variante urbanistica classica, però,  in tal caso, nella migliore delle ipotesi, servirebbero almeno dagli otto ai 10 mesi. La Prodit Engineering ha necessità di tempi più brevi. L’altra strada individuata è quella della conferenza dei servizi: se tutto fila liscio in due o tre mesi si potrebbe arrivare al via libera.  A questo tavolo dovranno essere presenti: Comune, Provincia, Regione, Ministero, Asl, Smat e tutti coloro che, in qualche modo, hanno un ruolo da giocare nella vicenda. Almeno in teoria, ci sarebbe anche una terza strada possibile: la deroga totale alla normativa regionale, ma è una responsabilità che dovrebbe assumersi in autonomia il consiglio comunale. Una strada che, assolutamente, non intendiamo seguire. La strada che si è intenzionati a seguire, per gli aspetti meramente urbanistici legati al progetto della Prodit Engineering, è la conferenza di servizi».

«Sempre ai soli consiglieri e prima dell’arrivo della ditta – aggiunge Ugo Baldi – ho ancora detto che, a seguito dell’incontro con ministro Francesco Profumo avuto domenica scorsa nel complesso Cavouriano per la presentazione dell’Epistolario di Cavour, abbiamo avuto un contatto con la Presidenza del Consiglio. Inoltre, tramite il ministero delle Infrastrutture, abbiamo avviato contatti con l’ambasciata italiana in Libia». Ugo Baldi continua: «Poi, nell’aula al primo piano di Palazzo Visconti Venosta sono entrati i rappresentanti della ditta Prodit Engineering. La presidente Maria Donata Gentile e l’Ad Giovanni Mortara, con i suoi collaboratori, hanno illustrato, per sommi capi, il progetto tramite alcune diapositive. Sono state date indicazioni di massima  sulla planimetria, sull’insediamento abitativo e sulla tipologia dei fabbricati. Dopo avere fornito informazioni di carattere generale gli amministratori hanno rivolto tutta una serie di domande».

«Prima dell’arrivo della ditta ai consiglieri ho parlato chiaro –  afferma Ugo Baldi –. Nell’incontro ho chiesto agli amministratori di mettere da parte l’appartenenza alla maggioranza o alla minoranza.  L’obiettivo dell’incontro era raccogliere il maggior numero di informazioni sul progetto per poi decidere come comportarci. Ho chiesto ai consiglieri comunali tutti di guardare al progetto della ditta senza pregiudizi, in  modo obiettivo. Ho detto a loro di chiedere tutto quello che aveva senso sapere per cercare di capire. L’incontro a porte chiuse era informale. Ho individuato questa modalità per evitare che qualche gruppo cominciasse a fare “sceneggiate” come a volte invece succede quando in sala è presente il pubblico. Non era un consiglio decisionale ma un consiglio per capire il progetto nei suoi vari aspetti. Gli amministratori hanno rivolto davvero tante domande sulle diverse tematiche: urbanistiche, strutturali, di gestione delle persone. Non sempre le risposte date dalla Prodit Engineering hanno soddisfatto appieno le richieste dei consiglieri. In particolare qualche amministratore ha chiesto di conoscere quale era l’importo presunto di questa operazione: è stato chiesto il quadro economico, quanto vale questa operazione. Non si voleva certo sapere i margini di utile per la ditta: ci interessava un quadro, anche “spannometrico” dell’intera commessa che la Prodit Engineering punta ad aggiudicarsi. A noi amministratori interessano questi dati per poter ragionare in senso compiuto sulle eventuali ricadute nei confronti della città e del tessuto economico.  Sono dati che, anche se in modo sommario, dobbiamo conoscere per individuare le possibili compensazioni da chiedere alla ditta. I vertici della Prodit Engineering non hanno voluto rispondere, sostenendo che questi sono dati discrezionali e che vale l’autonomia di impresa. Un atteggiamento, questo, che non ha aiutato. Io, invece, penso che più l’operazione sarà trasparente e più per noi amministratori sarà facile decidere nel modo giusto e corretto in merito. E’ appena il caso di ricordare che acquisite tutte le informazioni, il consiglio comunale sarà chiamato a dare un parere, anche solo preliminare e anche solo alla fattibilità. Ebbene, io penso che per fare ciò più elementi gli amministratori avranno a disposizione, più si potrà decidere con consapevolezza».

«Durante l’incontro – continua il sindaco Ugo Baldi – tutti gli amministratori si sono comportati in modo assolutamente responsabile. Abbiamo cercato di ragionare insieme. Il progetto della Prodit Engineering riguarda Santena: non c’è maggioranza o minoranza che tenga. Occorre che gli amministratori siano uniti. Intendo gestire la vicenda nella massima trasparenza. Una volta che il progetto è venuto alla luce ho convocato tutto il consiglio per fornire il massimo delle informazioni a tutti noi amministratori della città. Devo dire che alcune risposte dei dirigenti della ditta hanno soddisfatto; altre risposte non hanno soddisfatto. I gruppi presenti in consiglio ora hanno un po’ di tempo per ragionare sulle informazioni che la ditta ha ritenuto di comunicare».

Il sindaco spiega quali saranno i prossimi passi: «Intanto non ci sono precedenti e il percorso è tutto da inventare. Abbiamo ipotizzato questo percorso. Intanto prima di andare avanti io devo terminare tutta una serie di approfondimenti a livello superiore: presso il Ministero infrastrutture e l’ambasciata italiana in Libia. Una operazione del genere non può essere condotta fuori dai canali istituzionali. Inoltre l’intervento del Ministero come quello dell’ambasciata funge da garanzia per questa operazione come per tutte le scelte che ne conseguiranno. Dico subito che senza un coinvolgimento chiaro e consapevole di questi enti superiori non ha senso andare avanti. Per questo mi sono preso qualche giorno di tempo per portare avanti i vari contatti. Inoltre sto aspettando alcune risposte: i vari enti stanno conducendo tutti gli approfondimenti necessari».

Il sindaco aggiunge: «Un secondo passaggio sarà un tavolo politico, cui far sedere Santena, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il comune di Torino, il ministero delle Infrastrutture che si è dato disponibile a venire a Santena. Da questo tavolo politico dovrebbe scaturire una bozza di protocollo di intesa: lì potranno venire fuori le ipotesi di compensazione che il comune di Santena chiederà alla Prodit Engineering. Si parla di occupazione temporanea per almeno un anno: ragioneremo su oneri di urbanizzazione,  su opere a scomputo di quanto dovuto, come  del possibile coinvolgimento delle imprese artigiane cittadine per la realizzazione delle strutture, fino alla possibilità di utilizzare prodotti locali a filiera corta per la mensa del campus. Diciamo che siamo orientati a ragionare sui vari aspetti legati alla ricaduta positiva che potrebbe arrivare dal progetto del campus: tutto ciò va visto nell’ottica dalla compensazione».

Ugo Baldi afferma: «Compiuti questi primi passi ci potrebbe essere la convocazione di un consiglio comunale che, con una delibera approva la fattibilità del progetto. Anche perché, senza il via libera del consiglio è inutile convocare la conferenza di servizi. Dopo il via libera del consiglio comunale la conferenza di servizi sarà il passo successivo. Una volta che il consiglio si sarà espresso toccherà a Ministero, Regione, Provincia, Comune, Asl  e altri enti interessati rendere possibile la realizzazione del progetto della ditta».

Il sindaco chiude così: «Vorrei che fosse ben chiaro che questo progetto è una questione delicata e riveste anche aspetti di interesse nazionale.  Dunque questa partita non va giocata in modo leggero: occorrerà coinvolgere tutte le parti. Si tratta di una partita che va giocata in modo concordato tra i vari enti preposti. Propedeutica alla buona riuscita dovrà esserci la massima trasparenza. Ho chiuso la riunione di lunedì sera spiegando agli amministratori che quando avrò aggiornamenti significativi che ci possano far capire se il progetto potrà andare avanti convocherò la conferenza dei capigruppo».

In merito al progetto del campus della Prodit, nei prossimi giorni il blog riporterà le interviste ai gruppi di minoranza. Informo i lettori che, per quel che riguarda il progetto della Prodit Engineering, il sindaco ha chiesto a tutta la maggioranza di essere l’unico portavoce .

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