Santena, Giornata del Ringraziamento 2013 Coldiretti

Santena – 21 gennaio 2013 – Ieri, domenica 20 gennaio, in città la Coldiretti ha celebrato la 56esima giornata del Ringraziamento. Iniziativa organizzata con l’associazione “Le radici, la memoria”, che ha realizzato una mostra fotografica “Storie di contadini emigranti”. Di seguito, gli interventi delle autorità e la cronaca dell’evento.

RingraziamentoSantena17Gianfelice Romano, presidente della locale sezione della Coldiretti, nel salone al piano terra di palazzo Visconti Venosta, ha rivolto questo indirizzo di saluto: «Grazie a tutte le associazioni presenti, alla banda musicale cittadina, al ciatarin  e alla bela sparsera. Grazie all’amministrazione comunale. Grazie anche all’Istituto bancario IntesaSan Paolo e alla Cassa di risparmia di Savigliano. Rivolgo un grazie anche al panettiere di Tetti Giro, Walter e a un secondo panettiere, Cassintta, per avere preparato il pane che utilizziamo oggi, per la giornata del ringraziamento della nostra sezione cittadina».

RingraziamentoSantena01Il presidente dei berretti gialli santenesi ha aggiunto: «Quest’anno, in occasione della giornata del ringraziamento, abbiamo voluto fare una iniziativa in sinergia con l’associazione “Le radici, la memoria”, che ha allestito una mostra fotografica dal titolo “Storie di contadini emigranti”. L’associazione ha preparato anche un pubblicazione che documenta le tante famiglie santenesi che sono emigrate in Argentina. Sono davvero tanti i contadini santenesi che sono andati a cercare fortuna in Argentina. Molti si sono rimboccati le maniche e sono emigrati in cerca di lavoro. Oggi mi sembra che la situazione sia diversa: la gente è meno reattiva. Ci si aspetta che le cose cambino, ma non si fa nulla per preparare questo cambiamento. La lezione che ci viene dai tanti emigrati è semplice: per migliorare la propria condizione occorre innanzitutto rimboccarsi le maniche. Occorre capire che bisogna darsi da fare. E questo, in particolare, lo vorrei dire ai giovani, che oggi sono abituati ad avere tanto, forse troppo, e faticano nel rimboccarsi le maniche. L’esempio che ci arriva dagli emigrati in Argentina è un augurio per tutti noi coltivatori: anche oggi siamo chiamati a tirarsi su le maniche e, in qualche modo, a partire…».

RingraziamentoSantena02Gigi Bergoglio, avvocato, componente l’associazione “Le radici la memoria”, ha detto: «La mostra che abbiamo allestito qui al piano terra di palazzo Visconti Venosta si spiega da sola. Ringrazio tutti coloro che sono qui presenti. Uno degli obiettivi della nostra associazione è proprio quello di raccontare per non dimenticare, capire, conoscere per mantenere viva la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni».

«Una parta importante di Santena 120 anni fa è andata in Argentina – ha detto Luigi Bergoglio –. Con decine e decine di migliaia di altri piemontesi in Argentina hanno costruito là un altro Piemonte. Queste comunità oggi guardano a noi con orgoglio, guardano all’Europa, leggono giornali italiani. Ci vedono e non dimenticano le loro radici. E anche noi non dobbiamo dimenticarli. Si tratta di persone che condividono i nostri valori e hanno le nostre stesse radici. Amano la Patria proprio perché sono lontani. L’operato dell’associazione “Le radici, la memoria” mira proprio a fare memoria della loro esperienza. Sono famiglie che hanno i nostri stessi principi. Sono emigrate per raggiungere il successo: hanno fatto molta più fatica di noi che siamo rimasti qui. Come associazione, in sinergia con l’amministrazione comunale, stiamo vedendo se è percorribile la strada del gemellaggio con alcuni comuni Argentini».

RingraziamentoSantena03Il microfono è quindi passato a don Michele Pessuto, ordinato sacerdote nel 1964, dagli anni Settanta missionario fidei donum proprio in Argentina.  A seguire è intervenuto il sindaco Ugo Baldi: «Intanto, benvenuto a tutti. La giornata del Ringraziamento è il primo momento pubblico per l’amministrazione in questo 2013. Sono contento che sia stato possibile unire la giornata del ringraziamento con la mostra “Storie di contadini emigranti” che racconta l’emigrazione in Argentina. Effettivamente i nostri connazionali che a suo tempo sono andati in Argentina erano contadini, non erano operai o altre categorie. L’emigrazione, in Argentina, inizia nel 1830: i santenesi ci arrivano un po’ dopo, con la colonizzazione della Pampa, quando a ogni nucleo familiare venivano dati 25 ettari di terra».

RingraziamentoSantena06«Intanto va detto che a Santena la situazione allora non era affatto facile – ha detto Ugo Baldi – il degrado era forte e il lavoro mancava. Anche in questa situazione per nessuno è stato facile abbandonare gli affetti e la propria casa. Oggi con un’ora di aereo si va a Londra e, per arrivare negli Stati Uniti servono poco più di sette ore. Gli emigrati di allora hanno lasciato Santena alla ricerca di un qualcosa che potesse garantire il futuro loro e dei propri figli. Anche oggi molti di noi si sbattono per garantire un futuro alla propria famiglia e ai propri figli. Allora nelle braccia stava la capacità di sfruttare la terra e portare a casa il pane per andare avanti. Oggi, a fronte delle condizioni di crisi, non sono più le famiglie che vanno all’estero, ma sono i nostri figli che vanno a Londra, in Spagna o là dove si pensa  sia più facile trovare un lavoro».

RingraziamentoSantena04Il sindaco ha aggiunto: «Oggi come allora il futuro, per molti, è un punto interrogativo.  Non dobbiamo però scoraggiarci e dobbiamo essere noi a impegnarci e a migliorare il futuro. Non possiamo aspettare inermi che la crisi passi, che si risolva da sola. Se non saremo noi a cambiare le cose non succederà mai nulla di buono. E’ anche importante che si lavori in rete, che si collabori tutti, in sinergia, in modo che l’intera comunità possa cogliere e far fruttare tutte le opportunità esistenti. 120-150 anni fa anche a Santena c’è stata questa grande forza di andare via. Si voleva così essere protagonisti. Davvero in tanti hanno dimostrato al mondo intero quanto valgono i santenesi. In Argentina hanno fatto fortuna. Hanno percorso la scala sociale. Questo modo di essere ci deve spronare a fare sempre meglio. Legare la giornata del ringraziamento con il ricordo dell’emigrazione in Argentina è stato importante. Unire la festa del grazie con il ricordo dell’emigrazione ha un significato profondo che dobbiamo saper cogliere appieno».

Il sindaco ha fatto questo rilievo: «È un peccato che qui siamo pochi. Purtroppo, come sempre, siamo i soliti. Mi chiedo dove siano tutti gli altri santenesi che non vedo mai a nessuna iniziativa? Quando è che riusciremo a tirarli fuori dal loro guscio. Rendo onore a chi è presente: siete sempre gli stessi e ci sempre e un po’ dappertutto».

RingraziamentoSantena05Ugo Baldi ha aggiunto: «A livello nazionale quest’anno la Coldiretti ha celebrato la 62esima giornata del ringraziamento. In questo modo si rende grazie a Dio per il buon andamento dei raccolti dell’annata agraria appena chiusa e si prega il Creatore affinché, nel nuovo anno, la messe sia abbondante. In questa festa si celebra sant’Antonio Abate, il patrono degli animali. Il santo è abbinato alla figura del maiale perché questi animali venivano allevati e poi abbattuti e il loro grasso serviva per lenire il dolore cagionato all’uomo dall’Herpes zoster, noto popolarmente come fuoco di Sant’Antonio.

RingraziamentoSantena07In chiusura il sindaco ha detto: «A Santena con tutti i coltivatori l’amministrazione sta cercando di fare rete. Vorrei che fosse chiaro che non ci sono altre strade amministrare bene e per migliorare tutta la nostra città. Informo che, bilancio permettendo, quest’anno cominceremo a ragionare sulla revisione del piano regolatore cittadino. Santena insiste su poco terreno: si estende su appena 16 chilometri quadrati. Abbiamo la necessità di fermare il consumo di suolo fertile. Nell’ambito della revisione del piano regolatore sentiremo anche voi agricoltori perché nessuno meglio di voi conosce il territorio. Siamo fermamente intenzionati a fermare l’usura del suolo. Intendiamo andare nella direzione di uno sviluppo sostenibile. Non potremo che salvaguardare il più possibile i terreni agricoli. Intendiamo altresì valorizzare il più possibile tutte le nostre produzioni agricole. E’ in scadenza l’appalto per il servizio mensa: in città sono serviti mille pasti ogni giorno. Non sarà facile ma stiamo lavorando per arrivare a fare entrare le produzioni locali ortofrutticole, legate al territorio, nel menu dei nostri studenti. Inoltre ci piacerebbe poter arrivare a realizzare un mercato dei produttori agricoli con prodotti locali, a filiera corta. Per concretizzare tutte queste cose abbiamo bisogno del contributo di tutti: se non collaboriamo tutti insieme non riusciremo a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissi. Da sola l’amministrazione è impotente. Mi fa piacere che, per quanto riguarda gli agricoltori, ci sia un bel gruppo, che va oltre le appartenenze sindacali, con una buona voglia di lavorare e di collaborare con l’amministrazione».

La giornata del ringraziamento è proseguita con la messa. A seguire la processione in piazza con la statua di Sant’Antonio Abate, con don Michele Pessuto che ha benedetto i coltivatori e i trattori, schierati attorno alla fontana di piazza Martiri della Libertà. La giornata del ringraziamento è proseguito con il pranzo sociale.

**

Altre immagini:

RingraziamentoSantena08

RingraziamentoSantena09

RingraziamentoSantena10

RingraziamentoSantena11

RingraziamentoSantena12

RingraziamentoSantena13

RingraziamentoSantena14

RingraziamentoSantena15

RingraziamentoSantena17

RingraziamentoSantena18

RingraziamentoSantena19

RingraziamentoSantena20

RingraziamentoSantena21

**

www.rossosantena.it

Twitter @FilippoTesio