Torino – 3 febbraio 2013 – L’arcivescovo di Torino ha chiesto alle comunità parrocchiali, a quelle religiose, ai Movimenti e gruppi ecclesiali della diocesi di promuovere una Colletta straordinaria per le famiglie più in difficoltà a pagare l’affitto che vivono nel territorio della parrocchia, da tenersi in tutte le comunità domenica 10 febbraio 2013. Di seguito, l’appello dell’Arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia. La parrocchia santenese ha aderito all’iniziativa e la Caritas parrocchiale ha individuato alcuni nuclei familiari cittadini bisognosi di sostegno per evitare il pericolo di sfratto. Le offerte per la “Colletta per la casa” si consegnano durante tutte le messe di domenica 10 febbraio, oppure in settimana, in ufficio parrocchiale.
Appello dell’Arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, per una mobilitazione straordinaria contro gli sfratti- «Colletta per la casa» di domenica 10 febbraio 2013
Torino, gennaio 2013
Carissimi,
in molti siamo arrivati alle celebrazioni natalizie, alcune settimane orsono, con il cuore colmo di preoccupazione per il futuro che ci aspetta. Tante famiglie hanno vissuto il Natale in tono minore a causa del lavoro che non c’è più, che è stato fortemente ridimensionato, che è troppo precario per poter sostenere la quotidianità della vita. In altre situazioni è stata la malattia o la depressione causata anche dagli esiti della crisi economica ad essere la protagonista dei giorni di festa. Avverto l’ansia di tante famiglie che rischiano in modo assai concreto di perdere l’abitazione, sia essa nel mercato privato che in quello pubblico e convenzionato. Come la famiglia di Nazareth anche loro si trovano oggi nella condizione della Betlemme di duemila anni fa: sembra non esserci più posto. Problemi reali, seri, che vanno affrontati da tutti con alto senso di responsabilità. Per noi, comunità cristiana, con forte senso di fraternità.
Non possiamo rimanere spettatori, né fare come gli abitanti di Betlemme con la Santa Famiglia. Alla scuola dei santi della nostra Chiesa dobbiamo rendere concreta la nostra fede attraverso un rinnovato impegno a renderla opera attraverso la carità. È vero: nella nostra Diocesi sono tante le iniziative a favore di chi è più colpito dalla necessità, e altre sono sorte anche in questi mesi di crisi. Ma la fedeltà alla Parola e al «sì» della fede non ci lascia tranquilli e ci chiede di aumentare il passo e di moltiplicare ancora i segni del nostro essere testimoni del dono di amore ricevuto dal Cielo. Perché è proprio da questo che ci riconosceranno: se ci ameremo gli uni gli altri.
Per questo desidero suggerire a tutta la Chiesa che è in Torino una opportunità di maturità nella fede e di responsabilità evangelica. Chiedo alle comunità parrocchiali, a quelle religiose, ai Movimenti e gruppi ecclesiali di promuovere una Colletta straordinaria per le famiglie più in difficoltà a pagare l’affitto che vivono nel territorio della parrocchia, da tenersi in tutte le comunità domenica 10 febbraio 2013.
Una raccolta economica destinata a una finalità ben precisa: poter sostenere con un contributo non certo esaustivo ma comunque sufficiente ad allontanare per almeno sei mesi dal rischio di sfratto una o alcune famiglie cadute in difficoltà a causa della crisi e che, per diversi motivi, non possono più sostenere le spese per l’affitto della casa. I fondi reperiti verranno gestiti dalla comunità parrocchiale, con l’aiuto progettuale e concreto della Caritas Diocesana per armonizzare al meglio gli interventi. È ovvio che una o due famiglie sembrano poca cosa ma se mettiamo insieme le forze e almeno un terzo delle parrocchie lo fa avremo un buon numero di famiglie che abbiamo sostenuto in un bisogno primario e fondamentale. Non è tuttavia una questione di numeri, ma di dare un segnale di attenzione e cura per un problema che assilla oggi tante famiglie e testimoniare che questo problema ci interessa particolarmente. Desidero dirvi, però, che non si tratta solo di dare soldi ma di accompagnare la famiglia passo a passo facendosi vicino e interessandosi ai suoi problemi.
Se la vostra comunità già opera in questo senso, la Giornata servirà a potenziare tale impegno facendolo conoscere e rendendo partecipe tutta la comunità. Se la vostra comunità non potesse rispondere alle esigenze anche solo di una famiglia, potrà rivolgersi alla Caritas: provvederà lei e darvi le risorse che dovrete però gestire voi con la famiglia stessa secondo le modalità indicate. E, qualora una comunità non ravvisasse necessità urgenti sul proprio territorio, sempre attraverso Caritas Diocesana sarà possibile condividere quanto raccolto con comunità in maggiore difficoltà.
La nostra Diocesi metterà a disposizione alcune risorse aggiuntive che potranno andare a implementare quelle raccolte dalle comunità in situazioni di particolare gravità. Invito tutte le persone e le Istituzioni di buona volontà, se lo riterranno, ad unirsi a questa iniziativa di condivisione semplice insieme alla nostra Chiesa.
L’iniziativa non vuole certamente essere una supplenza a chi, in virtù dei propri compiti istituzionali, deve farsi carico del sostegno alle persone più fragili. Vuole essere, anche in tal senso, un segno concreto che richiami a tutti – singoli, gruppi, famiglie, Istituzioni – il dovere di costruire le condizioni di giustizia necessarie per lo sviluppo armonico della società. Per questo ho fatto appello agli Enti privati e pubblici che hanno proprietà immobiliari o sono preposti a questo servizio, perché vengano incontro alle famiglie in difficoltà. La Chiesa si mette a disposizione di tale progetto ampio con l’intelligenza del cuore che le è connaturale.
Inoltre, la Caritas – in occasione dell’incontro periodico del Coordinamento Ecclesiale in programma per martedì 5 febbraio alle 15, nella Sala Perazzo della Curia Metropolitana – incontrerà tutti i responsabili dei Centri di ascolto e dei gruppi caritativi impegnati nelle parrocchie per illustrare il buon funzionamento di questa iniziativa e dare tutti i chiarimenti necessari. Le parrocchie che aderiscono all’iniziativa possono mandare a questo incontro un loro volontario. È molto importante preparare bene la cosa, in modo che sia occasione di crescita nella fede per tutti e non solo sovvenzione ad una emergenza. Così, in seguito, ogni parrocchia potrà replicare l’iniziativa, magari facendola diventare occasione periodica di responsabilizzazione e di animazione.
Vi ripropongo quanto scritto da Benedetto XVI nel «Motu Proprio» con il quale ha indetto l’Anno della Fede: «L’Anno della Fede sarà anche una occasione propizia per intensificare la testimonianza della carità […]. La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino» (Porta Fidei, 14). Che questa iniziativa comune della nostra Diocesi ci faccia anzitutto crescere nella fede e nella fedeltà al Vangelo.
Mons. Cesare NOSIGLIA
Arcivescovo di Torino
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Fonte:
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Twitter @FilippoTesio