Santena – 14 febbraio 2013 – Libera rompe il clima di omertà “L’usura strangola Santena”: questo il titolo dell’articolo pubblicato oggi dal quotidiano torinese La Stampa, a pagina 58. Di seguito, il testo del pezzo, firmato dal cronista Federico Genta.
La denuncia
Libera rompe il clima di omertà
“L’usura strangola Santena”
“Ci sono locali dove basta arrivare con un assegno postdatato per avere credito”
FEDERICO GENTA
Tutto quello che succede tra queste strade è sempre colpa dei ragazzini. Come se fosse logico immaginare adolescenti che piazzano finte bombe e incendiano le porte dei negozi. Ma a Santena l’usura e il racket delle estorsioni sono una realtà che non appartiene soltanto al passato».
Un’accusa pesante Le parole sono di Paola Fazzolari, 24 anni, studentessa di Scienze politiche e coordinatrice del presidio locale di Libera. All’indomani del ritrovamento di un falso ordigno davanti al comando della polizia municipale (sono circuiti elettrici e cavi infilati in un secchio), ha deciso di rompere quel muro di silenzio che da sempre avvolge la città. Mentre amministrazione e vigili urbani si affrettano ad archiviare l’episodio come uno scherzo di cattivo gusto, lei parla delle testimonianze raccolte in un anno di incontri e manifestazioni.
«Io non abito qui e non è stato facile inserirmi in una comunità così piccola, chiusa verso l’esterno» dice. E continua: «Anche chi è estraneo a questi fatti ha paura di parlarne liberamente. Perché in un paese di diecimila anime le voci fanno il giro in una manciata di minuti». Voci. Come quelle che assicurano che qui, nella piazza centrale del paese, a pochi passi dal Municipio, non sia difficile procurarsi del denaro. A strozzo, ovviamente.
Le parole del parroco Lo aveva già detto il parroco di Santena, Don Nino Olivero. Era il 2008: «Sempre più spesso chi viene a chiedermi un aiuto economico, fa intendere di poter trovare altrove le somme di cui ha bisogno». Oggi lo ripete Paola: «Ci sono locali dove, con le giuste conoscenze, basta consegnare degli assegni post datati per ricevere in cambio denaro contante. Chi si rivolge a questa gente non è per forza un balordo. Spesso è soltanto una persona in difficoltà, che deve pagare fornitori o dipendenti e non può aspettare».
L’indagine della Finanza Sono gli stessi canali di credito scoperti dalla Guardia di Finanza nel 2004. Tra i membri della banda del Golden Lion, storico pub del centro di Santena, c’era anche Rocco Lamberti, arrestato e condannato per usura continuata e tentata estorsione. Affidato provvisoriamente ai servizi sociali, lui è tornato in carcere la scorsa settimana, perché ritenuto responsabile della bomba, questa volta vera, piazzata nel novembre 2011 davanti alla villa di un imprenditore locale.
Eccoli i ragazzi di Santena. Che lasciano un fusto di vernice pieno di chiodi e bombole di butano alla porta di uno che si era fatto prestare 80 mila euro. Che bruciano dehors e vetrine in via Cavour. «È una storia che si ripete – dice Paola Fazzolari – Nomi e luoghi sono arcinoti». Ma le persone che vogliono vivere in una realtà differente ci sono. «E sono tante. Anche il Comune ci dà una mano. Appoggia le nostre iniziative e, dallo scorso anno, ha aperto uno sportello anti usura». Manco a dirlo, finora qui non si è rivolto nessuno.
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Fonte: La Stampa – 14 febbraio 2013 – pagina 58