Santena – 7 aprile 2013 – Ieri si è svolta l’inaugurazione della mostra “Parlano i colori…”, organizzata dall’Unitre Cambiano-Santena a palazzo Visconti Venosta, per esporre gli acquerelli degli allievi del maestro Gianfranco Naretto e gli origami realizzati dalle allieve di Elia Bianco. Di seguito gli interventi di Roberto Vittone, presidente dell’Unitre, di Ugo Baldi, sindaco e di Paolo Romano, assessore. Tra le notizie arrivate dagli amministratori c’è il lavoro avviato per spostare la biblioteca civica a cascina Nuova, struttura che si intende far diventare un polo culturale cittadino.
Roberto Vittone, presidente dell’Unitre Cambiano-Santena, nell’inaugurare la mostra, ha detto: «Questa esposizione è messaggio di amore, di amicizia e di serenità e di familiarità. Desidero ringraziare il maestro Gianfranco Naretto: la mostra con gli allievi dell’Unitre è giunta alla settima edizione. Con il corso di acquerelli Naretto ha raccolto attorno a sé un bel gruppo, sedici persone, che lo seguono da anni. Una delle grandi qualità di Naretto è di sapere interpretare un po’ tutti i suoi allievi, diversi uno dall’altro. Ognuno ha una propria personalità e ognuno dipinge a modo suo. Naretto, con calma, pace e serenità, riesce a capirli tutti. Lui ritocca di qua, aggiusta di là e consiglia. Non prevarica mai nessuno. Grazie davvero Naretto per tutto quello che hai fatto sino a oggi. Quest’anno la mostra dell’Unitre si arricchisce di una serie di lavori di origami. Elia Bianco e le sue allieve riescono a fare cose eccezionali: con semplici pezzi di carta costruiscono cose davvero molto belle, direi meravigliose».
Roberto Vittone ha continuato: «Ringrazio il nostro sindaco Ugo Baldi, sempre presente alle nostre iniziative. L’impegno e il lavoro dell’Unitre non potrebbero esserci senza la collaborazione e il supporto delle amministrazioni comunali. Amministrazioni che mettono a disposizione gli spazi dove operiamo. L’Unitre conta 160 iscritti, con una ricaduta sociale abbastanza ampia. Le nostre conferenze con cadenza bisettimanale, il martedì e il giovedì, vedono la presenza di almeno 50 persone».
Il presidente Vittone ha chiuso il suo intervento con una nota dolente: «Ieri sera, verso le sette, ci hanno telefonato per dirci che è mancato Vittorio Penasso. Vittorio per noi era una presenza costante, un personaggio caratteristico, dall’alto dei suoi 88 anni, con la sua bella barba bianca. Era davvero un personaggio. Per lui, tutti gli anni, c’era la tessera numero uno. Io credo che quest’anno la ricevuta numero uno verrà ritirata: partiremo dalla numero due, proprio in omaggio a Vittorio. Vi chiedo di non piangerlo: al termine dei discorsi alzeremo un bicchiere e lo saluteremo con un “Ciao Vittorio”».
Il sindaco Ugo Baldi, nel suo indirizzo di saluto, ha detto: «La nostra comunità è fatta anche di tante persone che, insieme, lavorano e portano qualcosa di proprio agli altri. Alle associazioni dico sempre che prima di chiedere devono offrire qualcosa: non si può solo pretendere senza dare. Se uno non si propone e non porta qualcosa alla comunità non può pretendere di ricevere. Noi, come amministrazione, siamo presenti alle varie iniziative: non è solo un fatto di forma, ma è perché ci crediamo davvero. In città ci sono 63 associazioni. Io dico sempre che devono operare non per loro stesse, ma per gli altri. Le associazioni chiuse a riccio non servono a nessuno».
«Viviamo un tempo di origami – ha aggiunto il sindaco Ugo Baldi – bisogna fare le cose se possibile spendendo niente. L’origami si fa con la testa e con le mani: adoperare testa e mani tiene le persone vive. Desidero ringraziare il prof. Naretto per la sua preziosa opera, per l’insegnamento che offre ai suoi allievi, santenesi e non. La cultura non ha confini. Io dico sempre che bisogna smettere di guardare ai confini dei singoli comuni come fossero muri invalicabili. Il nostro territorio va visto dall’alto, nel suo insieme: Santena, Cambiano, Trofarello, Villastellone e Poirino vanno considerati un tutt’uno. Io credo che il futuro ci obbligherà a ragionare insieme. Il tempo di crisi che ha portato a una drastica riduzione delle risorse porterà gli enti locali a unirsi, a collaborare. A breve forse saremo chiamati a mettere insieme i nostri uffici tecnici, la polizia municipale così come i cantonieri e altro ancora. Nessun comune potrà più fare da solo: e questo vale anche per le amministrazioni. Già oggi abbiamo la parrocchia di Santena e Cambiano: è un segnale non casuale, che dobbiamo saper cogliere. Il futuro è questo. Da soli rischiamo di non riuscire più a fare nulla, mentre insieme si riusciremo a fare tantissime cose».
Ugo Baldi ha proseguito così: «Noi abbiamo voluto mettere in piedi una amministrazione con molti giovani. Dico sempre che sono un sindaco di passaggio: in tempi brevi siamo chiamati a lavorare affinché persone giovani possano prendere in mano la nostra città. Persone come il qui presente giovane assessore Paolo Romano. In amministrazione abbiamo un buon numero di giovani che hanno voglia di fare, ma che non possono essere buttati allo sbaraglio. Vanno aiutati a crescere perché hanno più talento di noi. Stiamo lavorando per riuscire a passare il testimone in tempi assolutamente brevi. La necessità di cambiamento è questo. Il cambiamento non può significare buttare all’aria tutto senza sapere che fare. Il cambiamento va gestito e programmato. Questa è la nostra filosofia. Nella vita, in questa nostra città, così come stiamo facendo nell’amministrazione, le persone di esperienza devono poter aiutare i giovani a crescere. Oggi spesso il problema è che, se ci guardiamo dietro, sembra che non ci sia nulla. Sovente i giovani, a parte qualche rara eccezione, non ci sono, mancano del tutto. Occorre invece fare loro spazio, aiutarli a capire quali sono i valori in cui credere».
«Le iniziative come questa mostra – ha detto Ugo Baldi – si ripetono sempre più belle qui, nella sede di palazzo Visconti Venosta. Noi come amministrazione abbiamo un sogno: arrivare a mettere a posto cascina Nuova. Prima di venire qui, con tanto di stivali, ero con Marco Fasano e altri, ad aiutare a mettere un po’ di ordine le tettoie e il cortile della cascina Nuova. Mentre eravamo al lavoro guardavamo gli spazi pensando già a quello che potranno diventare: un polo culturale, molti più di una biblioteca dove si prendono in prestito libri. Ci sono spazi per attività culturali, mostre e conferenze. Certo, per raggiungere tale obiettivo, dovremo trovare le risorse che oggi non ci sono. Magari mettendo insieme un gruppo di imprese, potremo anche riuscirci. Già oggi qualche piccolo passetto rispetto al passato siamo riusciti a farlo. La cascina Nuova è della città di Torino ed è gestita dalla Fondazione Cavour. Si è costituito un gruppo di lavoro che vede presenti la città di Torino, la città di Santena, la Fondazione Cavour e gli Amici di Cavour: tutti insieme si ragionare sul futuro della cascina Nuova. Dalla Compagnia di San Paolo sono arrivati 25mila per cominciare a pensare uno studio di fattibilità. Noi diciamo che la priorità va alla localizzazione della biblioteca civica Enzo Marioni. E stiamo lavorando per arrivare a conseguire questo risultato».
A seguire il saluto dell’assessore Paolo Romano: «Ringrazio il sindaco, anche se mi ha lodato un po’ troppo. Il sindaco Ugo Baldi ha sempre trascinato noi giovani e non ci ha mai lasciti soli; per questo dobbiamo ringraziarlo. In questa sede desidero anche ringraziare tutto il direttivo dell’Unitre. Ho avuto modo di conoscervi alla presentazione dell’anno accademico che ha un programma fitto e di qualità. Oggi questa mostra ci permette di poter ammirare i bei frutti di questo percorso. Rivolgo un grazie ai due maestri, di acquerello e di origami. Si tratta di forme artistiche che trasmettono emozioni e hanno la capacità di farle rivivere a tutti noi. Forme d’arte che materializzano quello che le persone hanno dentro di bello. Vi auguro di continuare per questa strada ancora per molto tempo, con altre iniziative. Noi siamo fieri di poter appoggiare le vostre attività, patrocinandole e concedendo gli spazi comunali. Come ha detto il sindaco sta prendendo piede l’idea di poter avere nuove strutture a disposizione: negli spazi di cascina Nuova speriamo un giorno di poter realizzare quello che per ora è solo un nostro sogno».
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