Santena – 12 maggio 2013 – «Bene. Benvenuti a tutti. Credo che per la città di Santena oggi sia veramente un momento magico. Qualche mese fa ci siamo guardati in faccia noi amministratori e abbiamo detto: “Ma come possiamo pensare di chiamare stranieri dei bambini nati a Santena? Dovremo vergognarci”. Quindi abbiamo deciso di conferire loro la cittadinanza onoraria perché riteniamo sia un atto di civiltà». Sono parole del sindaco Ugo Baldi, pronunciate oggi durante la cerimonia che ha visto la Città di Santena conferire la cittadinanza onoraria a bambini e ragazzi di origine straniera nati in italiana, figli di genitori residente in città.
Il sindaco, con voce rotta dall’emozione, ha detto: «Io non lo so, ma credo che i nostri governanti a livello più alto forse hanno dimenticato che gli italiano per secoli sono stati emigranti nel mondo. Speriamo che il nuovo governo e il nuovo ministro per l’Integrazione ci aiuti in questa direzione. Il conferimento della cittadinanza onoraria è simbolico, ma per noi è importante. Per noi i nostri ragazzi non sono mai stati stranieri: sono santenesi, italiani. Accidenti, eccome se lo sono».
«Non posso che ringraziare le autorità presenti di Romania e Albania e dell’Unicef – ha detto Ugo Baldi –. Abbiamo anche invitato il nuovo ministro dell’integrazione anche se sapevano che una sua presenza era praticamente impossibile. Noi siamo veramente fiduciosi che qualcosa possa cambiare. Abbiamo bisogno che tante cose cambino. Sapete bene quanto abbiamo bisogno che si crei lavoro Siamo tutti in difficoltà. Il fatto di essere una sola comunità credo ci aiuti molto. Credo che questo atto sia un bel passo in avanti. Anche io voglio ringraziare Lidia Pollone, presidente del consiglio, perché lei è stata l’anima e il promotore di questa iniziativa, insieme a tutta l’amminsitrazione comunale».
Il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini è avvenuto nel teatro Elios, oggi pomeriggio, nell’ambito della festa dei popoli, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la parrocchia di Santena. La cerimonia è iniziata alle 15,30 con lo spettacolo The Magic Aladin, prestigiatore illusionista che ha intrattenuto e incantato bambini e ragazzi per oltre un’ora.
Introdotta da Lidia Pollone, presidente del Consiglio comunale cittadino, Maria Costanza Trapanelli, presidente del Comitato provinciale per Unicef di Torino, ha affermato: «Grazie a tutti quanti. Buon pomeriggio e soprattutto un augurio a tute le mamme; oggi è la loro festa. Desidero ringraziare il sindaco della città di Santena, Ugo Baldi, la presidente del consiglio comunale, Lidia Pollone e l’amministrazione comunale per il gentile invito a questa importante cerimonia. Il mio plauso e il mio saluto più affettuoso va a tutti i 162 bambini che oggi ricevono la cittadinanza onoraria da parte dal Comune di Santena. Sono loro i veri protagonisti della giornata. L’Unicef si congratula con il sindaco per questo gesto che, pur avendo un significato simbolico, denota proprio un grande senso di civiltà. L’Unicef lavora costantemente per la promozione e l’uguaglianza dei diritti e per l’eliminazione delle discriminazioni nei confronti dei i bambini e degli adolescenti che vivono in Italia, soprattutto coloro che appartengono alle categorie più vulnerabili, come i bambini di origine straniera».
La presidente del Comitato provinciale per Unicef di Torino, ha aggiunto: «Secondo l’Istat i bambini stranieri che vivono sul nostro territorio sono circa un milione. L’acquisizione della cittadinanza italiana è attualmente disciplinata dalla legge numero 91 del 1992 che però non è più al passo con i tempi. Un minorenne nato in Italia da genitori stranieri, regolarmente residenti non acquisisce automaticamente la cittadinanza italiane, ma risulta straniero. Questo significa che è costretto a richiedere tramite i suoi genitori un permesso di soggiorno che va poi rinnovato. E, ad esempio, non può recarsi all’estero nella fase di rilascio o rinnovo; non può partecipare a sport agonistici. Per questi bambini e adolescenti si è evidenziato un grave rischio di esclusione sociale e di mancanza di opportunità. E questo vale per molti ambiti come la sanità, l’istruzione, la sicurezza abitativa ed economica. La situazione è paradossale per le seconde generazioni, ovvero i figli nati o cresciuti in Italia da genitori immigrati che hanno sviluppato un senso di appartenenza nei confronti del Paese dove studiano, vivono o lavorano. Se un ragazzo desidera richiedere la cittadinanza italiana deve aspettare sino al compimento del 18esimo anno di età. Quindi, per 18 anni è straniero. Oltretutto ha un solo anno di tempo per poter provvedere, ma spesso questi ragazzi non sono neppure informati. Io pregherei le amministrazioni comunali di agevolare queste informazioni. Se volete sul sito dell’Unicef www.unicef.it è disponibile una info grafica che può accompagnarvi nel percorso per il raggiungimento della cittadinanza italiana. Unicef Italia attraverso la campagna “Io come tu” e attraverso il programma “Città amiche dei bambini” propone alle amministrazioni comunali di compiere gesti simbolici come quello di oggi, che indirizzino la società civile verso una reale cultura dell’inclusione: Unicef crede che sia ormai necessaria una revisione dell’attuale legge. L’attribuzione della cittadinanza onoraria è stata incoraggiata anche del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Il nuovo ministro per l’integrazione Cecile Kyenge, di origine Congolese ha posto la cittadinanza la centro della sua agenda politica. Noi, in questi giorni – lo vediamo in televisione, lo leggiamo sui giornali –, si sente parare molto di “Ius soli”, anche con pareri contrastanti. Noi siamo convinti che il fatto che se ne parli sia comunque un buon auspicio. Noi ci auguriamo che presto i bambini stranieri possano diventare cittadini italiani. Auguri a tutti i bambini e ai ragazzi».
Artan Doda, console onorario d’Albania a Torino, ha detto: «Grazie, buongiorno a tutti. Io sono veramente onorato di essere oggi qua, con voi, in questa bellissima cerimonia di conferimento delle cittadinanza onoraria a questi meravigliosi bambini. Purtroppo l’Italia è il secondo Paese in Europa, dopo la Svizzera, con le regole più severe per ottenere la cittadinanza. Non basta nascere in Italia per diventare cittadini italiani; è possibile dopo due anni di matrimonio con un cittadino italiano o dopo 10 anni di residenza. E pensare che in Italia ogni anno nascono quasi 100mila bambini da genitori stranieri. E tutti questi diventeranno cittadini italiani sono una volta che hanno compiuto 18 anni. Si tratta di un paradosso perché questi la maggior parte di questi bambini parlerà solo l’italiano, studierà solo la storia italiana e si sentirà italiano a tutti gli effetti. Dico che è un paradosso perché l’Italia è sempre stata – ed è tutt’ora – un esempio di grande accoglienza e di agevolazione del processo di integrazione degli immigrati. Eppure continua a essere uno dei Paesi con le regole più severe per ottenere la cittadinanza».
«Io, comunque – ha aggiunto Artan Doda – sono convinto che presto anche l’Italia supererà questa barriera così come hanno fatto la Francia e la Germania. E sono convinto che iniziative come quella di oggi ci fanno ben sperare che quel giorno sta per arrivare. Voglio ringraziare l’amminsitrazione comunale di Santena, in particolare il sindaco Ugo Baldi e la presidente del consiglio comunale Lidia Pollone. Un particolare ringraziamento e saluto anche alla presidente dell’Unicef Torino, Maria Costanza Trapanelli per quello che l’Unicef fa, ormai da tanti anni per i bambini poveri in tutto il mondo. Visto che oggi è anche la festa della mamma, rivolgo un augurio a tutte le mamme».
Mariana Olteanu, console di Romania a Torino, ha detto: «Sono emozionata. Gentili signore e signori, grazie per l’invito a partecipare a questo evento. La cittadinanza onoraria italiana ha un profondo valore simbolico di apertura integrazione e senso di appartenenza a una unica comunità. La cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri e residenti in Italia è un atto dal profondo valore culturale e sociale che ripercorre la strada della integrazione tracciata dalla normativa europea e da quelle nazionali. Negli ultimi anni è incrementato il numero di bambini nati e cresciuti in Italia da cittadini immigrati e residenti nel Comuni italiani. Diverse famiglie provenienti dalla Romania e i loro figli si sono perfettamente integrati nel tessuto sociale cittadino, grazie all’ottimo lavoro svolto dal mondo della Scuola e dalle associazioni. Questi bambini e giovani parlano italiano, leggono in italiano, scrivono in italiano, studiano la storia d’Italia. Per tutti queste ragioni e mi auguro che, in futuro, i bambini nati in Italia possano avere la cittadinanza italiana per la nascita sul territorio italiano».
Simona Steluta Sora, viceconsole di Romania a Torino, ha riferito: «Benvenuti a tutti i ragazzi, rivolgo un saluto da parte del console generale di Romania a Torino che desidera ringraziare il sindaco e tutta l’amministrazione per quello che è stato fatto per i bambini rumeni e per tutti i bambini stranieri presenti a Santena».
Subito dopo bambini e ragazzi sono stati chiamati sul palco per la consegna della cittadinanza onoraria.
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