Torino – 4 settembre 2013 – Ieri Graziano Delrio, ministro per le Autonomie, ha incontrato a Palazzo Civico il presidente Anci Piero Fassino e un nutrito drappello di sindaci provenienti da tutto il Piemonte, tra cui il sindaco di Santena Ugo Baldi. Di seguito, la cronaca dell’incontro, come riportata oggi da TorinoClik, agenzia quotidiana del Comune di Torino.
Il ministro Delrio incontra i sindaci del Piemonte
Martedì pomeriggio il ministro per le Autonomie Graziano Delrio ha incontrato a Palazzo civico il presidente Anci Piero Fassino e un nutrito drappello di sindaci provenienti da tutto il Piemonte. Solo fino a pochi mesi fa sindaco e presidente Anci a sua volta, il neoministro ha ascoltato le ragioni dei Comuni, subissati dai tagli della spending review e alle prese con serie difficoltà di bilancio che ne hanno limitato la capacità di investire, di fornire servizi essenziali, di garantire il proprio ruolo di primo sportello delle istituzioni al servizio del cittadino. Piero Fassino ha sottolineato che negli ultimi 12 anni si è assistito a una progressiva riduzione dei trasferimenti del Governo agli Enti locali. “Siamo arrivati al punto minimo, oltre al quale non si può più andare. I Comuni sono erogatori di servizi essenziali per le famiglie e per le imprese; i sindaci hanno fatto miracoli per garantire un equilibrio dei propri bilanci, in parte agendo sul piano delle tariffe. Ora questo schema non può essere ulteriormente dilatato e nel 2014 non ci potrà più essere un’ulteriore diminuzione dei trasferimenti. Occorre quindi aprire una nuova fase delle relazioni tra Comuni e Governo”.
Sul piano della fiscalità locale, Fassino ha ricordato che “se il governo decide di rimodulare la fiscalità locale deve confrontarsi con noi, evitando la tentazione di un ulteriore scarico di responsabilità sulle nostre spalle” e soddisfacendo due criteri: “Garantire equità fiscale e sostenibilità per le famiglie italiane, già provate dalla crisi”. Per quanto riguarda il 2013, il presidente Anci ha ottenuto dal Governo ampie rassicurazioni sulla compensazione totale del gettito Imu tramite risorse “sulle cui fonti ancora non ho avuto indicazioni”. Si parla di quasi 5 miliardi di euro, i cui tempi di erogazione sono anch’essi tutti da definire. C’è poi la copertura del 2012, ancora non erogata, che sarà affrontata nella discussione sulla legge di stabilità: altri 700 milioni di euro. Infine, il problema del Patto di stabilità, che blocca la capacità di investire dei Comuni, molto citato negli interventi degli altri sindaci presenti. “È diventato una prigione, che limita non solo gli investimenti, ma anche la capacità di mantenere gli standard di sicurezza: si veda il tema delle buche, che ha riempito le pagine dei giornali questa estate. La crescita passa dagli investimenti; si deve mettere in moto una capacità di spesa intervenendo sulle regole del Patto, superando la sciocchezza di applicarlo anche ai piccoli comuni”.
Il ministro ha ricordato che gli obiettivi del Patto di stabilità, concordati con Bruxelles, non possono essere cambiati, ma sulle regole si può intervenire. “Già il ministro Saccomanni – ha ricordato Delrio – ha garantito un passaggio al Patto di stabilità eurosostenibile: obiettivi di equilibrio di bilancio garantiti, assenza di deficit che non si possa ripagare e riduzioni del debito sono i punti fermi di questo modello. Mi farò promotore della necessità di escludere dal Patto le spese per la sicurezza e per la qualità della vita, garantendo ai Comuni un alto grado di autonomia di bilancio all’interno di pochi parametri misurabili, in modo da premiare i virtuosi. Inoltre, dovranno essere esclusi tutti quegli investimenti che siano in grado di generare Pil e che quindi, creando reddito, producano nuovo gettito fiscale. Come nelle imprese, si dovrà calcolare il ritorno dell’investimento per misurarne la qualità”.
Delrio ha ricordato che nel 2012 i Comuni hanno risparmiato più di quanto loro richiesto. “Per questo, ritengo il processo di risanamento della spesa pubblica comunale ormai consolidato. Nel 2014, l’Imposta per i servizi locali raccoglierà circa 6 miliardi, la somma di quanto finora garantito da Imu e Tarsu. Da parte del Governo, ci sarà una copertura ulteriore di circa il 30 percento dei bilanci, per complessivi 2,5 miliardi. Le regole della nuova tassa e il gettito dello Stato permetteranno ai Comuni di modulare le aliquote sulla base delle effettive condizioni dei loro cittadini, garantendo equità di applicazione”. Siamo quindi in una fase di passaggio, ha concluso il ministro, che richiede fiducia e collaborazione. L’obiettivo è di costruire insieme un percorso per far riprendere fiato ai Comuni e a garantire un’efficiente gestione dei servizi da loro erogati. A fine settembre ci saranno i primi risultati di questo percorso, con la definizione della legge di stabilità e si potranno fare le prime valutazioni.
Mauro Marras
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Fonte: TorinoClik, agenzia quotidiana del Comune di Torino, numero 153, mercoledì 4 settembre 2013. Edizione delle ore 17,30