Mons. Nosiglia: Fiat, un segno di speranza

Torino – 7 settembre 2013 – «Un segno di speranza, importante». L’arcivescovo Cesare Nosiglia, interpellato da «Avvenire», commenta così l’annuncio che Fiat intende riprendere l’impegno sugli investimenti per Mirafiori realizzando, a partire dal prossimo anno, una nuova linea, con modelli pronti dal 2015. L’arcivescovo, in questi mesi, si è speso in prima persona per garantire che il dialogo tra Fiat e territorio torinese non venisse mai interrotto, anche nei momenti – e non sono stati pochi – il cui il confronto pareva impossibile.

Mons. Cesare NosigliaL’arcivescovo, in relazione alla riapertura di Mirafiori, ha ricordato che adesso più di prima ciascuno deve «fare la propria parte». La decisione di investire su Mirafiori significa, infatti, che i vertici Fiat intendono mantenere gli impegni presi con l’Italia, nei termini dell’accordo raggiunto con i sindacati che firmarono l’intesa dopo le consultazioni a Pomigliano e Mirafiori. Nosiglia ha auspicato che anche il governo centrale, le parti sociali così come le istituzioni torinesi e piemontesi, mantengano l’attenzione e la disponibilità necessarie per procedere nella ristrutturazione e nel rilancio della fabbrica: anche perché, fino a giugno 2014, a Mirafiori continua la cassa integrazione – e l’annuncio di Marchionne era anche necessario per poter chiedere un ulteriore contingente di contributi sociali.

In più occasioni Nosiglia ha incontrato i vertici Fiat (visitando anche il nuovo stabilimento Bertone – Maserati, nel giugno scorso) e ha ricordato, nell’omelia di San Giovanni patrono di Torino, lo storico legame tra la famiglia Agnelli e la città, e dunque l’importanza che Fiat rimanga tra i protagonisti della sua «rinascita».

Marco Bonatti

**
Fonte: www.diocesi.torino.it