Rassegna stampa – La Stampa – “La bandiera del Frejus”

Santena – 18 settembre 2013 – “La bandiera del Frejus”: questo il titolo dell’Editoriale dei lettori che oggi il quotidiano torinese La Stampa pubblica  a pagina 30, quella delle lettere e commenti. L’ha scritto un santenese, Gino Anchisi, volontario dell’associazione Amici di Camillo Cavour. Di seguito, il testo dell’intervento.

L’editoriale dei lettori

LA BANDIERA DEL FREJUS

N_20130918_LAS_30_T_NA_CLT_001Sono preoccupato per l’azione dei NoTav, ma ancor più m’impensieriscono gli indifferenti, gli ATav, quelli che pensano che ben altri siano i problemi da risolvere. Un giovane italiano, con un buon posto di lavoro, mi ha detto che sta facendo la movimentazione delle merci in un’azienda alle porte di Torino. Lavora per le ferrovie svizzere. Al centro dei loro interessi c’è la movimentazione delle merci dalla Pianura Padana, verso il Nord Europa. I loro treni circolano dal Sempione, ma soprattutto dal Lôtschberg, 34,5 km, e dal Gottardo dove, nel 2016, entrerà in funzione il nuovo tunnel di 57 km. Mi chiedo dove siano i nostri treni, perché si lascino sfuggire l’affare. L’indifferenza verso la produzione di beni e servizi è il male che affossa l’Italia. Il lavoro, orgoglio delle generazioni che ci hanno preceduti, non è più considerato. Eppure il saper fare è alla base della nostra storia patria.

Per scoprire quello spirito basta salire la strada che scavalca Oropa passando nella Valle Cervo. Lì, all’ingresso della Galleria Rosazza, è riprodotto l’imbocco del Traforo del Frejus, il tunnel più lungo mai realizzato al mondo, ultimato nel 1870, l’anno della Presa di Roma e inaugurato nel 1871. Gli operai, molti del Biellese, trivellarono la montagna tra l’Italia e la Francia scavando una galleria in cui il treno passava all’alta velocità di 50 km all’ora, decuplicando i 5 km orari dei cavalli e dei muli.
Si realizzava il disegno di un ceto dirigente che aveva come figura centrale Camillo Cavour e che comprendeva operai, artigiani, tecnici e impresari. Nel cantiere avevano portato un’esperienza secolare e la consapevolezza di essere parte di una società che stava evolvendo sospinta dalle nuove tecnologie, dalle infrastrutture e da moderne istituzioni. Fondarono la Società Operaia del Traforo. Finita l’opera, salvarono la memoria di ciò che avevano fatto. Comprarono la Bandiera e gli arredi della Società di Mutuo Soccorso del Traforo, li trasferirono a Campiglia Cervo e fondarono la Società Operai della Valle Andorno, dove ancora sono custoditi con amorevole passione.

Gino Anchisi, volontario dell’Associazione Amici di Camillo Cavour, Santena

**

Fonte: La Stampa – 18 settembre 2013 – pagina 30

**

Scarica l’articolo: LaBandieradelFrejus

**

Scarica la pagina: lastampar2013_09_18_pag30

**

www.rossosantena.it

Twitter @rossosantena