Santena, la pioggia non ferma la festa in onore dei santi medici Cosma e Damiano

Santena – 29 settembre 2013 – Il maltempo ha condizionato, ma non ha fermato la 49esima edizione  della festa che la comunità riacese ha dedicato in onore dei santi medici Cosma e Damiano. Le autorità hanno parlato in chiesa e la processione ha avuto tragitto più corto rispetto a quello programmato. «Questa è la 49esima festa in onore dei santi Cosma e Damiano – ha detto il sindaco nel suo indirizzo di saluto –. Ho un sogno: mi piacerebbe che per i cinquant’anni di festa, in processione, insieme ai santi medici Cosma e Damiano ci fosse anche san Lorenzo. Siamo e dobbiamo essere una sola comunità. Buona festa a tutti». A questo punto, in chiesa, dai presenti si è levato un applauso. Il presidente Antonio Cosimo Trimboli ha detto: «Grazie signor sindaco: è veramente una bella idea». Di seguito, la cronaca della giornata di oggi.

CosmaeDamiano2013_00La giornata clou per la festa della comunità riacese è iniziata nel primo pomeriggio, con la deposizione di una corona d’alloro alla lapide che i ricorda i santenesi caduti nelle ultime guerre. La sfilata è partita dal piazzale di via De Gasperi. In testa una decina di gagliardetti di associazioni cittadine, a seguire la filarmonica Vinovese “Giuseppe verdi”, guidata dal M° Denis Manescotto. Subito dietro la corona di alloro, accompagnata dallo stemma della città di Santena e da quello dell’Associazione Santi Medici Cosma e Damiano. Immediatamente dietro le autorità: Antonio Cosimo Trimboli e Gaetano Cosmano, rispettivamente presidente e vice dell’associazione santi medici, il sindaco Ugo Baldi, il vice sindaco Roberto Ghio, gli assessori Lidia Pollone, Dinamaria Ollino, Walter Mastrogiovanni, Paolo Romano e i consiglieri Rosella Fogliato, Cetty Siciliano, Giovanni le Donne, Massimiliano Mancuso, Francesco maggio, Domenico Trimboli, il comandante la polizia municipale Gianfranco Alutto e il maresciallo Giovanni Esposito. Tra le autorità anche qualche presidente delle associazioni cittadine. Giunti in piazza Martiri della Libertà è caduta qualche goccia d’acqua; nulla di preoccupante, gli ombrelli sono stati sufficienti a ripararsi. Dopo la posa della corona e la benedizione, impartita dal parroco don Nino Olivero, tutti i presenti sono entrati nella chiesa parrocchia per la celebrazione della messa.

CosmaeDamiano2013_1Durante l’omelia, don Mario Pertile, tra le altre cose, ha detto: «I santi Cosma e Damiano erano santi anargiri e vivevano senza fare assoluta necessità dei soldi. Racconta la tradizione che erano due fratelli, medici, che prestavano il loro servizio gratuitamente nei confronti di coloro che si trovano nella povertà e non potevano permettersi di pagare cure e medicine. La loro sollecita attenzione verso quanti erano poveri ci stimoli a fare della nostra vita un dono da condividere con chi si trova nella necessità. In questa eucaristia preghiamo perché per l’intercessione di questi nostri due santi patroni il Signore ci conceda la grazia e la gioia di fare della nostra vita un dono per venire incontro a chi è nella necessità».

CosmaeDamiano2013_02Al termine della messa è arrivato un fuori programma: a causa della pioggia battente, la processione non è potuta iniziare a fine funzione. Dopo un po’ di incertezza organizzativa, gli indirizzi di saluto delle autorità sono stati fatti direttamente in chiesa. Il primo che ha preso la parola è stato Antonio Cosimo Trimboli, presidente dell’Associazione santi medici Cosma e Damiano: «Buonasera  a tutti. Lo devo dire a malincuore abbiamo dovuto fare un cambio di programma. Solo il cielo ci può fare cambiare il programma. Ben ritrovati a tutti e grazie di essere qui».

CosmaeDamiano2013_03Antonio Cosimo Trimboli ha proseguito con il suo messaggio: «Anche quest’anno siamo riusciti  a organizzare le celebrazioni in onore dei santi martiri, per ritrovarci, stare insieme, divertirci. Tutto questo è possibile per tante persone che, per lavoro o per volontariato, prestano il loro tempo all’associazione e, con passione, collaborano per la buona riuscita della festa. Durante il mese di settembre sulla piazza lungo via de Gasperi si incrociano diversi dialetti, culture e razze – Est Europa e nord Africa, passando per Piemonte e la Calabria. Spesso collaborazione fa rima con integrazione e questo ci rende orgogliosi del nostro operato. Ringrazio per primi tutti i santenesi, per la pazienza. E mi scuso per i disagi che si sono creati nell’allestimento delle celebrazioni. Un evento di queste proporzioni ha effetti collaterali, ma conferisce lustro e visibilità alla nostra cittadina. Ringrazio poi il parroco don Nino che, da buon pastore, segue il nostro gregge. Grazie  al vice parroco don Mauro e a don Martino. Grazie al sindaco Ugo Baldi, al consiglio comunale, per la collaborazione».

CosmaeDamiano2013_04«Ringrazio inoltre l’ufficio tecnico – ha aggiunto il presidente Trimboli – nella figura dell’ingegnere Falabella e gli uffici comunali, nella figura di Luisella Pollone e dell’avvocato Guglielmo Lo Presti  e, non di meno, l’ufficio commerciale del comune. Un particolare ringraziamento va a tutti coloro che rendono possibile la realizzazione di questa festa. All’arma dei carabinieri e ai vigili urbani, i vigili del fuoco e l’associazione carabinieri in congedo, al Gres e al gruppo comunale di Protezione civile, alla banda canonico Serra e alla filarmonica di Vinovo. Un grazie alla Cri e al Gres e a tutte le associazioni presenti, come a tutti gli sponsor che, anche quest’anno, nonostante il periodo di crisi, non hanno fatto mancare il loro sostegno. Rivolgo un grazie  al consiglio direttivo dell’associazione santi Cosma e Damiano di Santena e, naturalmente, a tutti i volontari  e alle volontarie. Vorrei ringraziare ancora i nostri ospiti e, in particola, al dottor Raffaele Squillace: a lui va il riconoscimento del premio il calabrese speciale. Un grazie anche a don Mario Pertile direttore Opera Salesiana del Colle don Bosco. Un grazie va all’assessore della Regione Piemonte Gian Luca Vignale per la sia presenza oggi. Un grazie anche al cronista Pino Carella, di Telemia, venuto dalla Calabria, da Roccella, per produrre un servizio televisivo per portare le immagini della nostra festa in Calabria. Come d’abitudine saluto tutti gli intervenuti con un arrivederci e, soprattutto, con la speranza di ritrovarci anche l’anno prossimo per il cinquantesimo anniversario dei festeggiamenti in onore dei santi medici Cosma e Damiano».

CosmaeDamiano_20Il microfono è passato all’assessore regionale Gian Luca Vignale: «Buona sera  a tutti. Io sono onorato di portare i saluti della Regione Piemonte e i ringraziamenti all’associazione santissimi martiri Cosma e Damiano  per tutto quello che viene fatto per questo evento.  Non è solo un momento di ricordo, una commemorazione: riuscire a ritagliare momenti importanti come questo, per mettere un po’ da parte le attività i tutti i giorni – il lavoro, la cura della famiglia –  per mettere insieme la devozione, la fede, ma anche il sapere stare insieme, credo sia importante.  Momenti come questi servono ai tanti calabresi che partecipano a fare memoria della terra da cui si proviene. Questo è un aspetto fondamentale per il mantenimento dell’identità. La nostra nazione è cresciuta grazie al fatto che c’è stata molta integrazione, ma anche perché momenti come questo che rafforzano l’identità rendono possibile avere un futuro migliore».

CosmaeDamiano2013_06E’ quindi stata la volta del sindaco Ugo Baldi: «Vedo che altre persone stanno ancora arrivando; mi fa piacere che abbiano sfidato il maltempo. Bisogna adattarsi: il tempo non è la cosa peggiore che abbiamo d a incontrare in questi tempi difficili. Anche la pioggia è dono di Dio. E’ il secondo anno che ho occasione di parlare nella festa dei santi medici. Oggi vi voglio parlare della mia prima visita in terra di Calabria, a Riace, che ho fatto questa estate. Non c’ero mai stato, ma non voglio parlarvi dell’accoglienza calorosa che ho ricevuto, perché è cosa nota a tutti l’ospitalità dei calabresi, siano essi nativi sul posto o nati a Santena da famiglie riacesi. E neppure voglio parlarvi e raccontarvi di come io e mia moglie ci siano sentiti a casa incontrando santenesi ovunque e in ogni momento della giornata, a oltre mille chilometri di distanza da Santena. E neppure vi voglio raccontare delle meraviglie culinarie e delle prelibatezze della cucina calabrese, resa vivacissima dalla onnipresenza del prezioso peperoncino locale, senza parlare dei dolci straordinari, che abbiamo avuto il piacere di assaggiare. Ma non voglio dirvi nulla di tutto questo. Sono tutte cose che i calabresi già conoscono e che conoscono anche i non calabresi che hanno avuto la fortuna di andare giù a Riace o in Calabria».

CosmaeDamiano2013_07Ugo Baldi ha continuato: «Voglio invece parlarvi di quella terra bruciata, spaccata dal sole, di quelle colline dolci, appena accennate o dei monti, maestosi, che gli fanno da cornice. Vi voglio raccontare delle storie di vita, delle storie di sofferenza, di speranza, di emigrazione e di ricordi che ho sentito raccontare. Vi voglio raccontare storie di baronie, storie di quella terra a volte odiata e – molto di più – amata. Una terra abbandonata da giovani e ricomprata da adulti, da anziani, da molti di voi. Vi voglio raccontare dell’orgoglio che ho letto negli occhi dei tanti santenesi nel mostrarmi questa loro terra di origine e della loro voglia di rivincita, basata su un amore profondo per un paese che li ha costretti – o ha costretti i loro padri o i loro nonni – verso un destino per lo più ignoto. Vi voglio raccontare di quante cose io abbia imparato e conosciuto su questa nostra Santena, sulla sua storia dal dopoguerra a oggi. Vi voglio raccontare della generosità o della cattiveria dei suoi abitanti di allora, nei racconti ascoltati in terra di Calabria, dalla voce di persone che li hanno vissute sulla propria pelle e che mai avevo avuto la fortuna di ascoltare. Ho appreso più notizie su Santena a Riace parlando con i santenesi riacesi di quante non ne abbia ascoltate dai santenesi doc. Ecco vi voglio parlare di quanto amore e di quanto attaccamento ho sentito per Santena da queste persone che Santena se la sono sudata. Se la sono conquistata non per diritto di nascita o di parentela.

CosmaeDamiano2013_08Ho sentito più di una volta dire da persone riacesi santenesi amo questa terra di Calabria, amo queste radici forti e salde nel mio cuore e non potrei vivere senza gustarne ogni tanto il sapore, ma non lascerei mai Santena. Santena che mi ha consentito di vivere una vita da uomo libero, che mi ha permesso di lavorare e di costruirmi una famiglia, dove i figli sono nati e dove mi sento parte di una comunità civile e religiosa. Santena, dove comunque mi è stato lasciato spazio per crescere socialmente. Per tanto che ami la Calabria – mi sono sentito raccontare – non lascerei mai questa città di Santena».

CosmaeDamiano2013_09Il sindaco ha aggiunto: «Ecco, lo scorso anno vi ho anche raccontato un po’ di storia che accompagna la venerazione per questi due santi medici, martiri, gemelli nella professione e nella fede. Molti piemontesi considerano i santi medici come una prerogativa della gente del Sud: non li sentono appartenere alla loro cultura. E neppure alla loro tradizione. Gli stessi nomi – Cosma, Cosimo e Damiano – sono considerati nomi meridionali. Vorrei smentire questo. Molti sanno che tra i più grandi statisti italiani, probabilmente il più grande statista, dopo Camillo Cavour è Giovanni Giolitti, nato a  Cuneo, da genitori piemontesissimi. Però forse pochissimi sanno che Giovanni Giolitti si chiamava Giovanni Federico Cosma Damiano Giolitti. Il più piemontese degli statisti si chiamava Cosma e Damiano. Per non parlare dell’astigiano dove i nomi dei santi medici sono frequenti».

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Il sindaco Ugo Baldi ha continuato: «Probabilmente la cosa più bella e forse di straordinaria normalità è l’iniziativa che il comitato ha voluto sostenere: mi riferisco alla cena di solidarietà che ci sarà domani sera, lunedì 30 settembre,  nel tendone allestito nel piazzale di via De G asperi. Si tratta di una iniziativa lodevole e da sostenere totalmente, finanziata dalla società Anni Azzurri che a Santena gestisce una casa per anziani. Una iniziativa patrocinata da comune e fortemente voluta dall’Associazione santi medici Cosma e Damiano che ha messo a disposizione il tendone e le attrezzature della cucina. Il ricavato della serata servirà a finanziare iniziative a favore di anziani in difficolta che in città sono tantissimi. Questa cena della solidarietà è un bel segnale di fratellanza e di comunità per tutta la cittadinanza. Invito tutti a partecipare».

CosmaeDamiano_21Il sindaco Ugo Baldi ha chiuso con una proposta: «Questa è la 49 esima festa in onore dei santi Cosma e Damiano. Ho un sogno: mi piacerebbe che per i cinquant’anni di festa, in processione, insieme ai santi medici Cosma e Damiana ci fosse anche san Lorenzo. Siamo e dobbiamo esser una sola comunità. Buona festa a tutti». A questo punto dai presenti si è levato un applauso. Il presidente Trimboli ha detto: «Grazie signor sindaco: è veramente una bella idea».

CosmaeDamiano_23A questo punto il presidente Trimboli ha consegnato un presenta a don Mario Pertile, direttore Opera salesiana. Don Pertile ha detto: «E’ la prima volta che venga qui a Santena. Questa targa come riconoscimento della mia visita mi fa molto piacere. Mi ricorderà un momento molto bello vissuto intensamente qui, in questa casa di Dio, con tutti voi santenesi che siete fedeli al Signore e siete devoti dei santi Cosma e Damiano. Buona festa e buona serata a tutti».

CosmaeDamiano_24Il presidente Trimboli ha consegnato un altro presente al diacono Lorenzo Mansueto. «Anche per me è la prima volta che vengo a Santena – ha detto Lorenzo Mansueto – a salutare questi santi Cosma e Damiano. Due santi che conosco da quando ero bambino. Nel mio paese – Alberobello – questi santi sono i patroni, da sempre. Alberobello è diventato comune, liberandosi dalla oppressione borbonica. Nel 1794 la prima statua dei santi medici arrivò ad Alberobello. Era stato un anno di siccità. Quando la statua giunse alle porte del paese, nonostante un sole cocente, ci fu un grandissimo acquazzone. E la gente gridò al miracolo».

CosmaeDamiano_25Il presidente Trimboli ha consegnato al dottor Raffaele Squillace il premio calabrese speciale.  «Non è un medico famosissimo – ha detto Trimboli –  ma quando ho saputo che aiuta tanti degenti per medicine e terapie, facendosi anche carico delle spese. Raffale Squillace, ritirando la targa ha detto: «È un’emozione molto grossa essere qui. Vi ringrazio delle belle parole dette. È una cosa che mi rimarrà nel cuore per sempre. Grazie ancora». Anche l’amministrazione comunale ha consegnato a Squillace una targa simbolica, unita a un volume con immagini di Santena.

CosmaeDamiano_22Visto che la pioggia era cessata è partita la processione con la statua dei due medici Martiri. Il percorso è stato accorciato: dalla chiesa parrocchiale la processione ha percorso via Cavour e poi via Tana, arrivando direttamente in oratorio. Oltre ai consueti cronisti e fotografi locali e la telecamera del Gres di Agostino Ronco, la processione è stata seguita e ripresa da Retemia, emittente regionale di Roccella: il giornalista Pino Carella è venuto a Santena con l’operatore Geny Blefary per registrare una trasmissione di cultura popolare. Poco dopo che le statue dei santi medici Cosma e Damiano sono state sistemate nella cappella dell’oratorio è ripartita la pioggia, battente.

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