A Cordoba l’8° incontro della “Famiglia Bergoglio” argentina

Santena – 30 settembre 2013 – Nei giorni scorsi nella città di Cordoba, in Argentina, si è svolto l’8° incontro della “Famiglia Bergoglio” argentina. Di seguito, il racconto dell’Avv. Luigi Bergoglio, esponente dell’associazione santenese “Le Radici e la memoria”.

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In data 22 settembre 2013, e in rappresentanza dell’Associazione santenese “Le Radici e la Memoria”, ho partecipato all’8° incontro della “Famiglia Bergoglio” argentina, tenuto nella città di Cordoba di quel lontano Paese. Erano presenti 280 persone, provenienti da svariate Province – si consideri che le Province argentine sono enormi, per esempio quella di Cordoba è grande metà dell’Italia, ed è una tra le più piccole –, sì che molti dei partecipanti hanno dovuto affrontare un viaggio di migliaia di chilometri per raggiungere il luogo dell’incontro.

Se pure tutti discendenti, ormai di quarta o quinta generazione, degli avi Battista Bergoglio e Anna Tosco (emigrati da Santena in Argentina alla fine dell’Ottocento, e di cui la nostra Associazione ha avuto modo di occuparsi nell’ultimo lavoro edito), in ragione sia del numero che delle distanze molti dei convitati non si conoscevano tra di loro: ciascuno, quindi, portava al collo un cartellino indicante, oltre che il nome, l’avo di prossimo e quello più lontano (figlio di… nipote di…) così da dar modo di riconoscere il rispettivo grado di parentela.

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Dopo la benedizione augurale da parte di un sacerdote gesuita, stretto collaboratore di papa Francesco quando era vescovo a Buenos Aires, e il saluto di uno degli organizzatori dell’incontro, mi hanno inviato a prendere la parola: nell’occasione, ho portato, a mia volta, il saluto di tutti i Bergoglio santenesi, spiritualmente presenti con me alla riunione, nonché quello del Sindaco, del Parroco e dell’Associazione. Ho ricordato che, malgrado la distanza  – ancor più significativa in passato, quando era più difficile viaggiare – i rapporti tra le famiglie non si erano mai interrotti (sono noti i contatti epistolari trattenuti negli anni 50 tra Rinaldo e Juan Bergoglio) e che se, da un lato, i parenti sudamericani hanno sempre guardato (e guardano) all’Europa, ed in particolare all’Italia, come punto di riferimento anche culturale e civile, dall’altro quelli italiani non li hanno mai dimenticati, e condividono con loro l’orgoglio di vedere i traguardi materiali e professionali raggiunti da tanti “Bergoglio” argentini, che trovano le loro radici nei  pesanti sacrifici affrontati dai padri emigranti.

Il momento di convivialità ha, poi, visto l’esibizione di cori improvvisati, che intonavano le note e le parole di vecchie canzoni italiane (per es. “La Spagnola”) che i cantanti avevano appreso “oralmente” dai padri e di cui, quindi, non conoscevano il significato delle parole: su pressante invito, ho quindi provveduto, per quanto nelle mie capacità, a tradurre quelle frasi per loro sconosciute, ma così amate perché ricordo romantico della loro “prima” Patria lontana. L’incontro si è concluso con l’augurio di una prossima riunione di tutta la grande famiglia in Italia.

Avv. Luigi Bergoglio

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