Santena – 2 novembre 2013 – Nell’ultimo consiglio comunale la consigliera Patrizia Borgarello ha presentato una interpellanza per conoscere la situazione dell’insediamento di via Longoria 20, dove vive una comunità nomade. Gli ha risposto il sindaco Ugo Baldi.
Nel corso degli anni Patrizia Borgarello, che siede nel parlamentino cittadino nella fila della lista Noi X Santena e in consiglio provinciale a Torino come esponente del carroccio, ha presentato una raffica di interpellanze sulla situazione dell’insediamento di via Longoria 20, area in cui vive una comunità nomade. Questa volta con l’interpellanza Borgarello ricorda che presso l’insediamento di via Longoria 20, a fine 2011 è stata rilevata l’edificazione abusiva di numerosi manufatti abitativi e di containers, anch’essi adibiti ad abitazione, con il conseguente insediamento di una numerosa comunità. Nell’interpellanza Borgarello fa presente come “accertato l’abuso, è obbligo procedere, ai sensi del Testo unico dell’edilizia, all’ordine di demolizione e, accertata la non intervenuta demolizione nel tempo di 90 giorni dalla ingiunzione, alla acquisizione dell’area al patrimonio del Comune”.
Sempre la Borgarello nell’interpellanza sostiene che “Tale procedura è obbligatoria e non prevede deroghe” e che siccome “l’accertamento dell’abuso risale al 28 ottobre 2011, risultano quindi ampiamente decorsi i termini”. Con l’interpellanza la Borgarello chiedeva al sindaco “Se e quando il Comune ha notificato il provvedimento di acquisizione dell’area e alla sua trascrizione nei registri immobiliari”, e “In caso negativo, per quale motivo non si sia provveduto nei termini”. La consigliera termina la sua interpellanza affermando che “In caso di inottemperanza, si richiederà l’immediata trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica affinché proceda nei confronti dei responsabili per omissione di atti di ufficio”.
In consiglio comunale la consigliera Borgarello ha illustrato così l’interpellanza: «La domanda che io faccio al sindaco è per quale motivo non si è ancora acquisito il terreno. L’atto di acquisizione è un dovere del Comune. Non mi sembra invece corretto attendere che si concluda il procedimento legale in corso prima di procedere. Mi interessa capire dal sindaco se questa acquisizione si vuole fare o meno, a prescindere da quando potrà arrivare la sentenza sulla vicenda che è in corso».
Il sindaco Ugo Baldi ha risposto così: «Quando un atto è sub iudice non si procede all’acquisizione. Se la consigliera non è soddisfatta andiamo tutti in Procura della Repubblica, facciamo un pulmino… Io non ho nessun problema a difendere questo atto. Questa cosa l’ho già detta anche la volta scorsa alla consigliera che aveva già chiesto la stessa cosa. Ma la consigliera Borgarello evidentemente fa un po’ fatica a comprendere. Le motivazioni del nostro agire sono molto semplici. Noi oggi non siamo in grado di poter ricollocare i soggetti che sono in via Longoria 20. Noi non disponiamo né di risorse né di strutture per poterlo fare. E comunque, anche se le avessimo, ma lo ripeto non le abbiamo, io non mi sognerei di andare a sportare questo nucleo inserendolo in qualche parte della città rischiando di generare un disequilibrio pazzesco all’interno della comunità santenese. Ci sono altri comuni che sono nelle nostre condizioni, ad esempio Calcinato in provincia di Brescia, comune guidato da un sindaco leghista. In quel comune una vicenda del tutto simile è cominciata ben prima della nostra e le cose non si sono ancora sbloccate. Vorrei anche dire che la situazione di via Longoria 20 non può essere paragonata, come invece fa la consigliera Borgarello – alla situazione esistente in via Cavour, alla Trinità, dove siamo in presenza di un abuso edilizio».
Il sindaco ha aggiunto: «E poi c’è una legge regionale che tutela la comunità nomade rom insediata in via Longoria 20. Pertanto non possiamo che attendere la sentenza. E intanto noi stiamo preparando un contro ricorso. All’inizio di settembre il Tar ha emesso una ordinanza in cui ci viene chiesto di fornire altra documentazione: noi stiamo preparando la contro-difesa. La vicenda va avanti e noi ci muoviamo seguendo i procedimenti di legge. La normativa regionale pone a carico del comune precisi obblighi in merito ai manufatti che devono ospitare rom e zingari. Lo ripeto: assolutamente noi come comune non siamo in grado di fare fronte a questo. Io non ho abitudine di nascondere le cose ai santenesi e lavoro sempre in trasparenza. Abbiamo fatto dei sopralluoghi per verificare la situazione dell’insediamento e per cercare di tutelare i tanti minori che vivono lì. Il responsabile dell’insediamento ci ha chiesto di avere l’acqua potabile: attualmente dispongono solo di un pozzo. Non avendo nessuna possibilità concreta di poterli ricollocare stiamo facendo il possibile per ripristinare le condizioni minime di vivibilità per l’insediamento. Stiamo ragionando su piccole migliorie che si possono fare in loco per consentire alle persone che vivono lì una vita quantomeno dignitosa. Non appena arriverà la sentenza contatteremo la Regione per aprire un tavolo che veda presenti Comune, Regione, Provincia e Prefettura per provare a individuare una possibile soluzione. Per l’insediamento di via Longoria 20, come per tanti altri campi rom sparsi in tutta la regione, non ci sono all’orizzonte soluzioni alternative. Stiamo lavorando per cercare di difendere i soggetti più deboli: ad esempio negli ultimi mesi i ragazzi hanno smesso di frequentare con assiduità le lezioni scolastiche. Stiamo lavorando di concerto con la direzione didattica, con i carabinieri e con i servizi socio-assistenziali per far ritornare alla normalità la situazione dei minori».
La consigliera Patrizia Borgarello ha replicato così: «Ringrazio il sindaco. Ho ascoltato la sua risposta: ovviamente non condivido affatto certe sue dichiarazioni». La consigliera ha definito “famigerata” la legge regionale che tutela le comunità nomadi e poi, in modo provocatorio, ha detto: «qualora ci fossero famiglie italiane che per qualche motivo siano in difficoltà il comune dovrebbe trovare loro una collocazione così come sta facendo per coloro che vivono in via Longoria 20».
Il sindaco ha risposto così: «Intanto la comunità di via Longoria 20 in gran parte è costituita da cittadini italiani. Ognuno può fare le proprie considerazioni, fa parte del gioco. Poi però i problemi vanno affrontati. Tra le cose che abbiamo chiesto agli insediati in via Longoria 20 è di non aumentare il numero: e questo sarebbe già un buon risultato. Alcuni loro giovani, che si sono sposati di recente, sono andati a vivere nei campi nomadi nella Toscana e nel Lazio. Conosco le posizioni politiche in cui si ritrova la consigliera Borgarello: si tratta di posizioni che non condivido. Noi stiamo facendo il possibile per migliorare la situazione della comunità che vive in via Longoria 20. E lavoriamo affinché i bambini tornino a frequentare quotidianamente la scuola. Lo scorso inverno ci siamo trovati di fronte a una situazione veramente drammatica: abbiamo trovato bambini scalzi, a fronte di temperature rigide, pari a meno 10, meno 15 gradi centigradi. Torno a dire che la situazione di via Longoria non è paragonabile al caso di via Trinità dove è stata costruita una casa abusiva in zona con vincolo cimiteriale. In via Longoria 20 sono stati posati abusivamente dei fabbricati su un terreno agricolo: è una cosa del tutto diversa».
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