Santena – 17 novembre 2013 – L’assemblea organizzata dal consiglio di istituto con i genitori si è aperta con un intervento del dirigente scolastico Giuliana Testori che ha spiegato finalità e utilizzo del contributo volontario. La riunione si è svolta il 13 novembre a palazzo Visconti Venosta.
Giuliana Testori, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Santena ha iniziato così: «Intanto perché il contributo volontario? Perché i finanziamenti che nel passato venivano erogati alla scuola da parte del ministero dell’Istruzione sono via via diminuiti. Stiamo parlando di risorse destinate per il funzionamento didattico e amministrativo delle scuole. La scuola statale in questo momento funziona perché ha un organico con personale statale, pagato dal Ministero: i docenti e il personale ausiliario, collaboratori e amministrativi. Poi la scuola ha naturalmente bisogno di finanziamenti per il funzionamento spicciolo, cioè sia quello amministrativo, sia il funzionamento didattico, in pratica le attività che si svolgono in aula».
La dirigente ha proseguito: «I finanziamenti che negli ultimi dieci anni abbiamo ricevuto per il funzionamento amministrativo e didattico sono stati questi: nell’anno 2003 abbiamo avuto 13.756 euro; nel 2004 sono arrivati 13.744 euro; nel 2005 la somma è stata di 14.037 euro; nel 2006 la cifra si è ridotta a 9.637 euro; nel 2007 abbiamo avuto 7.179 euro; nel 2008 la somma è stata 7.138 euro; nell’anno 2009 abbiamo ricevuto zero euro; nel 2010 sempre zero euro; nel 2011 abbiamo avuto 9.084 euro; nel 2012 ancora zero euro; nel 2013 sono arrivati 6.090 euro. Questo è il trend dei finanziamenti dello Stato – legati al numero di alunni dell’Istituto comprensivo – arrivati alle scuole santenesi. A fronte di queste cifre – siamo passati da 14mila euro a poco di più di 6mila, con alcuni anni in cui le risorse sono state pari a zero – la scuola santenese ha continuato a funzionare come prima: le pagelle sono state consegnate; la segreteria ha proseguito il normale lavoro di sempre, sono state prodotte tutte le pratiche amministrative. Questo è stato possibile perché siamo andati a erodere e ridurre le spese, tutto dove era possibile. L’amministrazione comunale versa un contributo che, in parte, serve per andare a coprire spese didattiche. A fronte della drastica riduzione delle risorse arrivata con le erogazioni statali, negli ultimi 7-8 anni, la scuola – per certi versi – si è come fermata: ad esempio non possiamo rinnovare i computer presenti nella segreteria. E non siamo in grado di sostituirli neanche quando si rompono. Occorre anche ricordare che quando lo Stato ci comunica l’assegnazione delle risorse, non vuol dire che i soldi siano già nella nostra disponibilità. Spesso arrivano dopo mesi. Mentre invece quando noi presentiamo progetti dobbiamo anticipare il pagamento, ma veniamo pagati solo quando rendicontiamo. Oggi noi siamo ancora in attesa di alcune risorse dello scorso anno, mentre abbiamo già dovuto pagare i progetti di quest’anno. Si tratta di una serie di meccanismi perversi che condizionano il funzionamento della scuola».
La dirigente scolastica ha proseguito così: «Il contributo dei genitori essenzialmente dovrebbe essere finalizzato a poter consentire quelle attività didattiche che, nel passato, venivano finanziate dallo Stato. Ricordo che in questi anni sono diminuite anche le risorse che arrivavano dalla Regione, dalla Provincia e dai Comuni. A fronte di tale situazione il finanziamento che si può pensare è quello che arriva dalle famiglie: certo, non dovrebbe essere così, ma se non si fa questo non si potrebbe fare più nulla o quasi». La dirigente ha relazionato su quanto succede nei comuni vicini rispetto al contributo volontario chiesto dalla scuola ai genitori. A Chieri, il Terzo Circolo da anni chiede 15 euro di contributo volontario. A Trofarello il contributo è di 20 euro, somma comprensiva di assicurazione e diario. A Poirino, per tutti gli studenti sono chiesti 5,50 euro di assicurazione, mentre il contributo va da 18 euro per chi ha un figlio, 15 euro nel caso di due e 13 per le famiglie con tre figli. Sempre a Chieri, alla Quarini, sono chiesti:10 euro di assicurazione e poi 18 euro di contributo volontario nell’infanzia; nella primaria, oltre ai 10 di assicurazione, ci sono 6 euro di diario e 18 euro per contributo; nella secondaria il contributo è di euro 24. A Pino Torinese, nelle scuole dell’infanzia viene chiesto 6,80 euro di assicurazione, 20 euro di contributo; nella primaria e nella secondaria oltre all’assicurazione ci sono 4 euro per il diario e 20 euro di contributo volontario. A Chieri, nel primo circolo, il contributo è di euro 12,50. La dirigente ha chiuso con i dati su due istituti torinesi: Nievo e Matteotti. Ai genitori si chiede 50 euro per: diario, libretto assenza, assicurazione, accesso a internet e contributo volontario. Le scuole di Cambiano e Pecetto non chiedono contributo volontario perché il contributo dei due comuni è di entità così rilevante da rendere superflua tale richiesta.
Giuliana Testori ha fornito altre cifre relative alle spese di funzionamento della scuola. «Stampare le pagelle comporta una spesa di 580 euro l’anno. Le spese postali annuali sono di 2.200 euro. Le spese bancarie ammontano a 1.500 euro. Poi ci sono le bollette della luce e degli altri servizi. Per il solo acquisto del materiale di pulizia spendiamo oltre 1.500 euro. I revisori dei conti costano 500 euro l’anno. Dobbiamo pagare i programmi per fare funzionare la segreteria: sono altri 3.300 euro, cui quest’anno abbiamo dovuto aggiungere 1.300 euro per il registro elettronico, diventato obbligatorio. Siamo nel paese degli obblighi dove però non corrispondono le risorse necessarie».
«La richiesta del contributo volontario arrivata dal consiglio di istituto – ha chiuso Giuliana Testori – va nella direzione di riuscire a risollevare un po’ la situazione delle scuole cittadine. In questo momento se non ci fosse il contributo volontario non riusciremmo a fare fronte ad alcune spese relative al funzionamento didattico. Quest’anno con il contributo volontario sono stati raccolti 9.695,34 euro. Proprio dal contributo volontario abbiamo potuto finanziare e già acquistare 6.350 euro di materiale didattico. Si tratta di materiale di consumo per le classi. Abbiamo anche acquistato degli antivirus per i laboratori e altro materiale per una stampante per il plesso della Gozzano e un gioco didattico per la scuola Cavour e altro materiale per la scuola Falcone. Restano circa 3.000 euro che andranno a coprire parte della spesa da sostenere per il noleggio dei fotocopiatori».
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