Villastellone – 18 novembre 2013 – “C’è chi dice no!”: questo il titolo di un incontro che prevede la testimonianza di Tiberio Bentivoglio, imprenditore di Reggio Calabria che non si piegò alla ‘ndrangheta. L’appuntamento è organizzato dal presidio Libero Grassi di Libera e dall’Unitre di Villastellone, giovedì 21 novembre 2013, con inizio alle ore 20,45, nella sala Pro Loco, in via Gennero, 5 a Villastellone.
Nel volantino che invita a partecipare alla serata sono riportate alcune frasi di Tiberio Bentivoglio:
“Sono stato testardo e ostinato e continuo a esserlo… Ogni sopruso subito ha cresciuto in me la consapevolezza di avere fatto la scelta giusta: conservare dignità e libertà, proprio quello che si perde quando si scende a patti con la mafia”.
“Eppure è assurdo pagare il pizzo, è la cosa peggiore che possa fare un commerciante, perché significa diventare servi e accettare la sottomissione. Perché chiedere il pizzo oggi non significa solo chiedere soldi. Significa accettare i malavitosi e il sistema che ne consegue. Loro chiedono soldi per chiarire al commerciante chi comanda: qualunque cosa fai, qui in zona, mi devi togliere il cappello. Questo è il segnale che lancia la ‘ndrangheta”.
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Di seguito il link a un articolo pubblicato da “Il Fatto Quotidiano, il 18 febbraio 2013:
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