Santena, polemiche di carta sul ciclocross nel parco Cavour

Santena – 20 novembre 2013 – “Cento in mountain bike dentro il parco Cavour”: questo il titolo con cui oggi il quotidiano torinese La Stampa apre la pagina 49. Un pezzo a tre colonne con tanto di fotona centrale. Nel pezzo si critica che un tratto del primo gran premio ciclocross Camillo Benso di Cavour si svolga all’interno del parco monumentale. Ecco come commentano l’articolo l’assessore Paolo Romano e Marco Fasano, presidente dell’Associazione Amici di Cavour.

ciclocross-1L’assessore Paolo Romano, spiega: «Ho visto il pezzo. E’ una polemica che nasce da un equivoco. La prova di ciclocross si svolge quasi tutta attorno al parco Cavour. Secondo me chi critica l’iniziativa non ha capito bene di cosa si tratta. Per la decima prova del trofeo Michelin il 1° dicembre atleti e bici entreranno  nel parco Cavour passando dal cancello sito lungo via Tetti Agostino all’altezza delle scuola media Falcone. Dopo avere percorso poche decine di metri usciranno dal cancello che si apre sul parco dietro la cascina Nuova. In tutto percorreranno sì e no 40 metri». «Vorrei ricordare a coloro che criticano l’iniziativa che questo tipo di gare si svolgono anche in altri parchi, ad esempio  nel parco della Pellerina e nel parco Vallere: spazi di verde pubblico dove normalmente in bici non si può andare. L’idea del Primo gran premio ciclocross “Camillo Benso di Cavour” è nata con l’intento di dare visibilità e valorizzare il complesso cavouriano. La gara si tiene principalmente nell’area golenale e nel prato antistante cascina Nuova. Il parco però viene interessato solo marginalmente dalla gara: appena poche decine di metri».

«Capisco ben poco queste polemiche  – aggiunge Paolo Romano –. Questa iniziativa è nata da alcuni santenesi che praticano la disciplina del ciclocross. Il loro intento era valorizzare il complesso cavouriano. Tutte le volte che qualcuno si impegna per fare qualcosa per Santena non si perde l’occasione per polemizzare… Detto questo vorrei fosse ben chiaro che non si stravolge proprio un bel nulla. In un tratto di poche decine di metri passeranno gli atleti, impegnati nella prova, con le loro biciclette. Ricordo che non è la prima volta che si organizza una manifestazione sportiva nel parco Cavour. Si tratta di eccezioni che, evidentemente, restano tali».

Un po’ meno british la reazione di Marco Fasano, presidente dell’Associazione Amici di Cavour sia al pezzo di stamattina de La Stampa come all’articolo pubblicato dal bisettimanale Il Corriere di Chieri, martedì 19 novembre, a pagina 6, con il titolo “Mountain bike in competizione nel parco storico”. «E’ fondamentale è andare a vedere di cosa si sta parlando – afferma Marco Fasano –. Questi titoli e articoli di giornale sono mere polemiche. Le iniziative vengono stravolte. Intanto ciclocross non è mountain bike, ma soprattutto vorrei chiarire bene la lunghezza del percorso che sarà realizzato nel parco Cavour: poche decine di metri. La gara verrà svolta quasi tutta all’esterno del parco Cavour. Gli atleti entreranno nel parco passando dal cancello delle scuole medie di via Tetti Agostino, percorreranno venti metri  e, prima di arrivare allo stagno, gireranno sulla sinistra per uscire dal parco tramite il cancello che porta al prato retrostante la cascina Nuova. In tutto percorreranno 40 metri. Scatenare tutto questo putiferio sulla vicenda mi sembra quantomeno strumentale».

«Gran parte della gara si svolge nell’area che i volontari dell’Associazione Amici hanno recuperato in questi ultimi mesi – aggiunge Marco Fasano –. Un’area liberata dai rovi, spianata e sistemata, dove abbiamo messo a dimora una serie di piante. Tutto questo, naturalmente fatto senza mai avere una colonna dai giornali e dai cronisti che non perdono occasione per polemizzare, anche sul nulla, evidentemente sperando di vendere qualche copia in più. Una polemica nata con il pezzo del bisettimanale chierese che si è ben guardato dal chiamare per avere il mio punto di vista. Per quaranta metri di ciclocross nel parco Cavour il bisettimanale e il quotidiano torinese hanno fatto pezzi più lunghi dello spazio che hanno di recente dedicato all’edizione 2013 del Premio Camillo Cavour. Mi interessa che la gente abbia chiaro quale sarà la lunghezza del percorso degli atleti nel parco Cavour – chiude Marco Fasano –. Lascio alla gente giudicare il fatto e non intendo contribuire a fomentare polemiche».

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