Santena – 25 febbraio 2014 – Le querele camminano con velocità differenti: succede ad Asti. Nel caso della querela presentata nel settembre 2009 dall’imprenditore Egidio Di Sora per diffamazione e minaccia aggravata nei confronti di 23 lavoratori e sindacalisti dell’Ages, la macchina della Giustizia procede spedita: domani è prevista una nuova udienza. Invece nel caso della querela per appropriazione indebita presentata, sempre nel 2009, da poco meno di 700 lavoratori del gruppo Ages di Santena, Asti e Ceprano, nei confronti dell’allora amministratore unico Egidio De Sora le indagini non si sono ancora chiuse e la prescrizione si avvicina.
I fatti li riassume Enrico De Paolo, che all’epoca ha seguito la vicenda nella veste di sindacalista della Filctem Cgil: «Quando nel 2009 il commissario straordinario dell’Ages Civardi consegnò i Cud ai dipendenti ci accorgemmo che era riportato l’imponibile, ma non le imposte e le tasse versate. Era successo che l’imprenditore aveva trattenuto le somme, ma non li aveva versate. Stiamo parlando dei redditi riferiti all’anno 2008, quando i dipendenti si erano visti riportare nel Cud l’imponibile fiscale e l’ammontare delle trattenute Irpef, ma nei documenti non era riportato l’ammontare dei versamenti perché – come è poi risultato dalla documentazione che abbiamo avuto successivamente – l’allora imprenditore Egidio Di Sora, amministratore unico del gruppo Ages, le varie trattenute non le ha aveva versate. Una volta chiarito quanto successo i lavoratori, a fine giugno 2009, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Asti per appropriazione indebita nei confronti dell’amministratore unico. Una denuncia presentata da poco meno di 700 lavoratori del gruppo Ages che allora contava tre stabilimenti a Santena, Asti e Ceprano. I mancati versamenti non riguardavano solo l’Irpef: il commissario straordinario, nominato dal Tribunale di Asti, per il gruppo Ages ha certificato un buco di 80milioni di euro».
Enrico De Paolo prosegue: «In questi anni ci siamo recati diverse volte in Tribunale ad Asti per avere notizie della querela presentata dai lavoratori nei confronti dell’imprenditore, senza mai riuscire ad avere notizie certe. Da notizie fornite ai nostri legali la Guardia di Finanza, per conto della Procura di Asti, appena poco tempo fa avrebbe chiesto ulteriore documentazione, tra cui alcuni Cud mancanti. Tutto questo sta a significare che le indagini sarebbero ancora in corso. Se la situazione è questa c’è il fondato rischio che la denuncia di 700 lavoratori non sortisca effetto alcuno perché, dopo sei anni, si avvicina il pericolo della prescrizione».
«Che l’imprenditore abbia trattenuto e non versato le tasse, così come molto altro ancora, è stato pacificamente accertato dal commissario straordinario che, per il gruppo Ages, ha certificato un buco di oltre 80 milioni di euro – commenta il sindacalista – . Davvero ci pare veramente incredibile che, a sei anni di distanza dell’esposto, non siano ancora terminate le indagini. Per contro, la querela presentata dall’imprenditore contro gli operai, che sono andati sotto la sua abitazione per rivendicare il pagamento dei salari, procede spedita: si sono già tenute alcune udienze e la prossima è prevista domani 26 febbraio. Mi sembra che questo doppio binario con differenti velocità per le due vicende strida e sia del tutto incomprensibile».
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