17 marzo: auguri a Santena e all’Italia unita

Santena – 14 marzo 2014 – Santena è un luogo della memoria patria con una forza attrattiva inespressa. Qui i pregi e i difetti degli Italiani si condensano in un andirivieni che richiama continuamente le responsabilità delle persone, dei ceti dirigenti, di uno Stato troppo centralizzato, di un decentramento istituzionale mancato, di una Chiesa che da 50 anni cerca di liberarsi dal clericalismo, di un laicismo incapace di fare giustizia.

Santena_castelloCavour_marzo2014Lunedì 17 marzo è il 153° anniversario dell’Unità d’Italia. Irma Genova mi suggerisce di ricordare a tutti che a Santena c’è uno dei più importanti monumenti della storia patria, uno dei 5 del Piemonte: la Tomba di Cavour, con annessi Castello e Parco. Mi sembra un po’ preoccupata. Effettivamente preoccupa che possa esserci anche dalle nostre parti un calo di tensione sull’importanza di ciò che è successo in questi centocinquant’anni, dalla formazione dello Stato unitario in poi.

In Italia, passata la sbornia televisiva sul 150°, l’attenzione pare affievolirsi. Sembra non ci sia interesse a conoscere e studiare quel delicato processo che vide i nostri più prossimi antenati passare dallo stato di sudditi a cittadini. Quasi che oggi si preferisca avere dei sudditi anziché dei cittadini responsabili. Per fortuna, da noi è diverso. Grazie al lavoro degli Amici di Cavour lo Stato, la Regione, l’Unione Europea, le Città di Torino e di Santena hanno mantenuto fede agli impegni assunti, a metà degli anni duemila, con la Fondazione Cavour. Oggi tutto il complesso cavouriano è in ristrutturazione, segno che la Città si conferma come luogo di valore nazionale ed europeo che deve conservare e promuovere le memorie di tutti gli Italiani, insieme a quelle del protagonista dell’Unità d’Italia.

Santena_castelloCavourlug2013Il compito di promuovere la forza attrattiva della memoria patria non sarà facile da assolvere. La crisi sociale ed etica sta trasformando i comportamenti verso il patrimonio monumentale. C’è il rischio che la sottovalutazione del suo valore prevalga, nonostante il turismo culturale si confermi una grande risorsa che tutto il Mondo ci invidia. L’esempio di Pompei è disperante. Vien da chiedersi perché non è possibile far lavorare chi è stato assunto per svolgere determinate funzioni. Perché non si riesca a ripetere anche a Pompei l’esperienza fatta a Santena con gli operai dell’ex Ages.

Confidando che l’allestimento della casa museo sappia esaltare l’unicità e l’unitarietà dello splendido patrimonio di ricordi, personaggi, arredi, documenti, ambienti di vita famigliare da secoli custodito, non resta che attendere la fine dei lavori.  Nel frattempo è ora di progettare come Santena e il Castello si integreranno per affrontare un futuro che dovrà vedere un forte incremento di visitatori.

Gino Anchisi
Da Santena, la città di Camillo Cavour, 14 marzo 2014.

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