Santena – 16 marzo 2014 – Sabato 15 marzo si è svolta la terza edizione della fiaccolata contro le mafie. Centoventi persone hanno camminato dal parco Levà, di Villastellone, fino al cortile dell’oratorio San Luigi, a Santena. Sul tragitto sono state effettuate più tappe per leggere nome e cognome delle tante vittime delle mafie, a partire dal 1893 sino a oggi.
La marcia, organizzata dal presidio di Libera di Santena e Villastellone, con il patrocinio dei comuni di Santena e Villastellone, è partita poco dopo le 19 dal parco Levà, a Villastellone. Prima della partenza c’è stato un breve indirizzo di saluto da parte di Paola Fazzolari, referente del presidio di Libera che ha ringraziato le tante associazioni che hanno collaborato all’iniziativa.
Il microfono è passato a Davide Nicco, sindaco di Villastellone, che ha detto: «Ringrazio tutti gli organizzatori e gli intervenuti. Questa è una manifestazione importante: credo che la lotta alle mafie e per la legalità non debba essere patrimonio esclusivo di nessuno, ma debba essere un patrimonio condiviso all’interno di ciascun individuo, in ciascuno di noi. Tutti siamo chiamati a portare avanti queste lotte all’interno della nostra vita quotidiana, in modo concreto e costruttivo e non solo con astratti proclami. Noi probabilmente non saremo chiamati a essere eroi, ma a svolgere il proprio compito quotidiano, nella legalità e nel rispetto delle istituzioni».
Subito dopo è partita la marcia. In testa una pattuglia di bambini delle scuole materne e delle elementari di Santena e di Villastellone, che reggeva lo striscione nero del presidio di Santena e Villastellone di Libera, intitolato a Libero Grassi. Questi i piccoli che reggevano lo striscione: Indrit, Stefano, Sara, Emma, Valentina, Ida e Marta. Le loro mani hanno sostenuto lo striscione per larga parte del tragitto, verso la fine erano stanchi e lo striscione è passato agli adulti. Tutti i partecipanti alla marcia avevano una fiaccola con riportato il nome di una delle vittime delle mafie. Alcuni partecipanti avevano magliette di Libera. Qualcuno la bandiera di Libera l’aveva sulle spalle. Tra la gente i due sindaci, Davide Nicco di Villastellone e Ugo Baldi, di Santena, con tanto di fascia. Presenti alcuni amministratori dei due comuni: Walter Gallo e Alfonso Gaeta di Villastellone e una nutrita pattuglia di amministratori santenesi: gli assessori Paolo Romano, Walter Mastrogiovanni, Lidia Pollone, la presidente del consiglio Cetty Siciliano, Giovanni le Donne, Francesco Maggio e Fiorenza di Sciullo. Alla fiaccolata un solo striscione, quello del gruppo di Emergency di Santena. Lungo tutto il percorso, con varie tappe, sono stati ricordate le vittime delle mafie, a partire dal 1893 sino a oggi: nomi scanditi con un megafono, montato sull’auto che apriva la fiaccolata, guidata da Paola Fazzolari. Auto tappezzata dalle bandiere di Libera e dall’immagine dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Tra le persone alla fiaccolata c’era anche Benedetta Bommarito con il marito Giuseppe Consiglio: il fratello di Benedetta, Giuseppe, è stato ucciso nel 1983, a Palermo, insieme al capitano Mario D’Aleo e a Pietro Morici. «Ho sempre partecipato a questa fiaccolata – spiega Benedetta – lo faccio per onorare la memoria di mio fratello Giuseppe».
La fiaccolata in poco più di due ore ha terminato la sua corsa all’oratorio San Luigi di Santena. Significativo il numero di persone delle forze dell’ordine e di volontari che ha vigilato sulla manifestazione e ha regolato il traffico: due componenti la polizia municipale di Villastellone; cinque persone della polizia municipale di Santena; due carabinieri di Villastellone; due carabinieri di Santena; otto volontari dell’Associazione nazionale carabinieri di Villastellone; otto volontari dell’associazione CB Stella; quattro i volontari del Gruppo comunale di protezione civile di Santena; sei i volontari del Gres. A riprendere la fiaccolata il filmaker Agostino Ronco, del Gres che, da anni, documenta i principali eventi santenesi.
La fiaccolata ha finito il percorso nel cortile dell’oratorio santenese dedicato a san Luigi. E’ toccato al sindaco di Santena, Ugo Baldi, terminare di leggere l’elenco delle vittime innocenti delle mafie. Subito dopo, Baldi, rivolgendosi ai presenti sistemati in cerchio, ha affermato: «Vorrei che provaste, insieme a me, a chiudere gli occhi. Avete la mano impegnata dalla fiaccola e non è possibile darci la mano. Ce la diamo io e Davide, sindaco di Villastellone, a rappresentare due comunità che, insieme, si impegnano a contrastare in ogni modo l’illegalità. Proviamo a chiudere gli occhi e proviamo a immaginare quando li riapriamo che in mezzo a questo nostro cerchio ci siano fisicamente tutte le persone di cui abbiamo letto nome e cognome. Forse non ci stanno. Sicuramente non ci stanno».
Ugo Baldi ha aggiunto: «Leggere nome e cognome è troppo poco. Proviamo a pensare a tutta la storia che c’è dietro a ognuno di questi nomi e cognomi, che abbiamo ricordato lungo tutto il tragitto della marcia di questa sera. Dietro a ogni nome c’è una vita, ci sono persone, ci sono intere famiglie. Si tratta di una enormità di persone rispetto alle poche che siamo qui questa sera. Per il prossimo anno dobbiamo impegnarci a esser il doppio o il triplo. Ognuno di noi si impegni a portare qualcun altro a questa marcia. Dobbiamo mantenere vivo questo ricorso. Si tratta di un messaggio importante. Due comunità insieme riescono a fronteggiare meglio questo problema. Grazie a tutti per la partecipazione. Grazie a Libera per aver patrocinato questo evento. Grazie a tutti i volontari e grazie a tutte le persone di buona volontà che questa sera hanno voluto camminare insieme per percorrere insieme questo tratto di strada contro l’illegalità. Grazie a tutti e buona sera».
Paola Fazzolari, referente del locale presidio di Libera ha chiuso così la serata: «Faccio ancora gli ultimi ringraziamenti. Grazie al parroco don Nino Olivero e all’oratorio San Luigi che ci ha ospitati. Grazie a tutti voi che avete partecipato alla marcia. Il prossimo anno speriamo di essere qualcuno in più. Sarebbe importante che ognuno di noi si prendesse l’impegno di portare una seconda persona. Dobbiamo crescere sino ad arrivare a essere due comunità che unite lottano per contrastare le mafie e l’illegalità. Tutti insieme dobbiamo impegnarci per avere una Italia più pulita». A fine manifestazione un bus di Menini ha riportato a casa i villastellonovesi. Altri hanno chiuso la serata con una birra e un panino alla salsiccia, preparato sulla piastra, dal bar Villa Tana.
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