Santena – 28 marzo 2014 – Casa di Riposo di Cambiano, lunedì 24 marzo. Si dovrebbe parlare di assistenza ai malati e anziani, ma il discorso va sui poveri del Mondo. Carlo Miglietta, il relatore, è così, prendere o lasciare, del resto è amico di Arturo Paoli.
Stasera la Parrocchia di Cambiano-Santena, per gli Incontri di Quaresima, invita tutti a riflettere su chi è obbligato a portare la croce e su una donna pietosa che asciuga il volto di un condannato a morte. Il primo, il Cireneo, è uno straniero, viene dalla Cirenaica, dalla Libia. La seconda, la Veronica, è una donna, un essere impuro per sette giorni al mese. Due emarginati sono esempi per una lezione sulla sofferenza, maestra di vita e sulla solidarietà verso l’altro, il modo per dare senso al vivere. Si parla di condivisione, di giustizia, di eguaglianza e naturalmente la riflessione va sui poveri e sui ricchi, sulla società e sulla Chiesa. Il discorso inevitabilmente investe la sfera civile e religiosa, cade sul ruolo dei laici credenti e non credenti e sulla forma dello Stato e della Chiesa, in una società globalizzata che non può più racchiudersi dentro i recinti localisti e nazionalisti.
Miglietta schiera in campo Oscar Romero e Tonino Bello, due campioni della contaminazione con la povertà, materiale e spirituale dei nostri giorni. Viene da chiedersi cosa è capace di proporre la laicità per uscire dall’indifferenza odierna verso le vere cause della povertà e delle diseguaglianze. Ci si domanda come chi è ricco può dare il suo contributo, scegliendo di sprecare di meno, puntando sulla frugalità come abitudine vitale per ridistribuire più equamente le risorse.
I muri tra i laici e i cristiani nascono dalla difficoltà di comprensione del linguaggio, dei significati, dei contenuti. La sfida è sulla capacità di cogliere i segni dei tempi. Una soluzione è arrivata già prima dell’incontro. Una persona si è presentata con un sorriso pronunciando un bel ciao. Ciao, cioè schiavo, cioè “sono tuo servo”, “al tuo servizio”, “sono a tua disposizione perché forse hai bisogno di qualcosa”. Una presentazione che dovrebbe valere pure per le istituzioni che ci governano e sono al nostro servizio. Essere al servizio non è una funzione degradante, anzi, essere al servizio di altri è esaltante, perché è lì che si distingue l’essere cittadino dall’essere suddito. L’incontro tra laici pensanti e non pensanti passa oggi anche da questa frontiera ed ha come esempio comune il servizio pubblico svolto da milioni di volontari per i quali lo spirito di servizio è alla base dell’impegno personale ed etico, rivolto al bene comune. Un modo diverso e provocatorio di agire che vale per tutti. Capace di andare oltre ai pregiudizi e all’abituale modo di pensare, di considerare se stessi e di vivere il rapporto con gli altri.
Prossimo incontro lunedì 31 marzo, ore 21, in Grotta, Chiesa Parrocchiale di Santena “Maria e la maternità sofferente”, chissà dove condurrà il discorso?
Gino Anchisi
Da Santena, la Città di Camillo Cavour, 28 marzo 2014.
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