Santena – 26 aprile 2014 – Ieri la città ha celebrato il 25 aprile, Festa della Liberazione.
Il ritrovo era fissato alle ore 10 in piazza Martiri della Libertà. La cerimonia è iniziata sulle note proposte dalla banda musicale Canonico Antonio Serra, diretta dal M° Anna Maria Merlino. Schierati davanti alla lapide in onore dei santenesi caduti nelle guerre c’erano i gagliardetti delle associazioni cittadine, una pattuglia di alpini, una dell’associazione nazionale carabinieri e una terza dei bersaglieri e una rappresentanza degli studenti dell’istituto comprensivo. Tra le autorità il sindaco Ugo Baldi, il vicesindaco Roberto Ghio e la squadra di assessori e consiglieri di Essere Santena, pressoché al completo. Tra le autorità: Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour; Giovanni Esposito, il maresciallo capo della locale caserma; Martino Pollone, vicario all’Istituto comprensivo cittadino. Buona la rappresentanza dei volontari delle associazioni così come dei cittadini. Tra i volontari anche tre uomini del Gres e due del gruppo comunale di protezione civile che hanno collaborato con gli uomini della polizia municipale, guidati dal comandante Gianfranco Alutto, per regolare la viabilità durante la manifestazione
La corona di alloro dell’amministrazione comunale è stata deposta davanti alla lapide dei caduti. A seguire l’intervento di Nerio Nesi e poi del sindaco Ugo Baldi. Dopo la benedizione, impartita dal parroco don Nino Olivero, dalla piazza il corteo si è recato sul ponte del Banna, lungo via Cavour, dove è stata deposta la corona donata dall’associazione Le radici e la memoria al cippo dedicato al carabiniere e partigiano Giuseppe Musso, medaglia d’argento al valor militare alla memoria.
Il corteo ha continuato la sua corsa fino a palazzo Visconti Venosta. Assente per motivi di salute Raffaele Maruffi, presidente dell’associazione nazionale deportati, Gianni Gaude, dell’associazione “Le Radici, la memoria” ha presentato le testimonianze di alcuni cittadini e partigiani santenesi. Dietro il tavolo dei relatori la bandiera dei reduci e quella della divisione Nino Montano, cui apparteneva Giuseppe Musso. «I santenesi coinvolti, in modo diverso, nella Resistenza – ha detto Gianni Gaude – sono stati oltre 150». Bruno Caratto ha ricordato l’esperienza del padre, Matteo, lavoratore Fiat, deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove ha perso la vita. Due ragazzi, Gabriele Di Salvo e Andrea Goffo, della classe quarta del Gozzano, istruiti dalle insegnanti Tina Luongo e Patrizia Lizzi, hanno svolto due brevi interventi, in rappresentanza del lavoro svolto dalle scuole in vista della Festa della Liberazione. L’incontro al Visconti Venosta è continuato con una riflessione di Nerio Nesi e si è chiuso con un saluto finale del sindaco Ugo Baldi.
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