Santena – 22 giugno 2014 – Il Movimento 5 Stelle annuncia di voler cambiare atteggiamento rispetto ai rapporti con la maggioranza di Essere Santena. Lo fa a seguito di quanto successo in merito alle proposte di modifica dello statuto delle Smat che la maggioranza ha votato in assemblea senza avere discusso in consiglio comunale. Un cambio arrivato anche alla luce dei pochi risultati che i grillini ritengono di avere portato a casa dopo oltre due anni di disponibilità e collaborazione con Essere Santena. Spiega tutto Alessandro Caparelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale.
Alessandro Caparelli spiega: «Partiamo dalla vicenda della gestione del servizio idrico pubblico integrato, a seguito dell’esito referendario del 12 e 13 giugno 2011, con le proposte di modifica dello statuto presentate dalla Smat – Società metropolitana acque Torino spa –. Sin dalla fine del 2013 la Smat aveva già intenzione di modificare lo Statuto: per noi si tratta semplicemente di un escamotage per bypassare la volontà dei cittadini. Nei mesi scorsi la Smat ha inviato a tutti i comuni soci una delibera da far approvare in consiglio comunale con le modifiche statutarie. La procedura prevista era approvazione in consiglio comunale e poi voto in assemblea della Smat. A noi del Movimento 5 Stelle la vicenda era nota da tempo. Abbiamo dialogato con il comitato acqua pubblica per capire che posizione tenere. Sin da fine del 2013 ci siamo mossi anche a livello comunale cittadino. In città abbiamo incontrato sia i gruppi di maggioranza sia quelli di opposizione. Abbiamo anche messo giù una interpellanza per capire come intendeva schierarsi il consiglio comunale cittadino. Il nostro obiettivo era chiaro: per noi l’unica strada percorribile era lavorare per far diventare la Smat una società speciale consortile. Tutte le altre soluzioni avrebbero tradito il mandato dei cittadini che avevano firmato per il referendum sull’acqua pubblica».
«Abbiamo atteso mesi e mesi e non è successo nulla – aggiunge Caparelli –. Nel possibile caso che la nostra interpellanza non fosse stata approvata dalla maggioranza avevamo anche preparato una serie di proposte un pochettino più soft, sempre con l’obiettivo di restare fedeli alle firme raccolta tra i cittadini in difesa dell’acqua pubblica. Abbiamo atteso mesi che la maggioranza di Essere Santena portasse in consiglio la delibera sulla Smat prima della prevista riunione assembleare. E invece cosa è successo? Senza che la delibera sia mai stata discussa in consiglio comunale due rappresentanti del nostro comune sono andati in assemblea e hanno deciso, in nome e per conto di Santena, così, come è piaciuto loro, senza nessun confronto consiliare».
«Un comportamento quantomeno sprezzante nei confronti delle regole democratiche – aggiunge Alessandro Caparelli –. Per questo ci siamo molto arrabbiati e lo siamo ancora tutt’ora con la maggioranza. E’ stato saltato il passaggio in consiglio comunale. Abbiamo sollevato il problema durante l’ultimo consiglio comunale e la maggioranza – evidentemente a corto di buone ragioni – semplicemente ha detto che gli uffici si sono dimenticati di portare l’argomento in consiglio perché sarebbe andata smarrita una mail. E quando mai si è visto che la maggioranza scarica tutto sugli uffici? Si tratta di una tesi che non regge anche perché noi più volte siamo andati sia negli uffici sia da esponenti della maggioranza a chiedere conto dell’iter di questa delibera che doveva arrivare in consiglio».
L’esponente grillino santenese continua: «I due rappresentanti del comune di Santena, in sede di assemblea, anche senza una posizione del nostro consiglio comunale, si sono adeguati alla posizione degli amministratori del chierese, ovvero hanno votato a favore della delibera proposta dalla Smat. Lo hanno fatto a prescindere dalla volontà dei cittadini che, a suo tempo, firmando a sostegno del referendum sull’acqua pubblica, avevano chiesto ben altra cosa. Anche a Santena i cittadini avevano semplicemente chiesto che la Smat diventasse totalmente pubblica e che i privati restassero fuori. Ci chiediamo poi che senso abbia adeguarsi agli amministratori del chierese senza tenere conto della ventina di amministratori che, in quanto contrari alle modifiche, hanno disertato l’assemblea. Durante l’ultima seduta del consiglio la maggioranza ha detto di essere a favore dell’acqua pubblica, però avallando la delibera proposta dalla Smat a noi del Movimento 5 Stelle sembra che si prenda una strada del tutto diversa».
Alessandro Caparelli prosegue ancora: «A livello locale non intendiamo darci per vinti. Continueremo le nostre battaglie a favore dell’acqua pubblica. Stiamo lavorando per una serata in cui spiegheremo a cittadini come chi governa la città non abbia tenuto conto delle indicazioni arrivate a stragrande maggioranza anche dai santenesi. Una serata informativa dove metteremo a disposizione dei cittadini documenti e atti, dando loro modo di capire e formarsi un giudizio sulla vicenda. Soprattutto spiegheremo le ragioni a sostegno della richiesta di fare della Smat un’azienda consortile speciale».
«Ancora una cosa – continua Alessandro Caparelli –. Quando abbiamo saputo che i rappresentanti della città sarebbero andati in assemblea senza la discussione in consiglio abbiamo chiesto al sindaco di astenersi dal votare sino a che il parlamentino cittadino non si fosse espresso in merito. E invece, se pur senza un pronunciamento del consiglio, i due rappresentanti hanno preso posizione, avallando la posizione della maggioranza dell’assemblea. Una decisione grave che renderemo nota a tutta la popolazione anche con la presenza, il sabato mattina, di un nostro gazebo, che allestiremo in piazza Martiri della Libertà. Spiegheremo quanto successo e illustreremo come si sono mossi altri comuni che hanno deciso di non accettare in modo supino lo stravolgimento della volontà popolare in tema di acqua pubblica».
Caparelli continua: ««Al di là del fatto specifico in merito a quanto successo non ci sono piaciute alcune cose. Che senso ha che in consiglio la maggioranza dica che il punto non è stato portato in discussione perché gli uffici non hanno letto le mail? Ma da quando e perché si tenta di scaricare sugli uffici responsabilità che sono squisitamente politiche della maggioranza? Ma che senso ha arrivare in assemblea e votare come la maggioranza dei presenti. E che criterio è mai questo? Ci chiediamo con che mandato i nostri rappresentanti abbiamo votato».
«Quanto successo – prosegue ancora l’esponete grillino – getta un po’ di ombre anche su alcune componenti della maggioranza che pensavamo più vicine alla nostra posizione. Mi riferisco al Pd. Li abbiamo contattati mesi fa senza ricevere risposta alcuna. Magari la nostra posizione poteva non essere completamente condivisa, ma ci saremmo aspettati almeno un cenno di risposta. E invece nulla. Quanto successo ci ha portati a riflettere sul nostro agire amministrativo. A ogni piè sospinto gli amministratori di Essere Santena ci spiegano che la porta è aperta e che non serve neanche bussare, basta entrare. Noi questa volta abbiamo anche bussato, ma nessuno si è degnato di ascoltarci e nessuno ci ha degnato di una benché minima risposta. Un comportamento non isolato che ha dei precedenti. A partire dall’inizio del mandato amministrativo abbiamo fatto tante proposte e presentato una serie di mozioni e interpellanze. Spesso le nostre proposte sono state bocciate. Altre volte sono state sì accolte in consiglio, ma poi sono rimaste lettera morta. A fronte di tutto questo per il resto della tornata amministrativa siamo orientati ad andare per la nostra strada, senza più farci prendere in giro. Gli attivisti locali del Movimento 5 Stelle stanno ora ragionando su come agire da qui a fine mandato amministrativo. Per prima cosa presenteremo una serie di mozioni e interpellanze rispetto alle buone intenzioni della maggioranza sinora rimaste lettera morta. Come seconda cosa renderemo più aspra l’azione di controllo sull’operato amministrativo del sindaco e della giunta. Non baderemo più di tanto alle cose che ci vengono dette in consiglio, ma presteremo maggiormente attenzione alla sostanza dell’agire amministrativo di Essere Santena. Da ultimo, da ora in avanti intendiamo caratterizzarci a partire dai contenuti del nostro programma amministrativo, senza più cedere a mediazioni che, sinora, non ci hanno portato da nessuna parte. Semplicemente andremo avanti per la nostra strada».
Alessandro Caparelli chiude: ««Naturalmente abbiamo preso queste decisioni dopo avere valutato quanto successo in questi mesi. Il consiglio comunale si riunisce sempre meno. Sino a oggi abbiamo sollevato una ventina di questioni. Come risposte abbiamo avuto tante promesse; nella sostanza le cose promesse sono rimaste tali. Ci dicono che bisogna aspettare. Ci dicono che gli uffici stanno lavorando. Ci spiegano che ci sono vincoli di bilancio… E intanto il tempo passa e non succede mai nulla… E’ del tutto evidente che siamo costretti a cambiare registro».
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