Santena – 4 luglio 2014 – La relazione previsionale e programmatica, allegata al bilancio di previsione 2014-2016, approvata nell’ultimo consiglio comunale, dedica due pagine alle informazioni sul territorio.
«Santena è situata a 239 metri sul livello del mare – è scritto nel documento approvato nel consiglio comunale del 5 giugno scorso – e si estende per una superficie di 1.621 ettari, su di un terreno piano di origine alluvionale, lievemente inclinato verso il corso del torrente Banna che lo attraversa. Il comune si protende, quasi in prolungamento di Villastellone, verso Cambiano e risente dell’attrazione del polo di Moncalieri. Santena dista 21 chilometri da Torino e 8 chilometri da Chieri e confina con i comuni di Poirino, Villastellone, Cambiano, Chieri e, marginalmente, con Trofarello».
Il documento continua così: «Dal punto di vista morfologico il territorio comunale risulta pianeggiante e suddiviso in due aree diversificate: la prima, con una forma quasi ad arco, collega il cosiddetto Altopiano di Poirino, con il territorio di Cambiano; la seconda, situata inferiormente al torrente Banna, unisce l’estremità del territorio di Poirino con le propaggini del comune di Villastellone. Il torrente Banna divide nettamente il territorio comunale in due parti, collegate tra di loro nel tratto urbano mediante un solo ponte che viene a costituire una strozzatura in corrispondenza della via Cavour, sull’angolo sud-ovest del parco omonimo».
Il testo aggiunge queste considerazioni: «Di conseguenza l’espansione degli insediamenti abitativi nel tempo è avvenuta su due direttrici: la prima intorno al nucleo al di sopra del Banna, collegando gli antichi insediamenti agricoli con i territori verso Cambiano; la seconda, a macchia d’olio, intorno al nucleo sottostante il Banna, verso Poirino. Solo in tempi recenti, nel tessuto prevalentemente agricolo delle restanti parti del territorio, si sono insediati in modo casuale e indiscriminato alcuni nuclei a carattere industriale, posti anche a confine con i comuni contermini, creando una conurbazione produttiva non controllata. Gli insediamenti produttivi, industriali e artigianali, evidenziano due tendenze: la prima riferita agli impianti più antichi e in genere con caratteristiche artigianali, corrisponde a insediamenti di dimensioni abbastanza limitate, inseriti nel tessuto abitativo; la seconda, a carattere spiccatamente industriale, si è inserita nel territorio secondo la logica della convenienza e dell’accessibilità, in modo casuale, occupando spesso vasti spazi ed in maniera abbastanza disordinata».
Il testo prosegue con altre considerazioni e rilievi: «Per quanto riguarda la struttura urbana degli insediamenti, anche il comune di Santena, come gli altri comuni della zona, ha subìto – dal dopoguerra a oggi – forti modificazioni di tipo economico e, di conseguenza, sono mutate le caratteristiche delle abitazioni, sia sotto il profilo quantitativo sia tipologico. Le attività agricole sono decisamente diminuite e i relativi immobili sono attualmente concentrati nelle frazioni e nei piccoli agglomerati sparsi, mentre quelli che erano presenti nel nucleo centrale hanno in gran parte mutato la originaria destinazione. Le maggiori modificazioni nel tessuto urbano sono dovute alla trasformazione delle antiche attività in attività industriali e artigianali indotte, evidenziando una difficoltosa transizione fra cultura contadina e cultura industriale. Inoltre l’offerta residenziale si adegua a fatica alla mutata composizione socio-economica della comunità locale».
Seguono una serie di altri rilievi, alcuni critici rispetto alla situazione cittadina: «Dal punto di vista urbanistico la crescita è avvenuta con scarse previsioni di aree per spazi e attrezzature pubbliche e, mentre i fabbisogni per l’istruzione risultano abbastanza soddisfatti, si nota la carenza delle infrastrutture di interesse comune e, più decisamente, delle aree per i parcheggi e il verde nonché di quelle al servizio degli insediamenti produttivi. Dal punto di vista edilizio le tipologie abitative realizzate hanno contribuito a ostacolare il formarsi di un tessuto connettivo urbano: il ricorso alle tipologie unifamiliari evidenzia una forte scomposizione fondiaria, così come la presenza di edifici multipiano a notevole densità edilizia, risulta casuale, disarmonica e male inserita nel restante tessuto. Tuttavia negli ultimi anni l’avvio di numerose opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da quelle dell’area industriale finanziate grazie ai fondi del patto territoriale Torino Sud, di cui il comune fa parte, agli interventi sulla rete fognaria e stradale, testimoniano lo sforzo di superare le difficoltà connesse a questa crescita spontanea e disorganizzata a favore di una strategia di sviluppo più armonica e coerente»
Il testo prosegue ancora: «Sul territorio del comune di Santena scorrono due percorsi d’acqua costituti da torrenti». A pagina 21 ci sono tre tabelle. Nella prima si ricorda che la città è sita a 237 metri sul livello del mare e si indicano le risorse idriche: il rio Tepice e il Torrente Banna. Si ricorda che il territorio santenese si estende su una superficie totale di appena 16,21 chilometri quadrati. In una seconda tabella, sono indicate le tipologie di strade presenti con il dato relativo alla lunghezza. In tutto le strade si estendono su 67 chilometri: 4 chilometri di strade statali; 30 chilometri di strade provinciali; 15 chilometri di strade comunali; altri 15 chilometri di strade vicinali e 3 chilometri di autostrade. Nella terza tabella sono evidenziati i piani urbanistici vigenti. La variante generale al Piano regolatore comunale risale al 30 marzo 2005. Il piano di edilizia economica e popolare è datato 9 settembre 1986. Infine si fa presente che il peep – Piano di edilizia economica popolare – prevedeva 36.000 metri quadrati e il Pip, Piano insediamenti produttivi prevedeva 60.000 metri quadrati. Peep e Pip non hanno più metri disponibili.
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Fonte: Città di Santena, Relazione previsionale e programmatica. Bilancio di previsione 2014-2016 – pagine 21 e 22.
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Scarica le pagine 20 e 21 della Relazione previsionale e programmatica: Rpp2014_pagg21e22
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