Natale e Giuseppe due Santenesi da onorare il 4 novembre, giorno dell’Unità nazionale

Santena – 15 ottobre 2014 – A Santena ci sono due testimoni da sottrarre all’anonimato e allo stanco rituale di ripetitive commemorazioni. Natale Bechis e Giuseppe Gianotti, caduti in Libia nella Guerra Italo-Turca del 1911-12.

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Tempo fa qualcuno si è ricordato di loro. Fu quando si parlò della Prodit, dei mille Libici che dovevano venire qui per … formarsi? addestrarsi? istruirsi? installarsi?

Due anni fa per un po’ di giorni la comunità si agitò per paura di mille uomini neri. Poi quando il Comune cercò di scoprire le carte, la questione cadde, lasciando insoddisfatta la curiosità. Spente le luci, non si è mai capito bene cosa stesse accadendo, quali interessi, nazionali e non, fossero in gioco. Comunque sia, chi voleva capire comprese che gli Italiani e i Santenesi non potevano fingersi estranei alla politica globale.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIntanto in Libia la situazione, dopo la rivoluzione della Primavera araba e l’uccisione di Gheddafi, continua a peggiorare. A Giuseppe, Natale e a Noi in questo momento preme capire cosa sta succedendo: vuoi per i flussi di disperati emigranti che si imbarcano sulle spiagge tra Tripoli e Tobruk , vuoi per le sorti di un Paese con il quale i rapporti economici sono per noi strategici. Non possiamo, infatti, dimenticare che dalla Libia arriva a Gela il gasdotto Greenstream, realizzato dall’ENI del rimpianto Enrico Mattei. Un metanodotto importante, il più lungo del Mediterraneo, 520 km, capace di trasportare 8 miliardi di mc. che in parte alimentano le caldaie delle nostre sempre più svalutate case e delle nostre sempre più preziose imprese.

Accade dunque che nel Mediterraneo, un Paese potenzialmente ricco, collocato tra Egitto, Sudan, Ciad, Algeria e Tunisia, con un immenso territorio, con tanti idrocarburi, di soli sei milioni di abitanti, con un buon livello di istruzione, sia in pieno caos. Bande tribali armate si fronteggiano per il controllo di un potere che sta mangiando le immense risorse accumulate nel passato. Chi vince distribuisce i soldi dello Stato ai suoi parassitari clienti. Nel frattempo altri impuniti, i tribali che operano nella spietata finanza internazionale, si occupano di spartire gli immensi fondi investiti all’estero ai tempi di Gheddafi. In Libia, dove i nostri interessi sono consistenti, c’è una baraonda che mette in luce l’evanescenza di un’Italia dal ruolo internazionale calante e i limiti di un’Europa unita incapace di diventare protagonista nella politica mondiale.

Natale Bechis e Giuseppe Gianotti, sono caduti in Libia nella Guerra Italo-Turca del 1911-12, un conflitto di offesa, preludio della Grande Guerra del 14-18 di cui tutti parlano, per via del centenario. La lapide in Piazza Martiri della Libertà, onora questi giovani santenesi. Probabilmente loro sarebbero più contenti di essere ricordati come i due testimoni che, qui ed ora, stimolano a conoscere e a capire ciò che sta succedendo intorno a noi; oltre gli asfittici confini comunali e nazionali.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 15 ottobre 2014.

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