La casa di Camillo Cavour

Torino – 5 dicembre 2014 – Ieri, a Palazzo Lascaris, è stato presentato il catalogo “La casa di Camillo Cavour. Storia e immagini dal Castello di Santena”. Di seguito, il comunicato dell’ufficio Stampa del Consiglio Regionale.

La casa di Camillo Cavour

Catalogo_LaCasadiCamilloCavourDipinti, sculture, mobili, oggetti rari e curiosità parlano dell’epopea dei Benso di Cavour. Il 4 dicembre, a Palazzo Lascaris, è stato presentato il catalogo La casa di Camillo Cavour. Storia e oggetti dal Castello di Santena, realizzato dalla Fondazione Cavour con il contributo del Consiglio regionale del Piemonte. Si tratta di 63 opere d’arte e oggetti significativi selezionati fra gli oltre duemila catalogati all’interno del patrimonio del castello.
«La rilevanza storica e culturale dello statista è ben chiara all’Assemblea legislativa piemontese, che ha firmato una convenzione triennale con la Fondazione Cavour allo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione delle sue memorie – ha dichiarato Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale –. La più recente iniziativa sostenuta dal Consiglio regionale riguarda la realizzazione dei testi storico-critici che saranno inseriti nel percorso di visita del futuro Museo nazionale Cavour. Riteniamo infatti importante che le nuove generazioni possano in questo luogo meglio comprendere la personalità, le qualità e l’ambiente socio-culturale in cui visse una figura chiave del Risorgimento italiano».
Il presidente della Fondazione Cavour, Nerio Nesi, ha annunciato le iniziative per il 2015 che vedranno riaprire le scuderie del complesso di Santena per trasformarle in un centro studi di rilievo internazionale sul periodo risorgimentale.
La centralità di Santena quale luogo cavouriano è stata evidenziata da Rosanna Roccia, direttore della rivista Studi Piemontesi, mentre il curatore del catalogo, Pierangelo Gentile, ha illustrato le peculiarità delle opere inserite nella pubblicazione. Si tratta di oggetti che, raccontando vicende pubbliche e piccoli fatti privati dimostrano come – anche attraverso lungimiranti strategie matrimoniali – i Cavour abbiano rinsaldato il loro potere, affermando la propria caratura europea e inserendosi nella compagine di governo anche in età napoleonica e nella successiva fase della Restaurazione. Fra le numerose opere, accanto alla galleria dei ritratti degli avi, spicca un tavolino settecentesco del celebre ebanista Piffetti, un vaso di alabastro donato da Carlo Alberto alla famiglia Cavour negli anni 30 dell’Ottocento e un vaso di porcellana della manifattura di Sèvres regalato da Napoleone III dopo il congresso di Parigi del 1856, durante il quale Cavour portò all’attenzione delle potenze internazionali la questione dell’unificazione italiana. Non mancano infine alcuni memorabilia collegati alla triste vicenda di Augusto, il nipote prediletto da Camillo, morto durante la prima guerra di indipendenza e di cui sono conservati a Santena la divisa del giorno in cui cadde in battaglia a Goito e la pallottola che lo uccise.
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Fonte, per testo e immagine: http://www.cr.piemonte.it/cms/comunicati/2014/dicembre/2750-la-casa-di-camillo-cavour.html

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