Santena, Cssac, dal Piano di Zona alla Carta della cittadinanza sociale

Santena – 28 dicembre 2014 – In tempi di crisi il sistema welfare deve essere rifondato e il livello locale può giocare un ruolo importante. Di seguito il cammino del lavoro svolto dal gruppo di regia avviato dal Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese.

welfareIn questo secondo post si riporta, pressoché integralmente, la seconda parte della Carta della cittadinanza sociale dell’ambito territoriale del chierese, approvata dall’assemblea generale del Consorzio dei servizi socio-assistenziali del chierese, nella seduta del 9 ottobre scorso. In sintesi è la descrizione del cammino compiuto dal Gruppo di regia per arrivare alla stesura di nove progetti elaborati che costituiscono un primo gruppo che dà corpo alla Carta. Qui di seguito il testo.

Dal Piano di zona alla Carta
Così come previsto nelle “Linee di indirizzo”, approvate dall’Assemblea Generale Consortile, si è costituito un “Gruppo di regia” che dopo aver approfondito il mandato ha proceduto nell’individuazione delle problematiche complesse sulle quali investire attraverso lo strumento della Carta.
Le due componenti presenti nel Gruppo di regia, Amministratori rappresentanti dei Comuni e Presidente del CdA del Consorzio da una parte, e tecnici dei Comuni e del Consorzio dall’altra, hanno convenuto sulla necessità di riprendere in esame i progetti contenuti nel vigente Piano di zona per verificare quali risultano tuttora strategici rispetto ai bisogni delle persone e quindi da valorizzare all’interno della Carta.

Si è discusso inoltre su quali tematiche nuove investire, anche alla luce della crisi che il paese sta attraversando e che incide pesantemente sia sulle domande di aiuto che giungono ai Servizi che sul sistema delle risposte che la Pubblica Amministrazione è in grado di fornire.

Alla luce di tutto ciò il gruppo di regia ha concordato sull’opportunità di riprendere sei progetti contenuti nel Piano di zona (progetti che dovranno essere riattualizzati negli obiettivi, nelle azioni e soprattutto, progetti sui quali aggregare ulteriori partner).

I sei progetti sono i seguenti:
–Patto Educativo;
–Intervento di promozione all’inserimento e reinserimento lavorativo;
–Emergenza abitativa;
–Bisogni primari di adulti in grave disagio;
–Condividere tra soggetti diversi visioni e strategie sull’integrazione sociale di giovani e adulti disabili;
–Migliorare la qualità della vita degli anziani.

A questi sei progetti si è deciso di aggiungere i seguenti tre ritenuti particolarmente strategici in questo momento storico:
–Ricerca di nuove risorse;
–Sviluppo doveri di cittadinanza sociale;
–Livelli essenziali

Questi nove progetti sono riportati integralmente nell’Allegato alla Carta. Di seguito elenchiamo solo le finalità dei nove progetti.

Patto educativo
Mettere in atto un processo virtuoso sul territorio che miri a ridurre l’autoreferenzialità delle agenzie educative e a implementare il dialogo ed il confronto tra modelli diversi. Ricostruire una maggiore fiducia tra le diverse agenzie al fine di pervenire ad una esplicita condivisione di un modello comune nella logica del Patto educativo.

Intervento di promozione all’inserimento e reinserimento lavorativo Sviluppare attenzioni e sinergie nella Comunità locale, nell’insieme delle Istituzioni e delle Imprese, finalizzate alla promozione di azioni facilitanti l’inserimento-reinserimento lavorativo a favore dei target periodicamente definiti.

Emergenza abitativa
Adottare strategie comuni e Presidiare i processi finalizzati a sviluppare le opportunità abitative a favore di nuclei in difficoltà o comunque impossibilitati ad accedere direttamente al bene casa.

Bisogni primari di adulti in grave disagio
Il progetto si prefigge di promuovere supporti di diversa natura a singole persone o a famiglie con basso reddito, o reddito nullo, e con bisogni di natura diversa.

Condividere tra soggetti diversi visioni e strategie sull’integrazione sociale di giovani e adulti disabili
Il progetto si prefigge l’elaborazione di un documento ufficiale   che, esplicitando i valori di riferimento condivisi e i principi operativi che ne discendono, costituisca uno strumento utile a perseguire gli obiettivi di inclusione sociale delle persone disabili.

Migliorare la qualità della vita degli anziani
Superare gradualmente i vincoli di diversa natura che possono incidere negativamente sulla qualità della vita delle persone anziane sviluppando buone prassi capaci di conciliare efficacia, flessibilità e tempestività con altri principi essenziali quali quelli dell’efficienza e dell’economicità.

Ricerca di nuove risorse
Dare corpo all’idea di un nuovo welfare generativo locale che non solo chiami a raccolta Soggetti di diversa natura ma che definisca e pratichi nuove strategie nella ricerca di nuove fonti di finanziamento. Tutto ciò richiede l’esercizio di nuovi ruoli e funzioni da parte della Pubblica Amministrazione, che vada ben oltre l’attenzione dell’utilizzo efficace delle risorse presenti nel proprio bilancio.

Sviluppo doveri di cittadinanza sociale
All’interno di una “Carta della cittadinanza sociale” questo tema dello sviluppo dei doveri è essenziale e qualificante su due versanti:
–garantire giustizia sociale, equità nell’accesso alle risorse, tutela delle fasce deboli;
–sviluppare, e questo secondo versante è strettamente connesso al primo, una cultura di cittadinanza responsabile e solidale e lo sviluppo di esperienze concrete che abbiano la capacità e l’effetto di generare un nuovo welfare che risulti anche “restituivo” dei benefici fruiti attraverso la mobilitazione delle risorse comunque presenti nella persona e la sperimentazione di un ruolo positivo e attivo nella Comunità.

Livelli essenziali
Riaffermare le scelte che Amministrazioni Comunali ed ASL hanno effettuato a favore di politiche dei Servizi alla persona per garantire, come “livelli essenziali”, un insieme di interventi e servizi sociali e sociosanitari integrati.

Il Gruppo di regia ha deciso di costituire tanti gruppi di progettazione, quanti sono i progetti, prestando attenzione ai seguenti criteri:
–valorizzazione della presenza di partner che già hanno lavorato insieme in occasione dell’ assunzione dei progetti contenuti nel Piano di zona;
–presenza delle componenti sia politiche che tecniche, nel gruppo di progettazione e, laddove è possibile, presenza di Soggetti sociali della Comunità.
Ogni Gruppo progettuale si è organizzato, calendarizzando i lavori per giungere alla stesura dei progetti contenuti nella Carta di cittadinanza sociale dell’ambito territoriale del chierese.

Sintesi delle prime innovazioni
Innanzitutto è utile ricordare che i nove progetti elaborati costituiscono un primo gruppo che dà corpo alla Carta. Nel corso delle azioni periodiche di monitoraggio se ne potranno aggiungere ulteriori, sia in risposta a nuovi bisogni, sia perché si sono rese disponibili nuove forme di partenariato per realizzarli e quindi nuove risorse. Si ritiene poi opportuno sintetizzare alcuni elementi significativi, innovativi, strategici, desumibili dalla lettura trasversale dei nove progetti contenuti nella Carta, che nel loro insieme rappresentano esempi del nuovo welfare comunitario, generativo e restituivo, sul quale si intende investire nei prossimi anni sul territorio del Chierese.

Tali elementi significativi possono essere sintetizzati in cinque categorie:

  1. a) rispetto alla garanzia di esigibilità dei diritti sanciti;
  2. b) rispetto alla dimensione promozionale – culturale;
  3. c) rispetto ai processi finalizzati a sviluppare generatività;
  4. d) rispetto all’integrazione delle politiche;
  5. e) rispetto al principio della corresponsabilità.

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Fonte: Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese – Carta della cittadinanza sociale dell’ambito territoriale del chierese – pagine da 7 a 10.

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