L’Unitre Cambiano Santena chiude

Santena – 13 gennaio 2015 – L’Unitre Cambiano Santena chiude. La notizia arriva dal presidente Roberto Vittone che ha inviato al blog questo amaro contributo.

L’UNITRE CAMBIANO SANTENA

NON RIAPRIRA’ IL PROSSIMO ANNO ACCADEMICO

unitreRoberto Vittone scrive: «Dopo 23 anni di attività l’Unitre Cambiano-Santena non riaprirà il prossimo Anno Accademico. Il motivo è contenuto nelle poche righe del verbale numero 70/14 del 18 novembre 2014 relativo alla riunione del Direttivo, presenti tutti i componenti (Brancatelli, Deagostini, Di Sciullo, Fassino, Gaude, Vittone), che ha quasi il sapore di un laconico comunicato stampa e nel quale si legge testualmente: “Punto 4. Elezioni nuovo direttivo: avrebbero dovuto tenersi durante l’incontro di Natale (n.d.r.: per scadenza naturale del triennio). Non si terranno per insufficienza di candidature.

Punto 5: Chiusura della sede Unitre Cambiano-Santena: non potendo procedere all’elezione di un nuovo Direttivo si decide di chiudere la nostra sede. L’attuale Direttivo resterà in carica fino a fine anno accademico e successivamente solo per la chiusura del bilancio, la destinazione del patrimonio esistente (n.d.r.: a norma di statuto) e la trasmissione della documentazione necessaria alla segreteria nazionale. L’Assemblea generale degli associati sarà convocata in concomitanza dell’incontro di Natale, giovedì 18 dicembre c.a. alle ore 15,30 presso la biblioteca civica di Cambiano”.

Questa la parte ufficiale. Di qui in avanti comincia la cronaca. Chiedo scusa se a qualcuno sembrerà che mi dilunghi un po’ troppo, ma è necessario ed è anche l’ultima volta. All’incontro di Natale non ho mai visto tanta gente! Una stima più che prudente mi porta a dire che erano presenti più del 75 per cento degli iscritti di quest’anno (vale a dire più di 90 persone). In tale contesto ho confermato agli associati quanto già loro comunicato durante le conferenze a programma, cioè il perché l’Unitre avrebbe chiuso. Gli associati ne hanno preso atto e, poiché non ci sono stati ulteriori sviluppi né alcuna proposta per superare tale situazione, la decisione presa dal Direttivo deve ritenersi ratificata dall’assemblea generale degli associati.

Desidero ricordare che l’Unitre non è un’associazione qualunque, una delle tante, ma è un’associazione a carattere nazionale e la sede di Cambiano–Santena risulta iscritta nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale con i requisiti previsti dalla Legge 7 dicembre 2000 numero 383. Pertanto ha regole ben precise da rispettare contrariamente ad altre Associazioni che essendo magari prive di statuto regolarmente registrato possono permettersi di essere più elastiche nel cambiare le regole a seconda delle necessità o delle convenienze di un determinato momento.

Sarebbero state necessarie almeno sei candidature per occupare le posizioni previste dallo statuto, ma sarebbe stato auspicabile che ce ne fosse qualcuna in più per formare un team di lavoro efficace ed efficiente. Le candidature senza “forse…, se…, ma…, però…, non più di…, solo qualche volta… ecc.” sono state due. Ma anche contando quei pochi (comunque insufficienti) che ponevano condizioni fortemente limitative brilla l’assenza assoluta di candidati di Cambiano. E dire che l’Unitre è nata proprio qui nel lontano 1992.

Ho ricevuto molti complimenti, incoraggiamenti, ringraziamenti, pacche sulle spalle, ma nessun aiuto concreto. Aveva ragione quel Signore che circa duemila anni fa diceva “La messe è molta, ma gli operai sono pochi”. E la messe è stata, se non molta, almeno abbondante. Il numero medio degli associati negli ultimi dieci anni (che sono quelli significativi) si è attestato a ben 151 unità, con una punta massima di 165 nell’Anno Accademico 2011/2012. L’impegno è stato mediamente di 43 conferenze ogni anno e gli incontri bisettimanali hanno avuto e continuano ad avere una numerosa partecipazione dimostrando il gradimento dei programmi proposti.

Unitre_logPerò i tempi cambiano e la nostra Unitre avrebbe avuto bisogno di un sostanziale rinnovamento. L’esperienza che mi arriva dall’amicizia e dallo scambio di idee con i responsabili delle Unitre delle cittadine limitrofe mi porta a dire che avremmo dovuto rendere la nostra struttura più dinamica e pronta a sperimentare nuove strade. Avremmo avuto bisogno di sangue nuovo, non necessariamente più giovane anagraficamente (non è questione di età, è questione di testa), di idee nuove. Invece tanti partecipano con entusiasmo alle iniziative Unitre, ma nessuno ha tempo o voglia di “fare Unitre”. E’ un po’ la vecchia storia della Bella Maria, che tutti la vogliono, ma nessuno la prende (provate a dirlo in piemontese e vedrete che fa anche rima).

Certo è che l’Unitre Cambiano-Santena non è mai riuscita ad attrarre la curiosità del gotha dell’intelligenza delle due cittadine, e c’è da chiedersi perché (questione di persone, o di progetto non condiviso, o di obiettivi non perseguibili tramite l’Unitre, o più semplicemente di assoluta mancanza di interesse verso il mondo dell’associazionismo e del volontariato ?). A differenza delle Unitre dei paesi limitrofi, così ricche fra i loro associati e responsabili del Direttivo di ex insegnanti e persone che nel loro iter professionale hanno avuto responsabilità organizzative, da noi personaggi di queste categorie se ne sono visti pochi. Probabilmente hanno preferito altre sedi più ricche di soddisfazioni e di impegno socio-culturale, politico-religioso. Come se Unitre e altre attività fossero incompatibili. Strane città Santena e Cambiano che si contraddistinguono per la loro unicità rispetto al contesto delle cittadine limitrofe. Eppure un primato entrambe lo detengono: quello del numero di associazioni, troppe delle quali di micro dimensioni, senza disegni di largo respiro e con una limitatissima ricaduta sociale, requisito che dovrebbe essere considerato prioritario per poter accedere al contributo comunale e all’assegnazione degli spazi destinati a sede. E mentre sto raccontando queste cose, apprendo che ne è nata un’altra.

Cosa ha voluto dire in questi anni per la nostra Unitre fare cultura? Per rispondere mi rifaccio costantemente a un pensiero di Norberto Bobbio secondo il quale “L’uomo colto non è quello che sa tante cose, ma è quello che ha il gusto e la capacità di apprendere, di essere interessato a sapere, di allargare i propri orizzonti al di là della vita quotidiana”. Così, pur ammettendo che nessuno dei nostri associati abbia mai conseguito una laurea seguendo i nostri corsi, non posso però non considerare che in questi anni abbiamo visitato spazi enormi, dalla storia (d’Italia, d’Europa, della medicina, della matematica, delle religioni, dell’automobile, del design, del cinema ecc.) alla filosofia, dall’arte alla musicologia, dalla letteratura all’egittologia, dal diritto, civile e costituzionale all’economia, dalla cultura del nostro territorio all’esplorazione del territorio alpino e delle vallate che ci circondano, dalla psicologia alla medicina, dalla biologia alla farmacologia, dalla botanica al giardinaggio, dall’erboristeria all’educazione alimentare, dalla geografia fisica e umana all’astronomia, dall’ecologia alle problematiche di inquinamento dell’atmosfera, dalla fisica alla geologia, dal teatro allo sport… e adesso mi fermo, cosciente di non aver citato tante altre materie, anche perché l’Unitre non è solo un elenco di cose.

Unitre_logo1Abbiamo anche fatto cultura attivando alcuni laboratori: acquerello, scacchi, origami, e per qualche anno anche un laboratorio di lingua inglese. La mostra di acquerello quest’anno giungerà alla nona edizione. Abbiamo fatto cultura visitando quasi tutti i principali musei e innumerevoli siti di interesse storico della nostra regione con uscite giornaliere. Abbiamo fatto cultura visitando ogni anno una diversa vallata delle nostre Alpi per conoscerne la geologia, la storia, le tradizioni locali ed il folclore, per goderne il paesaggio, e, perché no, anche le specialità eno-gastronomiche. Abbiamo fatto cultura in occasione delle “gite lunghe” di 5-6 giorni scorrazzando per mezza Italia alla scoperta delle sue bellezze. Siamo anche andati oltre confine in tre occasioni (Slovenia, Austria e Francia). Non abbiamo mai perso di vista l’idea di fare anche po’ di beneficienza nei limiti di quanto ci è stato consentito dai nostri bilanci. Solo negli ultimi due anni, tra borse di studio e defibrillatore donato al Comune di Santena, sono state contabilizzate uscite per circa 2.500 euro.

E, infine, è stato bello vivere tutte queste esperienze in compagnia di persone che, magari prima non conoscevi, ma a poco a poco sono diventate non solo “compagni di banco”, ma soprattutto “amici”. E questo, tra l’altro, era uno degli obiettivi che gli ultimi Direttivi si erano proposti e che ritengo siano stati ampiamente raggiunti. Dopo queste ultime considerazioni potrebbe sembrare che la nostra Unitre fosse destinata a vivere un lungo sogno incantato, ricco di soddisfazioni per tutti. Poi, all’improvviso, un brusco risveglio: le elezioni per il nuovo Direttivo. E si scopre che non c’è nessuno che abbia tempo e voglia di dedicare un po’ di se stesso a questo mondo affascinante che si chiama terza età. Conclusione amara: l’Unitre Cambiano-Santena non riaprirà per il prossimo Anno Accademico 2015-2016. Il sogno è finito. La gente di Cambiano e Santena ha deciso così!

Roberto Vittone
Presidente Unitre Cambiano Santena

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