Santena – 2 aprile 2015 – “Assunti familiari di politici. Scoppia il caso parentopoli”: questo il titolo di un pezzo, pubblicato ieri, dal quotidiano La Stampa, nelle pagine della cronaca di Torino.
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Di seguito, il testo integrale dell’articolo pubblicato ieri dal quotidiano torinese La Stampa, a pagina 48, nel fascicolo della cronaca della provincia. L’articolo è firmato da Antonella Torra.
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“Assunti familiari di politici”
Scoppia il caso Parentopoli
Le due donne lavorano in cooperative all’asilo e in biblioteca
«Parentopoli» a Santena? Fanno discutere e saranno oggetto di un’interpellanza nel prossimo Consiglio comunale due assunzioni effettuate da cooperative che lavorano per il Comune. Si tratta di Marzia Mastrogiovanni, figlia di Walter, assessore alle Politiche e Gestione del Territorio, che lavora all’asilo nido per la Cooperativa Croma; e Nadia Paschetta, moglie di Alessandro Caparelli, consigliere del Movimento 5 Stelle, impiegata alla Biblioteca comunale con la Cooperativa Mirafiori.
L’interpellanza A firmare l’interpellanza è Patrizia Borgarello, esponente leghista e capogruppo di Noi per Santena. «Io non discuto sul fatto che le assunzioni siano regolari – dice Borgarello -. Ma i loro legami parentali non potevano passare inosservati. È una questione morale, soprattutto da parte dei 5 Stelle che fanno appunto sempre la morale a tutti. Mi pare un comportamento di cattivo gusto: cooperative che lavorano per il Comune e assumono persone che hanno parenti nell’amministrazione? Voglio che se ne parli in Consiglio». L’esponente leghista attacca anche il sindaco Ugo Baldi: «Possibile che il primo cittadino non sappia nulla di chi lavora al nido o in biblioteca? Allora vuol dire che non legge gli atti amministrativi del Comune».
Baldi ribatte secco: «Hanno diritto di lavorare come gli altri. È un puro caso, le cooperative agiscono in maniera autonoma». E ribadisce la completa estraneità dell’amministrazione: «Il Comune non entra per nulla nelle scelte delle assunzioni». L’assessore Mastrogiovanni, direttamente interessato dalla polemica, è molto amareggiato: «Non conosco queste cooperative, non so nulla di questa vicenda. Ho parlato anche con il sindaco, vedremo l’interpellanza. Per ora non voglio dire niente altro. Sono molto dispiaciuto per questa storia».
Caparelli, il consigliere dei 5 Stelle, rivendica l’assunzione «per meriti» della moglie. E il partito fa quadrato intorno al suo esponente con un comunicato di solidarietà: «La consorte del nostro capogruppo – si legge nel documento – non ha tratto alcun beneficio dal conseguente ruolo istituzionale del proprio marito, beneficiando di un’eventuale precedenza di favore per suddetto motivo o in seguito a qualsiasi raccomandazione da parte di noti. Non ci riteniamo responsabili di anomalie poiché in questo specifico caso riteniamo che sia stato premiato il merito».
Si difende anche la Cooperativa Mirafiori: «La nostra selezione si è svolta regolarmente tra i residenti a Santena. Avevamo sette candidati, abbiamo assunto una signora che poi ha rinunciato e abbiamo chiamato la prima esclusa. In seguito è aumentato il lavoro in biblioteca e abbiamo nuovamente attinto alla graduatoria assumendo la signora Paschetta. Scelta non perché moglie di un consigliere comunale, cosa che peraltro ignoravamo, ma per la sua ampia esperienza».
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Fonte: quotidiano La Stampa, 1° aprile 2015, articolo pubblicato a pagina 48.
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Scarica l’articolo: LaStampa_2015apr01_parentopoli
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