Santena – 22 novembre 2015 – Don Beppe Zorzan è parroco di Santena e Cambiano da oltre un mese. Di seguito, una breve intervista.
«Questo primo mese? E’ stato molto impegnativo, intanto perché si è trattato di incontrare tutti i gruppi – don Beppe Zorzan, comincia così il bilancio del suo primo mese da parroco a Santena e Cambiano e subito aggiunge –. Prima di entrare qui come parroco avevo incontrato solo i referenti. In questo mese abbiamo anche dato avvio alla programmazione pastorale. Dico subito che faccio un po’ di difficoltà nel riuscire a incastrare i programmi e i tanti impegni presenti nell’agenda di Santena e Cambiano. E’ mia intenzione essere presente il più possibile, a Santena come a Cambiano: materialmente questo però è impossibile. Per tutto questo dico che, in questo primo mese di servizio, l’avvio è stato un tantino faticoso». «E poi c’è anche la difficoltà nel memorizzare i nomi di tutte le persone che ruotano in parrocchia – ammette don Beppe Zorzan –. Mi auguro che, da qui a Natale, piano piano, la situazione migliori e io riesca a farmi un quadro abbastanza completo di Santena come di Cambiano. L’obiettivo è comunque lavorare per arrivare il prossimo anno con una programmazione comune, un po’ più tranquilla. Intendo far tesoro dell’esperienza dell’anno pastorale in corso per arrivare a modificare alcune cose a partire dal settembre 2016».
Il parroco don Beppe Zorzan aggiunge: «Una cosa che mi ha colpito è la presenza di tanti gruppi e associazioni che operano sia in città, sia nell’ambito della parrocchia, così come dell’oratorio. Questa è una novità: a Castiglione Torinese non era così. Un’altra realtà nuova per me è quella della scuola materna San Giuseppe». «Mi sono subito sentito accolto – dice don Beppe Zorzan –. Anche se, a volte, i parrocchiani hanno aspettative che non sempre si possono subito soddisfare. Le due comunità vorrebbero avere i sacerdoti sempre presenti, a tutte le iniziative. E’ evidente che questo non è possibile. A Cambiano ho parlato di questo anche durante una recente omelia. Nella diocesi di Torino le parrocchie scoperte, senza un parroco, sono un centinaio. L’unificazione è l’unica strada percorribile: non vi sono altre soluzioni. Questo è quanto già avvenuto a Santena e Cambiano. Medesima esperienza stanno facendo molte parrocchie della nostra diocesi».
«Mi sono ripromesso di essere maggiormente presente – aggiunge il parroco – alle iniziative della pastorale familiare, come nelle attività catechistiche. Devo anche dire che, in questo momento, per come è strutturata la programmazione degli incontri del catechismo, la domenica mattina mi è davvero impossibile essere presente in modo continuativo. In questo momento riesco saltuariamente a conoscere le famiglie dei ragazzi che partecipano al catechismo. Anche questa cosa qui, in futuro, andrà rivista in modo da evitare che noi sacerdoti non veniamo tagliati fuori da alcune attività pastorali. Semplicemente sarà necessario ripensare il calendario di alcune attività. Ricordo che, per quanto riguarda il catechismo, tra Santena e Cambiano, sono coinvolti 500 bambini con le loro famiglie: sono numeri importanti». Il parroco don Beppe Zorzan prosegue: «Innanzitutto vorrei anche chiedere ai parrocchiani di avere un po’ più di pazienza. Mi sembra invece che molte persone vorrebbero tutto e subito. Sino a oggi non sono riuscito a capire, sempre e immediatamente, come muoversi nelle due comunità di Santena e Cambiano. Anche come sacerdoti stiamo ancora ragionando per arrivare a servire meglio le due comunità. A Santena come a Cambiano ci sono anche molte usanze e tradizioni: sto cercando di capire bene per vedere se è possibile cambiare almeno qualche cosa…».
«In questo primo mese ho cercato di conoscere un po’ meglio i tanti collaboratori presenti nelle due comunità – spiega don Beppe Zorzan –. Avere una conoscenza un po’ più stretta dei collaboratori mi sembra la cosa più importante da fare in questo momento». Il parroco prosegue: «Per quanto riguarda le famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese, ho presenziato alcuni incontri con gli uffici comunali, sul servizio dei pasti sociali. Ho partecipato alle riunioni della Caritas: come parrocchia a Santena si seguono sessanta nuclei familiari. Il numero di chi chiede aiuto va aumentando di mese in mese, mentre gli alimenti che arrivano da parte del Banco alimentare sono sempre meno. Questo significa che la parrocchia deve provvedere ad acquistare gli alimenti da distribuire alle famiglie bisognose».
Don Beppe Zorzan continua: «Per quanto riguarda il problema casa e quello della mancanza di lavoro, l’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia, ha chiesto alle parrocchie di attivarsi. Sono stati organizzati incontri di sensibilizzazione nell’ambito della nostra unità pastorale. Ora la riflessione prosegue nell’ambito sia di Santena sia di Cambiano. L’obiettivo è di individuare una proposta che sia percorribile, magari realizzabile in sinergia con le amministrazioni comunali». «In canonica abbiamo avviato una bella esperienza – informa don Beppe Zorzan –. Durante la settimana ci siamo io, don Riccardo e don Lio. Nel fine settimana si aggiungono don Mauro e i due seminaristi: Andrea e Michl. Insieme programmiamo le attività che riguardano soprattutto ragazzi e giovani: proprio in questo ambito siamo già riusciti a unificare il cammino di Cambiano e di Santena. Ad esempio la sera del venerdì è diventato il giorno dell’incontro post cresima. Siamo riusciti a unificare anche l’equipe degli animatori. Un bel lavoro in sinergia che contiamo di replicare anche in altri settori pastorali: in particolare quello degli adulti e delle famiglie». Il parroco don Beppe Zorzan chiude così: «Desidero ringraziare le comunità di Santena e di Cambiano per l’accoglienza che abbiamo ricevuto io e don Riccardo. Lo ripeto, chiedo a tutti di portare un po’ di pazienza…».
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