Santena, Gianni Ghio riconfermato presidente del Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese

Santena – 30 gennaio 2016 – Gianni Ghio, già sindaco della città, è stato riconfermato presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese.

Gianni Ghio
Gianni Ghio

«Il mio mandato ha durata quinquennale – spiega Gianni Ghio –. Abbiamo già tenuto alcune di riunioni del nuovo cda. Si tratta di una buona squadra: i componenti del cda conoscono la materia, sono preparati e disponibili. Ci sono tutte le condizioni affinché si possa lavorare bene». Il presidente Gianni Ghio guida un cda composto da: Giovanni Arato, Francesca Toia, Enrico Kiss e Raffaella Virelli.

La mancanza di lavoro e l’impoverimento della classe media hanno portato pesanti ripercussioni sul Consorzio?
«In questi anni nell’ambito del territorio del Consorzio è capitato quello che sta succedendo in tutto il nostro Paese. La perdita del lavoro e la crisi economica hanno pesanti ripercussioni su tante famiglie. Gli effetti sono dirompenti: in pochi anni la richiesta di aiuto economico è passata da 400mila euro a oltre un milione di euro. Siccome non sono cambiate le regole di erogazione degli aiuti, questo significa che è più che raddoppiata la popolazione che fa fatica ad arrivare a fine mese con le risorse che possiede».

A fronte di tale situazione come si muove il Consorzio?
«Sono stati elaborati alcuni progetti che tendono a coinvolge le tante associazioni presenti sul territorio che sono considerate vere e proprie risorse. Lo sforzo che si chiede alle associazioni è quello di fare rete, portando ognuno il proprio contributo. L’unione di tutte le forze presenti sul territorio è per noi un valore aggiunto. Noi riteniamo che sia fondamentale che le diverse associazioni portino il loro contributo e, soprattutto, siano disponibili a lavorare insieme, in squadra. Lo possono fare dalla Caritas parrocchiale, i gruppi di genitori con figli disabili così come le tante associazioni sportive e no. E, naturalmente, c’è ampio spazio per le famiglie: ad esempio nell’ambito del progetto “Una famiglia per una famiglia”. Ad esempio Santena è un territorio che ha risposto bene rispetto a questo progetto. Sinora ci sono 4 famiglie che si sono dichiarate disponibili ad aiutare altra famiglie che vivono momenti di difficoltà».

CssacDa dove arrivano le risorse per il Consorzio?
«Le risorse per il Consorzio provengono da Stato, Regione e dai Comuni. Lo Stato e la Regione in questi anni hanno sensibilmente ridotto il flusso di risorse. Non solo, ma sono anche in spaventoso ritardo nel trasferimento dei fondi. I Comuni stanziano per il Consorzio 36 euro l’anno per ogni abitante: una cifra assolutamente incongrua rispetto alle necessità. Tutto questo ci obbliga ad andare in anticipazione di cassa, per cui siamo costretti a corrispondere interessi agli istituti di credito. Avremo almeno bisogno che le risorse provenienti dalle istituzioni arrivassero in modo tempestivo».

A fronte di tale situazione che cosa possono fare i cittadini?
«I cittadini, i singoli come i nuclei familiari, possono dare una mano informandosi sui diversi progetti portati avanti dal Consorzio, cercando di capire in che modo possono partecipare e avere un ruolo attivo. Tutti possono dare un aiuto, con un contributo di tempo, di disponibilità. Negli anni passati le famiglie erano allargate, ben più numerose e i vari componenti si aiutavano l’un l’altro. Oggi i nuclei familiari si sono di molto ristretti e spesso anziani e soggetti deboli devono necessariamente essere gestiti al di fuori del contesto familiare. Avere famiglie che danno una mano ad altre famiglie per affrontare e gestire queste situazioni sarebbe davvero importante, anche per la qualità della vita di tutti i soggetti interessati».

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