Santena – 13 febbraio 2016 – Sull’educazione alla sostenibilità la scuola c’è. Questo il messaggio arrivato da Giovanna D’Ettore, dirigente scolastico, durante la serata di presentazione del Piano Mosso, piano sulla mobilità scolastica sostenibile.
Giovanna D’Ettore, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Santena, il 5 febbraio scorso, rivolgendosi agli studenti, genitori, insegnanti e cittadini presenti nella sala al piano terra di palazzo Visconti Venosta, ha esordito così: «Ho mostrato subito grande entusiasmo per quello che avete fatto in questi anni qui a Santena. Penso che il progetto sulla mobilità scolastica sostenibile che avete intrapreso è un modo veramente partecipato per affrontare le questioni che riguardano l’ambiente e il sociale sul vostro territorio». La dirigente ha proseguito così: «Io qui rappresento una componente molto importante: tutte le scuole di Santena. Come la scuola può contribuire a suo modo, nel suo piccolo, a costruire questo progetto sostenibile per il futuro? Tutti i documenti più importanti, europei e nazionali dicono che l’educazione è la modalità principale attraverso la quale si può costruire un futuro sostenibile. Questi documenti invitano la scuola a fare che cosa? A imparare cosa è la sostenibilità attraverso azioni molto semplici. Quelle quotidiane che facciamo a scuola e a casa. La scuola diventa un luogo importante dove costruire percorsi sostenibili, partendo anche dal tragitto da casa fino alla scuola. Visto che i documenti ce lo chiedono è importante che tutte le scuole italiane – anche noi qui a Santena – si adoperino affinché nel curricolo obbligatorio, ma anche nelle attività extracurricolari che la scuola deve offrire, al centro ci sia l’insegnamento per apprendere un futuro sostenibile. Questo dicono gli esperti. E, quindi, che cosa può fare la scuola? Dobbiamo costruire una comunità che sia cosciente di far parte del pianeta Terra. Dobbiamo pensare al pianeta nel suo complesso, alla gente che ci circonda, agli altri».
La dirigente si è rivolta direttamente agli studenti delle elementari, sistemati subito davanti al tavolo dei relatori: «Bambini siete d’accordo? Cosa dobbiamo provare a fare? Occorre costruire un percorso che riguarda un futuro sostenibile. E’ quello che faremo nei prossimi anni con i nostri programmi e attività. E cosa si deve fare, innanzitutto? Farvi riflettere sui diritti umani, sul rispetto delle diversità biologiche, sulla tutela dei sistemi ecologici, su come funziona il pianeta, sulla salute sociale e ambientale. Su come migliorare questi sistemi a partire dal quotidiano. L’obiettivo è farvi imparare azioni sostenibili che vi accompagneranno nell’arco di tutta la vostra vita». Sempre rivolta in modo principale ai ragazzi, la dirigente scolastica ha detto: «La scuola deve fare in modo che voi impariate a prendervi cura di voi stessi, che maturiate un pensiero, anche critico, rispetto a quello che vi circonda. Tutto questo servirà anche a farvi compiere azioni per migliorare l’ambiente e il territorio dove vivete. Servirà anche a farvi prendere decisioni importanti quando sarete grandi, per contribuire a costruire un mondo migliore, sostenibile».
Giovanna D’Ettore ha concluso così: «E noi come scuola – e questo lo dico agli adulti – qui a Santena, con il contributo di tutti, dobbiamo costruire scuole capaci di diventare delle aggregazioni, cioè delle comunità. Dobbiamo essere organizzazioni che imparano dai propri successi e dai propri errori. E noi, qui a Santena, ci proveremo. Ovviamente grazie all’aiuto di tutti. Sperando di costruire una educazione alla sostenibilità e al cambiamento. Come dirigente io mi impegno davanti alla comunità e davanti alle persone che mi aiuteranno a fare questo. Ogni qualvolta che ci incontreremo, nelle riunioni, ogni volta che ci verrà qualche idea, che ci verrà un modo di agire, la scuola di Santena c’è. Con i bambini che saranno sempre protagonisti».
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Audio integrale dell’intervento di Giovanna D’Ettore, dirigente scolastico:
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