Santena – 25 aprile 2016 – Oggi la città ha celebrato il 25 aprile, festa della Liberazione. Di seguito, l’intervento del sindaco Ugo Baldi.
Il sindaco Ugo Baldi ha cominciato così il suo discorso: «Ragazzi, seguitemi un attimo. Guardate il cielo. Guardare i colori della nostra bandiera… e poi a chiudere gli occhi ed a riempire i polmoni con un respiro profondo… Ecco! Stiamo respirando aria di libertà, da persone libere in un Paese libero. Una libertà conquistata con il sacrificio di persone che hanno dato anche la loro vita per permetterci di respirare insieme questa aria libera». Il sindaco ha proseguito: «Comunque, grazie a tutti coloro che oggi sono qui presenti e che magari hanno rinunciato a un invitante ponte di vacanza. Grazie a tutte le Associazioni presenti e alla Pro Loco, grazie alle Forze dell’Ordine, ai Carabinieri in forze ed in congedo presenti, agli Alpini, ai Bersaglieri, grazie all’associazione Le Radici La Memoria che si è fatta carico dell’organizzazione di questa manifestazione, grazie alla Banda musicale Can. Serra che riesce sempre a rendere unici i nostri eventi. Grazie all’Istituto comprensivo scolastico di Santena, ai suoi dirigenti, ai suoi insegnanti e soprattutto ai suoi ragazzi e alle loro famiglie. Grazie a Livio Strasly, sindaco di Riva presso Chieri, oggi qui con noi, così come noi eravamo con lui il 13 aprile scorso, proprio a Riva, per ricordare insieme e insieme alla scuola di Riva, il brutale omicidio di Giovanni Tosco e Marino Mazzoccato, proprio nel luogo esatto dove furono trucidati dai fascisti pochi giorni prima della liberazione di Chieri, il 13 aprile 1945».
«Grazie a tutti i cittadini presenti – ha aggiunto il sindaco Ugo Baldi –. Grazie per essere qui, per questo importante momento di condivisione, di storia, di commemorazione, di ricordo. Se chiudo gli occhi ho ancora l’immagine di tutti quei ragazzi che venerdì sera, al teatro Elios, individualmente e collettivamente, nello spettacolo “La grande guerra”, con brani, poesie, canti, interpretati e recitati, hanno reso possibile a noi adulti un viaggio a ritroso nel tempo. Nelle orecchie sento riecheggiare quelle canzoni che sono arrivate a noi tramandate dai nostri nonni. …bisnonni …di generazione in generazione…, oralmente… Un po’ come le ninne nanne, le conte e le filastrocche. E sono diventate patrimonio che accomunano un popolo, parte del nostro vissuto e quindi sono Storia. E, nel sentire, i nomi di quei giovani Santenesi, di cui non possiamo o quasi ricordare il volto, i brividi percorrono il corpo e, nella mia mente, a ognuno di loro dico grazie, a nome della città di Santena che oggi ho l’onore di rappresentare. Festeggiare oggi il 25 aprile, a distanza di più di 70 anni, è ancora più importante. Forse più “difficile rispetto al passato, perché sempre più lontani dal quel 1945. Pochi di noi hanno vissuto la gioia, fino a sentire esplodere il cuore, quando si torna ad essere liberi …di quando non si vive più sotto scacco della paura… Quando non si ha più il timore di perdere un figlio… di non vederlo più tornare …di dover sopravvivere al dolore della sua perdita. A così tanta distanza di tempo si teme diminuisca la motivazione… Ognuno di noi, e mi rivolgo agli adulti, diventi “ambasciatore” di testimonianze da raccontare, affinché i ragazzi vivano la sensazione che riguardi loro, soprattutto loro e non credano che tutto sia chiuso in quella frase “Ai miei tempi…”. Trasmettiamo, amici adulti, a loro, i ricordi collettivi preziosi, dei sacrifici di chi ci ha preceduto, per comprendere chi siamo, …chi vogliamo essere… Alleniamo nei ragazzi la capacità di ascolto nell’accogliere quelle testimonianze, le poche rimaste, come se fossero quelle di amici che ci parlano all’orecchio»
Il primo cittadino Ugo baldi ha detto: «Siamo qui davanti ai cippi dedicati a Giuseppe Musso e a Giovanni Tosco, due partigiani, due ragazzi di Santena, uccisi e trucidati in momenti diversi, ma con la stessa barbarie. Due eroi che non volevano essere eroi, ma restare ragazzi liberi in un Paese libero, che hanno trovato la forza di impegnarsi, il coraggio e la determinazione per lottare in quello che credevano e condividevano. Erano e resteranno due dei nostri ragazzi e la brutalità con cui sono stati uccisi non li ha distrutti affatto, ma li ha fermati, giovani per sempre, nei nostri cuori e nei cuori delle prossime generazioni. Non li hanno distrutti i fascisti, li hanno resi eterni. Ma la resistenza oggi è la voglia di riappropriarsi del passato per conquistare il futuro…costruire il proprio e di coloro che ci seguiranno. Sovente mi sono chiesto se fosse possibile insegnare in questo senso la Resistenza a scuola. Sì, dico sì e lo ripeto sì. A Santena sta accadendo, grazie alla collaborazione e alla condivisione di percorsi educativi didattici tra la Scuola e l’Associazione “Le Radici e la Memoria”, cui giunga il mio sentito ringraziamento, sperando che questo impegno continui nel tempo. I testimoni diretti sono sempre meno ed è per questo che è giusto, doveroso, raccogliere e diffondere la loro testimonianza. I racconti di vita, affinché ognuno di noi, indistintamente piccoli e grandi, adulti e bambini, se ne possa appropriare e farlo suo per sempre. E’ questo il potere della storia, del ricordo, della testimonianza, dell’ascolto. Se la canzone “Il Piave” è la fotografia sonora della Prima Guerra Mondiale allora “Bella Ciao” è storia. E riesce a raccontare, descrivere, trasmettere il senso di appartenenza a un popolo». Ugo Baldi ha chiuso così: «Come diceva e cantava Giorgio Gaber “L’appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé”. Ragazzi dovete essere veramente orgogliosi di essere qui questa mattina e dovete essere orgogliosi di frequentare una scuola qui a Santena che vi sta accompagnando in un percorso di crescita che non dimentica di farvi guardare indietro per insegnarvi a guardare davanti. Tenete stretto nel vostro cuore il ricordo di questi momenti e siatene testimoni con i vostri compagni che oggi non sono presenti. Buon 25 aprile a tutti».
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Audio integrale dell’intervento del sindaco Ugo Baldi:
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