Santena – 14 maggio 2016 – Terribile grandinata. I Santenesi, pescando nell’opera e nel patrimonio di cui sono eredi, stanno recuperando un ruolo in Piemonte. Santena è centro del folclore d’Italia. Elogio alla Pro-Loco, ai ragazzi dell’Alberghiero di Carignano, agli scout e a tanti altri.
1) Calamità naturale “Ti scappa la voglia. Poi la passione ha il sopravvento. Comunque sia, terremo duro, convinti della validità del prodotto che coltiviamo”. Parole antiche risuonano in queste ore. Asparagi ce n’erano pochi. Il freddo aveva rallentato la crescita. Tutti i produttori aspettavano il bel tempo, per veder finalmente decollare una stagione accuratamente preparata. Le previsioni erano buone. Oggi è successo ciò che tutti speravano non accadesse. La grandine ha battuto i campi rovinando le colture, compreso l’asparago. I danni sono notevoli. Nei prossimi giorni la produzione sarà ridotta, poi riprenderà rapidamente, perché la stagione è in pieno corso. Ristoratori e buongustai sanno che potranno acquistare dai loro tradizionali fornitori il prelibato germoglio santenese, coltivato a livello famigliare e su superfici che ne garantiscono la freschezza e l’alta qualità.
2) 83° Sagra Asparago In Piemonte e in Italia è un vero esempio della cultura popolare. Un insieme di esperienze tramandate da due secoli, in cui svetta “il saper fare” di un’aristocrazia contadina che ha operato nel territorio, accumulando un patrimonio di conoscenze nella preparazione di piatti tradizionali e nella coltivazione dell’Asparago, il Re della tavola di primavera. A Santena: lavori, tradizioni, innovazioni, usi, gusti, costumi, profumi, prodotti, musiche, danze, miti e leggende s’intrecciano attorno a un germoglio prelibato, coltivato in una comunità che nutre Torino con ortaggi freschi e di qualità, sui quali aleggia lo spirito agronomico di Cavour e dei suoi contemporanei, in primis, i contadini.
3) Dio non sta nell’urna Qual è la distanza di sicurezza tra religione e politica? A Santena da 180 anni si disputa su dove si ferma il confine del potere che entrambe esercitano. La non felice esperienza dei Vescovi antitrivelle del 17 aprile scorso, dovrebbe consigliare di tenere le distanze quando non sono in ballo principi fondamentali del cristianesimo. Senato, Regioni, proporzionalismo hanno poco a che fare con la spiritualità. Camillo Cavour insegna.
4) Sgovernata Spagna In Italia non se ne parla, ipocritamente vige il silenzio più assoluto. Pochi lo sanno, ma nella Penisola Iberica, nostra concorrente anche sul fronte degli ortaggi, si è votato il 20 dicembre scorso. Da allora, visti i risultati scaturiti dalle urne, non si riesce a formare nessun tipo di governo. Il 26 aprile il Re, Felipe VI, ha indetto le elezioni legislative anticipate al 26 giugno prossimo. Sarà curioso vedere che succede dopo sei mesi di crisi parlamentare e governativa. Intanto i concorrenti ridono sotto i baffi.
5) Cavour d’Egitto In Egitto le navi container solcano già il raddoppiato Canale di Suez. 72 nuovi km permettono la duplice circolazione di 50 navi al giorno, con la prospettiva di raddoppiarne il numero. Il Canale crocevia tra il Mar Rosso, il Mediterraneo e tre continenti, Europa, Africa del Nord e Asia, è un asse essenziale per i commerci mondiali e per il futuro dell’Italia. Nella crisi dell’Egitto la duplicazione del Canale può garantire la ripresa economica e la stabilità politica. Per l’Italia è un’occasione da non perdere. Non tanto per Gioia Tauro, logisticamente inaffidabile, quanto piuttosto per Taranto che può fare concorrenza al porto del Pireo, oggi controllato dai cinesi. Camillo Cavour dalla tomba ci osserva.
6) Vocazione torinese Forse le idee non sono del tutto chiare, ma lo sforzo è apprezzabile. Un conto è la dimensione di Torino, un altro quella della Città metropolitana e cioè della ex Provincia. Fatto sta che … “Rilanciare la vocazione agricola di Torino, non secondaria rispetto a quella industriale e turistica, è una delle priorità del nostro programma, (Appendino, candidata M5s) perché Torino è il secondo comune dell’area metropolitana per numero di aziende agricole iscritte in Camera di Commercio”.”Per noi il consumo zero del suolo è un punto chiave del programma. Come la partecipazione, attraverso cui vogliamo ripristinare la commissione comunale per l’agricoltura e le foreste, e costituire, tramite bando, un albo di aziende agricole e di produttori dell’area metropolitana, ai quali affidare i lavori di manutenzione del verde cittadino”. Un conto è parlare della manutenzione del verde, un altro delle produzioni agricole.
7) Giovani derubati I giovani sono sempre più fuori del loro tempo perché ignorano il passato del loro futuro. Sui banchi di scuola studiano “tutto” dei Sumeri, Assiro-Babilonesi, Inca, Egizi, ma dopo cominciano i vuoti di memoria, frutto dell’accidia italiana, in particolare quando si arriva al Risorgimento e alla nascita dell’Italia Unita. Davanti alla formazione dello stato moderno, in cui i loro antenati si sono trasformati da sudditi in cittadini, la scuola e i suoi programmi latitano, lasciando spazi a una destoricizzazione degli eventi e dell’umano operare che impedisce di avere strumenti culturali per capire la contemporaneità. Il Castello, come memoriale cavouriano, non ha futuro perché parlando di Lui e non di loro e cioè di Cavour e non degli Italiani della passate generazioni, non colma le falle dell’istruzione. Appuntamento, lunedì 6 giugno.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 14 maggio 2016.
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