Santena – 4 giugno 2016 – Due incendi, stiamo a vedere chi pagherà. 6 giugno: pensando a Veneto, Libia ed Europa e al 2 giugno: quante nostalgie per un leader politico. Immigrazione, sfruttamento e nuove schiavitù. Il commiato di Giovanni, Joan. La Repubblica dimostra la lungimiranza delle donne.
1) Scarmagno: chi pagherà? Santena è in Cassazione per l’incendio del 17 marzo 2010. Proprio dal Tribunale di Ivrea nel 2014 arrivò una sentenza di condanna per il Comune (Rosso Santena, 24/3/14). I Cittadini pagheranno le spese? Il caso richiama la vicenda Pegaso. “La Darkem, l’azienda coinvolta nel rogo di lunedì, appartenente alla famiglia D’Arco di origine salernitana, era stata raggiunta da un ordine di sfratto firmato dal Tribunale di Roma. Le quote della società proprietaria dell’immobile, la Beta srl, da cui affittava la Darkem, erano state sequestrate dalla procura di Roma. Non è noto il motivo per il quale i magistrati romani avessero adottato il provvedimento, ma anche questo è un elemento che la procura di Ivrea sta vagliando in sede di indagini. La Darkem avrebbe dovuto lasciare oggi lo stabilimento di Scarmagno e da tempo avrebbe già trovato un’altra sistemazione, a Settimo Torinese. (Giampiero Maggio, 31 maggio 2016, “La Stampa)”.
2) Immigrati e nazionalismo Il benessere non è un regalo piovuto dal cielo e neppure un prodotto del solo sudore delle nostre fronti: è il frutto di una società fondata su valori di cui l’Italia, l’Europa e l’Onu da un po’ di anni scarseggiano. Adesso serve un governo mondiale. Le ondate d’immigrazione ormai hanno reso eloquente l’interesse di milioni di persone a cercare il futuro non solo nel Nord Europa, ma pure in Italia. La cruda realtà sta spazzando via illusioni e falsità, mentre un certo nazionalismo trova conforto nelle contraddizioni di chi ha sognato come soluzione della propria improduttività, un nuovo schiavismo.
3) Coldiretti in testa Firmato il protocollo contro il caporalato, il lavoro nero, lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, l’uso disinvolto dei voucher. La Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, Cna, Alleanza Cooperative, Caritas, Libera e Croce Rossa Italiana; Martina, Ministro dell’Agricoltura, Poletti, Ministro del Lavoro, Alfano, Ministro dell’Interno; i Presidenti di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte e Sicilia; Cgil, Cisl e Uil sono schierati in prima linea contro l’illegalità e gli illeciti che alterano la concorrenza e la convivenza.
4) La Repubblica è femmina 70 anni fa a quest’ora era tutto finito. Via via cresceva però l’attesa sul risultato del referendum tra il Re e la Repubblica. Finita la bestialità del nazional-socialismo, l’Italia separata si era da poco riunificata. Dopo ciò che avevano fatto dal Risorgimento in poi e anche prima, le donne finalmente votavano. Del resto erano in maggioranza. Non per caso la Repubblica vinse, su una Monarchia che si era screditata nel sostenere lo Stato Fascista. Nel 1948 il rassicurante De Gasperi vinceva le elezioni e si metteva a costruire l’Europa Unita, contro i nazionalismi. Si preparava il boom economico. Le madri, con l’ausilio dei padri, facevano grande l’Italia in cui siamo, immeritatamente, nati. Giovedì, 2 giugno, Cavour repubblicano per metà -la mamma era ginevrina- e monarchico per il resto – il padre era Santenese – ascoltava dall’alto la cerimonia in piazza Costituzione.
5) Ricordo di Joan Sono Rumeno, ho 46 anni, in Italia dal 2003. Provate Voi a lavorare, a luglio, sotto il sole, in nero, in una serra di peperoni. Era di venerdì 17. L’afa toglieva il respiro, il dolore in petto cresceva. Qualcuno mi ha spostato all’esterno, stavo crollando. Poi mi hanno spogliato e rivestito. Quando è arrivata l’ambulanza hanno detto che ero già morto. Sinceramente, mi è sembrato che della faccenda importasse niente a nessuno. Da un anno sul caso sta indagando la Procura di Asti. Ciao, ciao a tutti, nel senso del termine. Mi chiamo Joan Puscasu, morto a Carmagnola. La notizia è uscita sui giornali il 13 agosto, in piene vacanze.
6) Saluto del Re La campagna 2016 sta per finire. Il prodotto fresco di campo in questi giorni è sano, buono e di qualità, il prezzo è più che vantaggioso. E’ tempo delle ultime asparagiate, di comprare asparagi e asparagina da mettere via per i prossimi mesi. I clienti sono invitati ad affrettarsi nelle prenotazioni, affinché le cascine di fiducia possano programmare tempi e quantità. Per il Re della tavola di Primavera è giunto il tempo di pensare alla riproduzione, di recuperare le forze, di rafforzare le proprie radici, di prepararsi per la prossima stagione.
7) Cavour, Veneto e Libia Sarebbe un errore se il “Leghismo Veneto”, con il disinteresse degli altri, dimenticasse di ricordare pagine gloriose delle storia padana e patria. L’annessione del Veneto del 1866 sancì, pur oltre il tempo massimo, quel doppio sbocco della Pianura Padana sul Mediterraneo veneziano. Se il primo, sul Tirreno, venne col Congresso di Vienna dall’annessione della Repubblica di Genova nel 1815, il secondo sull’ Alto Adriatico arrivò solo dopo la III guerra d’Indipendenza e l’annessione del Veneto. La geopolitica imponeva ormai nuovi equilibri. In vista del Fréjus e del Canale di Suez, nel Mediterraneo egemonizzato dagli Inglesi, l’Italia da poco unificata controbilanciava la Francia, mentre l’Austria si spostava verso Oriente. La decisione di Cavour di partecipare alla Guerra di Crimea dimostrava la lungimiranza di un politico, scomparso da 5 anni, capace di prefigurare il futuro con largo anticipo. Il pensiero va alla Libia odierna e all’Europa in crisi di identità.
Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 4 giugno 2016
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