Santena – 10 agosto 2016 – Successo di pubblico per la mattinata della festa patronale dedicata a san Lorenzo. Alla messa e alla processione ha partecipato buona parte dei santenesi presenti in città.
La messa è stata celebrata dal parroco don Beppe Zorzan, con accanto il viceparroco don Riccardo Florio, il viceparroco don Mauro Grosso e dai sacerdoti, in quiescenza, don Lio De Angelis e don Matteo Migliore. All’offertorio i doni all’altare sono stati portati dai due personaggi storici locali, la Bela Sparsera e il Ciatarin, al secolo Michaela e Carlo Mosso. In chiesa parrocchiale, nelle prime file al centro, il sindaco Ugo Baldi, con fascia tricolore, il vicesindaco Roberto Ghio, il maresciallo capo della stazione dei Carabinieri Giovanni Esposito e il comandante della Polizia Municipale Gianfranco Alutto. Ancora, nei primi banchi, Cetty Siciliano, presidente del consiglio comunale, gli assessori Lidia Pollone, Paolo Romano, Walter Mastrogiovanni, le consigliere comunali Fiorenza Di Sciullo, Rosella Fogliato e Adriana Sbarzagli e i consiglieri comunali Francesco Maggio, Massimiliano Mancuso e Giovanni Giacone. Sempre nei primi banchi il presidente della Pro Loco Salvatore Barrile, i due personaggi storici locali e un buon numero di componenti le associazioni cittadine, a partire dai due gruppi più numerosi, gli alpini e i bersaglieri. Sulla sinistra dell’altare a lato della statua di San Lorenzo i gagliardetti di un buon numero delle associazioni cittadine. A dirigere il coro parrocchiale Caterina Migliore, alle tastiere Fiorenza Di Sciullo.
Don Beppe Zorzan l’omelia l’ha cominciata così: «L’11 aprile del 1728 il Senato decretò che ciascun Comune avesse un celeste patrono e i santenesi scelsero san Lorenzo martire, intendendo però come titolari della parrocchia gli apostoli Pietro e Paolo. Così è scritto nei libri di storia che rappresentano la nostra città. E’ dal 1728 quindi che la nostra comunità si ritrova – parrocchia, comune, associazioni e cittadini – per affidare alla protezione di questo patrono la vita della comunità e della nostra città». Proseguendo l’omelia, il parroco don Beppe Zorzan, tra le altre cose ha aggiunto. «L’esempio di san Lorenzo sia di esempio e guida per tutta la nostra comunità. Chiediamo al Signore che accresca la forza della nostra fede ma soprattutto ci aiuti a spenderci nel servizio per il bene della nostra comunità e della nostra città. Più moriamo come il chicco che cade nella terra, più risorgiamo e portiamo frutto. Il Signore ci aiuti a crescere in questa comunità rendendola più solidale, più capace giorno dopo giorno di gesti di attenzione verso le persone più in difficoltà del nostro paese e ci aiuti anche attraverso questi momenti di festa che viviamo insieme a poter crescere e sentirci davvero un tutt’uno».
Conclusa la messa è iniziata la processione che, lasciata la chiesa ha imboccato un breve tratto di via Cavour e poi si è infilata nel parco Cavour. Ad aprire la processione un chierichetto con la croce, affiancato dall’assessore Paolo Romano, la banda musicale canonico Serra, guidata dal M° Anna Maria Merlino e il coro parrocchiale. Davanti alla statua di san Lorenzo il parroco don Beppe Zorzan, il vice don Riccardo Florio e don Matteo Migliore. A reggere il peso della statua del santo patrono gli alpini e i bersaglieri, quattro alla volta, con ripetuti cambi lungo tutto il tragitto. Dietro il gonfalone della città di Santena, la Bela Sparsera e il Ciatarin, la pattuglia degli amministratori guidata dal sindaco e il maresciallo Esposito. Subito dietro 15 gonfaloni delle associazioni cittadine e poi tanti santenesi. La processione, transitata nel primo anello del percorso del parco, quello sul retro del castello, ha terminato la sua corsa nel piazzale davanti al complesso cavouriano, dove la banda musicale ha presentato alcuni brani e il sindaco Ugo Baldi ha svolto un indirizzo di saluto ai santenesi, al termine del quale il parroco ha impartito la benedizione. Dopo il discorso del primo cittadino la mattinata si è chiusa con la distribuzione del pane alle noci e con l’aperitivo.
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